CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Lo Stato "compensa" l'uscita della Sardegna dall'Obiettivo 1; l'agricoltura sarda non sarà penalizzata. Apprezzamento del presidente della Commissione, Alberto Sanna, sul risultato della trattativa col Governo e le altre Regioni.

 

Cagliari, 9 novembre 2006 - Nonostante l'uscita dall'Obiettivo 1 sia da considerarsi, comunque, un severo banco di prova per l'economia, l'agricoltura sarda non soffrirà più di tanto e, a conti fatti, disporrà, per lo sviluppo rurale 2007-2013, delle stesse risorse del passato (la differenza è minima, poco più di sei milioni). Merito di una trattativa col governo, che ha portato quest'ultimo a rivedere la propria partecipazione integrando la riduzione dei fondi comunitari. Si passerà, perciò, da 1.259 milioni del settennio 2000-2006 ai 1.253 dei prossimi sette anni. Per la programmazione rurale sarà un discorso comunque impegnativo, dovendo l'agricoltura sarda riposizionarsi sul mercato, ma senza l'affanno di un forte ridimensionamento delle risorse.
Lo ha illustrato alla Quinta commissione (presidente l'on. Alberto Sanna) l'assessore regionale, Foddis.
L'aspetto più importante della trattativa è stato - ha sottolineato l'assessore - il riconoscimento, da parte dello Stato e delle altre Regioni, degli svantaggi geografici e naturali dell'insularità; circostanza che, posta nel verbale d'intesa, "rappresenta una specificità - ha detto Foddis - che può essere fatta valere anche in futuri negoziati. La partecipazione dello Stato è cresciuta di 221 milioni, mentre quella dell'Unione europea è diminuita di 197 milioni.
Il negoziato, "anche molto duro", ha richiesto la mediazione del governo e si è concluso con l'accordo stipulato in sede di conferenza Stato-Regioni il 31 ottobre scorso. In esso si determina che alla Sardegna (in phasing in rispetto all'Obiettivo competitività - ex Obiettivo 2 -, viene assicurata, proporzionalmente, "la stessa dotazione finanziaria delle risorse pubbliche complessive dell'Obiettivo 1 (ora "obiettivo convergenza").
Risultato soddisfacente, considerate le premesse, come riconosce il presidente della Commissione, Alberto Sanna: "In un momento di vacche magre, dovuto soprattutto all'uscita della Sardegna dall'Obiettivo 1, siamo riusciti non solo a mantenere il plafond di risorse del 2000-2006, ma a incrementarlo di qualcosa, traguardo che qualche mese fa sembrava irraggiungibile. A mio parere il mondo agricolo può guardare con fiducia al futuro. L'Amministrazione regionale, da parte sua, previa concertazione con organismi e associazioni di categoria, potrà predisporre il nuovo piano dello sviluppo rurale utilizzando al meglio le risorse disponibili per favorire un'agricoltura più competitiva sui mercati nazionali ed esteri".
Critica invece l'opposizione. Con queste risorse - ha detto l'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris) "l'agricoltura sarda non andrà avanti. Per un processo di ammodernamento e competitività occorre investire più e ottenere, dallo Stato e dall'Unione europea, il riconoscimento di risorse straordinarie per superare la fase di arretratezza e isolamento che non permette agli imprenditori agricoli sardi di misurarsi con mercato. Ma, di questo, discuteremo quando l'assessore presenterà il Piano". (adel)