CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Dimissioni dell'assessore all'Ambiente: i gruppi di opposizione chiedono la seduta straordinaria del Consiglio per un dibattito in aula

 

Cagliari, 20 settembre 2006 - Mozione dei gruppi di FI, AN, Riformatori, Fortza Paris, Udc, per chiedere un urgente dibattito in Consiglio sulle dimissioni dell'assessore Tonino Dessì. "Il Presidente Soru deve venire in aula a spiegare le ragioni di tali dimissioni che hanno un alto significato politico", hanno ribadito, pur con diversi accenti, i rappresentanti dei gruppi dell'opposizione in Consiglio.
Nello specifico nella mozione viene chiesto: "se davvero sussista una situazione di crisi politica fra il Presidente, diversi assessori e la maggioranza", "se mai il presidente ha esercitato pressioni sulla Giunta o su singoli assessori affinchè venissero assunti atti illegittimi", "se persistano le condizioni per una regolare prosecuzione delle legislatura o se l'attuale situazione politica non richieda le dimissioni del Presidente".
Alla conferenza stampa organizzata per illustrare la mozione, il consigliere Mario Diana (An) ha manifestato "forti preoccupazioni per il significato politico della vicenda, soprattutto considerate le dichiarazioni di Dessì che pone al centro questioni di legittimità e legalità". "Ci sono state per caso pressioni da parte del Presidente per porre in essere atti non legittimi?", si è chiesto con sospetto Diana. La verità, secondo il rappresentante di An sta nel fatto che ci si trova di fronte ad una profonda crisi politica.
Di deriva presidenzialista ha parlato l'on Raffaele Farigu (Misto-Nuovo Psi), che ha ricordato come occorra una profonda revisione dello Statuto e della legge elettorale ("Perchè non affidare la leadership della Regione al Presidente del Consiglio regionale di turno che è espressione dell'assemblea regionale a sua volta emanazione del popolo e delle forze politiche?"). Farigu ha anche denunciato "il declino costante al quale assistiamo del sistema politico e dei partiti".
"Abbiamo cercato di salvaguardare lo Stato di diritto fin dall'inizio della legislatura", ha rincarato Roberto Capelli (Udc), "fin dai primi passi della Giunta Soru". Per Capelli è evidente che "il caso Dessì è un vero attacco alle garanzie democratiche"; "è una farsa la questione della rosa di nomi per la nomina del successore. "Meglio le due o tre giunte delle precedenti legislature se il cambiamento avviene in modo cristallino".
Fortemente critico anche il consigliere Carlo Sanjust (FI), che elogiando il comportamento dell'ex assessore Tonino Dessì ("finalmente un esempio di dignità politica di un uomo che ha avuto coraggio") ha dichiarato che "si è voluto allontanare proprio l'unico della Giunta che aveva un dialogo costante col Consiglio".
Sulla stessa linea Silvestro Ladu (Fortza Paris), "Un fatto molto grave e l'epilogo di una crisi che ha origini fin dall'inizio della legislatura". Per Ladu "deve essere l'aula ad affrontare la questione delle dimissioni. Non è solo un errore del presidente Soru, ma di tutta la Maggioranza".
Il rappresentante dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu, ha richiamato il precedente dell'assessore Salvatorica Addis: "Soru e la maggioranza devono spiegare il motivo delle dimissioni e della sostituzione". Secondo Vargiu, "il patto fra Soru, Ds e Margherita è saldissimo, non c'è crisi se non dovuta alla gestione del potere".
"Un patto scellerato", ha ribadito Antonello Liori (An), perchè "ci troviamo in piena emergenza legalitaria e democratica". (L.P.)
 

 

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