CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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La Commissione per le politiche comunitarie approva a maggioranza la nuova direttiva della giunta sui contributi alle piccole e medie imprese che affrontano l'innovazione tecnologica.

 

Cagliari, 10 luglio 2007 - Un forte ritardo (quasi fuori tempo massimo) sulla spendita dei contributi previsti dalla misura 3.13 del Por sull'innovazione tecnologica delle piccole e medie imprese (scadenza improrogabile il 31 dicembre 2008) spingono la Regione a stringere i tempi ed a presentare una nuova delibera che "allarga e sveltisce" la precedente direttiva (2006). Chiamata a esprimere un parere, la seconda Commissione (diritti civili e politiche comunitarie, presidente l'on. Frau), ha sentito oggi in audizione il responsabile del Centro regionale di programmazione (ingegner Caredda) e Sardegna ricerche (ex Consorzio 21), ente strumentale della Regione. La misura prevede contributi "in esenzione", sotto la soglia del "de minimis" (200 mila euro), relativi progetti che saranno messi a bando non appena la delibera sarà approvata dalla giunta.
Il 2007 - ha detto Caredda - è stato "l'anno zero" essendo stato perduto il periodo 2000-06. Di qui la fretta a rendere operativa questa parte del programma che riguarderà, in particolare, i giovani laureati e i casi di spin off generati dalla ricerca pura e applicata a livello universitario. Il campo, dicevamo, si allarga: oltre i due progetti iniziali affidati a Sardegna ricerche (ITT, sulle tecnologie informatiche e la comunicazione, ed energie rinnovabili), si prenderanno in considerazione aspetti innovativi legati all'organizzazione, al marketing, eccetera, che riguarderanno turismo, commercio e altre attività economiche produttive. Particolare attenzione è rivolta a iniziative comuni a più imprese per favorire le politiche di distretto (concentrazione di più imprese con strategie simili in un'area definita e con possibile effetto moltiplicatore dei risultati). Per far questo, le vecchie direttive regionali sono apparse inadeguate ed hanno convinto la giunta a emetterne di nuove.
La scelta della formula a bando (che sostituirà la formula a sportello, più rapida per le imprese, meno per l'amministrazione) - ha spiegato il responsabile del Centro di programmazione - è legata all'urgenza di fare. Ci sarà una scadenza, dunque, per la presentazione delle domande. Poi, assicura l'ingegner Caredda, sarà un percorso tutto in discesa (fatti salvi, ovviamenti, i paletti comunitari, vere e proprie "gabbie normative").
Le risorse disponibili dovrebbero essere di 33 milioni.
Alcuni chiarimenti, richiesti dai commissari (Simonetta Sanna ed Eliseo Secci della Margherita, Caligaris dello Sdi-Rnp, Cassano dei Riformatori) hanno consentito di mettere a fuoco (non del tutto) alcuni aspetti.
Dopo l'audizione, la Commissione ha brevemente discusso il documento approvandolo a maggioranza, con l'astensione dell'on. Caligaris e il voto contrario dell'on. Cassano, che, al termine dei lavori, ha motivato la decisione definendo "poco chiara e contradditoria" la posizione della giunta, le cui direttive "tendono a favorire Sardegna ricerche ". Ma il voto negativo dell'opposizione deriva dalla poca chiarezza del provvedimento, una "cambiale in bianco" che non può essere firmata.
Il provvedimento sarebbe, inoltre, in contrasto con quanto contenuto nella legge sulla ricerca, licenziata dall'ottava commissione (Cultura) e all'esame dell'aula nella prossima tornata consiliare. (adel)