CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Cantieri forestali bloccati per dubbi interpretativi sui criteri di assunzione. La Sesta commissione ha sentito oggi in audizione le organizzazioni sindacali. La "specificità" dell'articolo 37 della legge 20.
Cagliari, 6 febbraio 2007 - Cantieri forestali
bloccati dai dubbi (dell'Assessorato del Lavoro) sulla
applicabilità dell'articolo 37 della Legge 20 del 2005 che,
all'articolo 37, prevede una norma in deroga, specifica per i
cantieri che prende atto dell'equilibrio raggiunto, in questi anni,
tra organizzazioni sindacali, amministrazioni comunali ed Ente
Foreste sui criteri di assunzione. Una norma, commenta l'on. Silvio
Cerchi (Ds), che "salvaguarda la pace sociale, evitando situazioni
a volte esplosive" oltre a favorire attività economicamente
valide.
Ma i cantieri fermi significano, in molte zone, soprattutto
dell'interno, l'occasione (spesso l'unica) di lavoro che non arriva
e i ritardi alimentano tensioni.
Il motivo del mancato avvio (dicono i sindacati) dipende
dall'interpretazione dell'Assessorato del lavoro della legge 20,
che con l'articolo 37 stabilisce "norme di avviamento al lavoro di
tipo regionale" (intesa tra sindacati, Comuni ed Ente foreste per
garantire assunzioni locali, essendo i Comuni a mettere a
disposizione i terreni e chiedendo, in cambio, la possibilità di
creare in loco posti di lavoro), mentre con l'articolo 40 prevede
altre modalità di assunzione, ma, in questo caso, "solo per
chiamate dirette della pubblica amministrazione" e, se fosse messo
in relazione con il 37 lo svuoterebbe di qualunque
significato.
La legge ha, tuttavia, una chiarezza interpretativa (Cherchi) che
suscita perplessità il fatto che l'Assessorato abbia imboccato
un'altra strada.
Per dirimere un problema "di riconosciuta gravità" (on. Giagu), la
Sesta commissione, della quale l'on. Giagu è presidente, ha
sentito, in audizione, i sindacati confederali regionali e di
categoria, su loro richiesta.
La situazione è stata illustrata da Marinora Di Biase (Cgil), che
ha ricordato come il regolamento (che disciplina l'avviamento al
lavoro, la cui predisposizione è affidata per legge all'Ente
Foreste) non sia stato approvato dal Consiglio di amministrazione
dell'ente, nonostante la laboriosa intesa raggiunta con le
organizzazioni sindacali (trattativa iniziatasi a novembre). Il
riferimento dell'Assessorato a norme nazionali "svuota sia il
contenuto dell'accordo" che lo spirito della legge. C'è da tenere
conto che, nel frattempo, l'ufficio legale della Regione ha dato un
parere che conforta i sindacati ma, inspiegabilmente, non sblocca
la situazione.
Per questo motivo la Uil (Calledda e Loi) hanno chiesto alla
Commissione "un'audizione congiunta, sindacati e assessore, per
poter rapidamente avere tutti i chiarimenti necessari". Andare
avanti "con su connottu" appare, a questo punto, la sola strada
percorribile.
A giudizio dei componenti la Commissione, la legge è chiara e, "per
quanto la materia sia delicata", lo spirito dell'articolo "va
rispettato" (Vincenzo Floris, Ds). Bisogna chiarire in tempi brevi
i motivi per cui l'assessore del Lavoro dia questa interpretazione
(on. Fadda, Prc), anche se la cosa non riguarderebbe (on.
Manichedda, Fas) quell'assessorato ma l'intera Giunta,
ravvisandosi, anche in questo caso, il "difetto" politico
sull'attuazione di alcune leggi, di per sé buone.
Il presidente Giagu ha rassicurato le organizzazioni sindacali. La
Commissione si occuperà del problema con alcune iniziative che
saranno discusse nei prossimi giorni, rapidamente. (adel).