CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura
Conferenza stampa dell'opposizione sul Piano paesaggistico regionale
Cagliari, 25 marzo 2006 - "E' un piano paesaggistico illegittimo, che nega la certezza del diritto, che ha bisogno di una verifica dal punto di vista morale, che creerà danni ingenti, che ingesserà la Sardegna e che porrà l'operato dei comuni in materia urbanistica sotto il totale controllo della giunta". E' durissimo il parere dell'opposizione in Consiglio regionale sul Piano paesaggistico regionale, il cui decreto è stato firmato ieri dal presidente della Regione Renato Soru. Questo pomeriggio, in Consiglio regionale, i gruppi dell'opposizione hanno organizzato una conferenza stampa per spiegare le ragioni della loro netta contrarietà al piano. Per Mauro Pili (Forza Italia) è uno strumento privo di possibilità di attuazione e che ripropone il neocentralismo. L'ex presidente della Regione ha citato alcuni articoli della legge, come l'articolo 15 (Ambiti di paesaggio costieri) in cui la giunta regionale confonde la "riqualificazione urbanistica" con la "riqualificazione edilizia", avoca a sé la potestà autorizzativa "scippandola" ai comuni e sconfinando nell'arbitrio totale e incontrollato. L'on. Pili ha denunciato un ulteriore "neocentralismo regionale" che di fatto sottopone tutta la Sardegna, in materia urbanistica, all'approvazione della Regione. Per il consigliere di Forza Italia il piano paesaggistico è totalmente illegittimo e pone più divieti e più vincoli della legge n. 8. Forte preoccupazione ha espresso anche il capogruppo di Alleanza Nazionale Ignazio Artizzu che ha sottolineato come questo Piano sia un atto gravissimo, uno scippo alle amministrazioni comunali sulla programmazione del loro territorio. Inoltre, per Artizzu, con questo Piano si vogliono "mettere le mani sulla città di Cagliari". Scenderemo nelle piazze - ha detto - per spiegare alla gente che cosa sta succedendo e aspettiamo una presa di posizione da parte delle amministrazioni comunali di tutta la Sardegna che già più volte hanno espresso la loro opposizione. Il capogruppo dei Riformatori Pierpaolo Vargiu ha detto che il comportamento della giunta è contraddittorio. Da un lato è in discussione in Consiglio regionale un testo di legge che prevede il conferimento di funzioni e compiti agli enti locali e dall'altro viene firmato un decreto che fa entrare in vigore un piano paesaggistico che "toglie ai comuni la capacità di programmazione sui loro territori". Per Vargiu, questo Piano è la negazione della certezza del diritto perché su ogni iniziativa, la parola definitiva spetta alla Giunta. Il consigliere regionale dell'Udc Ignazio Cuccu, che fa parte della commissione Urbanistica, ha ricordato che l'organismo consiliare ha sentito sul Piano le amministrazioni locali che avevano espresso un parere negativo e che lo avevano definito del "tutto inadeguato". Cuccu ha ricordato che sul Piano il Consiglio regionale non è chiamato a esprimersi e che solo la commissione Urbanistica può dare un parere non vincolante. Il vicepresidente della commissione Urbanistica Fedele Sanciu (F.I.) ha sottolineato che il lavoro in Commissione è stato solo una perdita di tempo, la Sardegna è "ingessata" e i Comuni, in materia, sono sotto il controllo della Giunta. "Lavorare in Commissione è inutile - ha detto - e questo Piano è la dimostrazione della presa in giro istituzionale nei nostri confronti". Il vicepresidente della Quarta commissione ha proposto di abbandonare i lavori della commissione quando si discute il Piano paesaggistico per fare risaltare che le responsabilità sono tutte del presidente della Regione e della maggioranza che "si lamenta nei corridoi" e poi resta in silenzio. Il Consiglio è stato mortificato - ha concluso Sanciu - serve un'azione eclatante. L'on. Antonello Liori (AN) ha detto di essere scandalizzato perché, tra l'altro, questo Piano genererà corruzione dentro l'amministrazione regionale perché lascia all'arbitrio di pochi le decisioni che, invece, dovrebbero essere prese dai comuni. (R.R.)
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