CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Proposta di legge dei Riformatori per il Difensore civico: "C'è un'intollerabile situazione di stallo che di fatto espropria i cittadini di un diritto" = Conferenza stampa degli onorevoli Pisano, Vargiu, Cossa, Dedoni e Cassano
Cagliari 28 settembre 2006 - A distanza di un anno e
mezzo non è stato ancora eletto il difensore civico: si tratta di
"un'intollerabile situazione di stallo e della espropriazione di un
diritto dei cittadini, soprattutto dei più deboli", questa la
denuncia del Gruppo dei Riformatori, che ha presentato una proposta
di legge per agevolare la nomina dell'onbudsman. La mancata
elezione -ha sottolineato il consigliere Sergio Pisano- deriva dal
fatto che con la modifica alla legge istitutiva è stato introdotto
il principio di una maggioranza qualificata; ciò ha provocato una
situazione di stallo per l'impossibilità delle forze politiche a
trovare opportune convergenze.
La proposta di legge dei Riformatori (due semplici articoli) punta
non solo a rendere più agevole la scelta da parte del Consiglio, ma
anche a dare maggior forza alla figura del Difensore civico
rafforzando il suo ruolo di garanzia rispetto alla Pubblica
amministrazione. E' in quest'ottica che si prevede che il Difensore
civico venga eletto fra un rosa di tre nomi (particolarmente
qualificati come già prevede la legge) proposti dalle forze di
opposizione, ma con una maggioranza assoluta.
"In questo modo ha spiegato il consigliere Pierpaolo Vargiu, si
garantisce da un lato le forze politiche di governo in quel momento
in Consiglio, che possono eleggere a semplice maggioranza il
Difensore civico, e le opposizioni, che propongo la rosa dei
candidati al di sopra delle parti.
"E' evidente che la situazione di stallo in atto costituisce il
modo migliore per 'ammazzare' il Difensore civico, se il vuoto
esistente si protrae per troppo tempo". In questo modo inoltre come
hanno ricordato successivamente l'on. Michele Cossa, Attilio Dedoni
e Gavino Cassano, da un lato "si colpiscono le fasce più deboli che
non possono permettersi di pagare fior di avvocati per i ricorsi al
Tar contro le decisione delle pubbliche amministrazioni", in un
sistema in cui anche i comitati di controllo comunali e regionali
sono stati soppressi; dall'altro si perpetua quella che appare
"come una dittatura della maggioranza che con sistema maggioritario
non temperato da opportune garanzie è in grado di accaparrarsi ogni
spazio".
Soprattutto quest' ultimo aspetto rischia col tempo di sollevare, è
stato paventato, un'onda proporzionalista che potrebbe annullare le
riforme fatte finora in senso maggioritario. Il sistema
maggioritario e presidenzialista, infatti -si è sottolineato-
richiede garanzie proprio per renderne maggiormente efficace
l'azione". (L.P.)
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