CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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A Castiadas la mostra "25 Aprile" promossa da Consiglio regionale due anni fa in occasione del 60° anniversario della Liberazione
Cagliari, 23 aprile 2007 - Si inaugura
mercoledì 25 aprile, a Castiadas, nei locali delle "Ex-carceri", la
Mostra di pittura "25 Aprile", Promossa dal Consiglio regionale per
la prima volta due anni fa in occasione del 60° anniversario della
Liberazione e riproposta ogni anno in diverse località. Giunta
ormai alla terza edizione la mostra raccoglie le opere di Sessanta
artisti che hanno a suo tempo accolto l'invito ad interpretare il
tema della "Liberazione" nelle loro opere che poi sono state donate
al Consiglio regionale e che sono pertanto confluite nella
"Collezione 25 Aprile".
Nell'edizione di quest'anno, il commissario straordinario del
comune di Castiadas, Salvo Maffei, ha manifestato con favore la
disponibilità ad ospitare la manifestazione e sarà l'occasione per
una riflessione ed un approfondimento del tema della liberazione
dalle dittature e dalle guerre. "Troppi popoli -sembra essere il
filo conduttore- ancora oggi sperano di poter avere il loro "25
aprile" e con esso la fine delle dittature e dei conflitti.
Con questo spirito, per iniziativa del Comune di Castiadas e della
Pro Loco, in occasione dell'inaugurazione della mostra si terrà un
"Incontro-dibattito" al quale parteciperanno: Radhouan Ben Amara,
Gianfranco Bottazzi, Ettore Cannavera, e rappresentanti del mondo
dell'immigrazione in Sardegna. Ci saranno anche momenti musicali
con Rita Medda e Alessandro Pusceddu (World Music) e con altre
iniziative che vedranno i giovani protagonisti.
L'appuntamento, come s'è detto, è nato nel 2005, in occasione del
60° anniversario della ricorrenza della Liberazione dalla dittatura
nazi-fascista, per iniziativa di vari artisti e organismi, che il
Consiglio regionale aveva deciso di sostenere impegnandosi ad
allestirne ogni anno almeno una edizione. La prima si svolse in
Consiglio. Quando fu ideata, all'iniziativa diedero immediatamente
la propria adesione sessanta artisti, che impegnandosi ad
interpretare secondo le singole sensibilità il significato
simbolico dell'evento, hanno donato le proprie opere al consiglio,
con l'impegno che la Galleria in tal modo allestita non venisse
disarticolata ma restasse espressione simbolica di quella data.Come
scrisse nel catalogo della collezione Annamaria Janin, "viviamo
tempi di revisionismo esasperato [...] e l'arte visiva puntualmente
riflette questa temperie post-rivoluzionaria, post-industriale e
post-capitalistica: è un'arte confusa che non a caso è stata
definita "arte debole". "In queste contingenze, sessanta lavori di
altrettanti artisti, creati per il sessantesimo anniver¬sario della
Liberazione, possono apparire un fatto straordinario. E lo sono".
"L'adesione all'invito rivolto loro da un ristretto comitato
spontaneo di colleghi e critici è stata pressoché unanime. Segno
inequivocabile che nonostante l'ormai assodata perdita dei valori
morali tradizionali che caratterizza questa nostra difficile epoca,
esiste una sotterranea volontà oppositiva che aspetta solo
l'occasione per manifestarsi e che, a fronte di un presente opaco e
senza slanci, se sollecitata sa ritrovare con convinzione la
costanza di ragione e memoria".
"Una raccolta di piccole ma intense e partecipate testimonianze,
rese ancor più significative dalla generosa donazione dell'intera
collezione delle opere al Consiglio Regionale".
(LP)