CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Protestano i Comuni a rischio di esclusione dalla gestione dei consorzi industriali con la legge di riforma presentata dalla giunta che li riduce da sedici a quattro. Prospettive di licenziamento per i dirigenti dei consorzi soppressi. Audizioni in Commissione Industria.

 

Cagliari, 16 novembre 2006 - Piace poco il disegno di legge sulla riforma dei industriali, attualmente 16, che la giunta vorrebbe ridurre a cinque, sacrificando anche realtà che hanno una propria autonomia e una precisa funzione industriale (è il caso dei due distretti - granito e sughero - della Gallura). Molti Comuni protestano per essere esclusi dalla gestione di aree economicamente importanti per lo sviluppo del territorio, altri (è il caso di Carbonia) per aver perso una leadership storica (la gestione del nucleo industriale del Sulcis-Iglesiente sarebbe affidata a Portoscuso). La conferma viene dal Comune di Cabras, che avendo fatto scelte ultra trentennali sul principio dell'area vasta (scegliendo, cioè, di insediare le proprie attività su territori estranei al Comune, ma limitrofi), ora rischia di essere tagliato fuori dalla gestione e dalla tutela, come ha detto il vice sindaco, Alessandro Murana, sottolineando che, comunque, i risultati economici positivi di quel consorzio (Oristano) sono in antitesi rispetto alle motivazioni del disegno di legge (risparmio prima di tutto) essendo la gestione discretamente attiva e lo sviluppo economico contrassegnato non solo da 1800 posti di lavoro, ma anche da un indotto sul quale creano premesse di crescita anche i Comuni viciniori. Quella che è stata, a suo tempo e con autorevoli ispiratori, una scelta di campo ora potrebbe trasformarsi in boomerang. In ogni caso - precisa Murana - "non siamo disposti ad accettare un'uscita forzata e coatta" annunciando che, in tal caso, chiederà un'adeguata liquidazione delle quote sociali.
Il previsione della discussione della legge, la Sesta Commissione (presidente l'on. Giovanni Giagu) ha avviato una serie di audizioni per mettere a fuoco il problema, che non è di poco conto. La prospettiva di affidare al Comune detentore delle aree la gestione del consorzio appare inattuabile; "dovremo creare una società ad hoc", dice Valter Piscedda, sindaco di Elmas, che con i 170 ettari interessati allo sviluppo industriale, e un'impegnativa situazione urbanistica, deve fare i conti con una struttura di dimensioni esagerate per il Comune, che, tuttavia, vuol tenere in mano la gestione.
Favorevole al consorzio industriale di Oristano, "ma trovando spazio per il Comune", è il sindaco di Santa Giusta, Antonello Figus, che rivendica la proprietà del 90 per cento delle aree, in passato mal ripagate dall'esclusione dal consiglio di amministrazione "per le solite intese politiche". Poiché il Comune è responsabile della programmazione territoriale, dovrà decidere del proprio futuro anche in un tavolo che proponga lo sviluppo industriale.
Note dolenti del sindacato dei dirigenti dei consorzi, il Dirsind, alcuni dei quali (quelli destinati ad essere sciolti nel disegno di legge della giunta) in odore di licenziamento. Al parte il fatto della montagna (assessore) che ha partorito il topolino (disegno di legge), puntando a tagliare e non a disegnare nuovi ruoli e funzioni, come la legislazione nazionale tende a indicare (nella direzione dei distretti produttivi), la prevista risoluzione del rapporto di lavoro dei dirigenti ("non tutti a fine carriera") fa riferimento all'applicazione, "impropria", della legge sulla ristrutturazione aziendale (fatto interno all'azienda, "non calato dall'alto") e viola il contratto nazionale dei dirigenti, tutelati dall'articolo 15. Sarebbe opportuno, dicono i dirigenti sindacalisti (Giuseppe Baruffa e Franco Cosseddu dl consorzio industriale di Nuoro e Marcello Siddu, del consorzio industriale di Oristano) che il disegno di legge prendesse in considerazione anche altre soluzioni, meno traumatiche, come, ad esempio, le forme di aggregazione su dimensione provinciale.
La Commissione - che proseguirà nelle audizioni - ha preso nota. (adel)