CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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"Il reparto di urologia non deve essere chiuso": interrogazione dell'On. Nicolò Rassu all'assessore Dirindin = "Uno scippo per la città di Sassari"
Cagliari, 29 marzo 2007 - Il reparto di
urologia dell'Ospedale civile di Sassari "SS Annunziata" è
indispensabile per far fronte all'elevata domanda di assistenza,
per altro sempre in crescita. La sua chiusura determinerebbe una
grave perdita in termini di disagio per gli assistiti e di
impoverimento delle risorse sanitarie complessive del capoluogo del
nord Sardegna. Lo afferma in una interrogazione l'on. Nicolò Rassu
(Fi), Vice presidente del Consiglio regionale, che si è rivolto
all'assessore alla Sanità Nerina Dirindin , per avere notizie
precise sulle ipotesi di chiusura di tale reparto e per
sottolineare la gravità di tale decisione anche nell'ambito di
applicazione del nuovo Piano sanitario. "Sarebbe l'ennesimo scippo
per la città di Sassari", ha dichiarato il vice presidente del
Consiglio regionale.
Nell'interrogazione urgente con richiesta di risposta scritta, il
vice presidente Rassu sottolinea che "presso l'Ospedale Civile di
Sassari SS Annunziata, il reparto di Urologia è operante ormai da
40 anni, e che negli ultimi 15 anni esso si è dotato di nuovissime
e sofisticate tecniche strumentali". Si deve a ciò, ricorda Nicolò
Rassu, il fatto che si sia "determinata una crescita in linea
esponenziale degli interventi ambulatoriali, che hanno permesso di
diagnosticare nell'intero biennio 132 adenocarcinomiprostatici e 93
neoplasie prostaticche iniziali".
Quanto agli aspetti di carattere economico-aziendale, "non hanno
nessun fondamento", afferma Rassu nell'interrogazione. "Infatti il
reparto ha dei numeri talmente elevati, da rendere tale motivazione
improponibile".
Considerato inoltre che presso il SS. Annunziata sta per nascere il
Polo delle Emergenze, "la scomparsa del Reparto di Urologia
porterebbe -afferma il vice presidente Rassu- una perdita
gravissima ed una insostenibile dilatazione dei tempi attuali di
risposta, con un elevato rischio nell'ambito dei politraumi che
afferiranno al Piano Sanitario e quindi avviati al percorso
chirurgico di urgenza". In conseguenza, sostiene ancora
l'interrogante, "verrà recato a migliaia di pazienti che
tradizionalmente trovano ricezione presso il reparto un gravissimo
disagio anche per quanto riguarda le urgenze".
"L'Azienda mista è ancora tutta da strutturare", ricorda inoltre
Rassu ed "un traumatizzato rischierebbe di essere trasportato da
una struttura all'altra o dovrebbe spostarsi una intera equipe", ma
soprattutto, "si rinuncia, in tal modo, ad un patrimonio già
consolidato a favore di un ipotetico servizio che non è detto possa
garantire gli stessi servizi".
Il vice presidente Rassu, infine, sottolinea come "con tale ipotesi
ai medici dell'Urologia verrà offerta, oltre all'opzione di
trasferimento presso l'Azienda mista, la possibilità di rimanere
nell'ambito dell'ASL N.1, spostandosi presso la sezione di Urologia
di Alghero, destinata ad un futuro potenziamento", ma "in termini
di economia aziendale non si comprende quale senso abbia azzerare
la struttura principale per potenziarne un'altra dove attualmente
non esiste un reparto di rianimazione, anche se bene si farebbe a
potenziale, oltre questa struttura ospedaliera, anche quella di
Thiesi ed Ittiri".
"Sulla base di tali considerazioni, la città di Sassari, capoluogo
di Provincia, con questo provvedimento non giustificato e tantomeno
necessario e funzionale, subisce, ancora una volta, l'ennesimo
scippo vedendosi privare di una struttura funzionale ed
indispensabile". (LP)