CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura
Pesca del corallo, l'on. Giorico scrive al presidente della Commissione Ambente: non esistono condizioni per bloccare l'attività, il monitoraggio scientifico dimostra l'abbondanza di colonie mature che altrimenti andrebbero perdute.
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Cagliari, 12 giugno 2006 - La pesca del corallo è
un'attività importante per l'economia della Sardegna: deve, perciò,
essere gestita secondo criteri scientifici che non compromettano
questa risorsa dei nostri mari, ma evitando divieti che, allo stato
attuale delle cose, appaiono inutili alla salvaguardia di quel
patrimonio naturale di grande pregio se non, addirittura, sannosi:
lo scrive l'on. Pino Giorico al presidente della Commissione
Ambiente, on. Alberto Sanna, sollecitando una iniziativa politica
che eviti la riduzione a soli tre mesi del calendario 2007 e la
totale chiusura della pesca a partire del 2007, come previsto dal
decreto della giunta regionale.
Ricordando gli esiti delle audizioni della Commissione con le parti
sociali e il prof. Angelo Cao, studioso di fama internazionale,
secondo le qualità non sono giustificate restrizioni di alcun
genere ("utili solo a favorire speculazioni commerciali" per il
prevedibile aumento del costo del prodotto), il consigliere
regionale di Alghero - che del corallo sardo è considerata la
capitale anche per la lavorazione - afferma che, proprio alla luce
dei dati scientifici raccolti, "nulla lasciava presagire interventi
restrittivi drastici, come quelli adottati dalla Regione, la quale,
peraltro ha concesso sino a ieri agevolazioni per favorire gli
investimenti in questo tipo di pesca, che dà lavoro non solo a 30
corallari, ma a una marineria qualificata e ad un artigianato
artistico di valore, che ha contribuito ad assegnare ad Alghero il
titolo di 'Riviera del Corallo'".
A parte la considerazione che il decreto regionale è arrivato "in
ritardo" e che i corallari avevano già impostato la stagione 2006
in base alle intese tra assessore e comitato della pesca,
confortati dal parere degli esperti sull'abbondanza di colonie
mature (la media del pescato ha un diametro di oltre 2 centimetri,
oltre il doppio rispetto a quanto indicato dall'Unione europea),
Giorico sottolinea come l'esperienza dimostri che il mancato
prelievo non migliori la situazione: il corallo maturo non pescato,
infatti, muore affaticando la "pianta", come nel caso di un
qualunque frutto non raccolto per tempo dall'albero.
Opportuno è, invece - conclude il consigliere algherese - , trovare
un accordo tra operatori, mondo scientifico e Regione perché lo
sforzo di pesca sia, ogni anno, commensurato alla disponibilità di
un prodotto di qualità e richiamo che, in questo modo, rischia di
scomparire dal mercato con ripercussioni anche sotto l'aspetto
turistico. (adel)
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