CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

 

Approvato un emendamento "salva consorzi di bonifica": 37 milioni per risa-nare i bilanci, cancellare le cartelle pazze, mantenere in esercizio questi stru-menti utili alle attività agricole, in attesa della riforma.


Cagliari, 15 febbraio 2006 - Boccata di ossigeno decisiva per i Consorzi di bonifica sardi. Un emendamento all'articolo 4 della legge Finanziaria, presentato dalla Giunta su proposta della maggioranza, rende disponibili 37 milioni per interventi "di risanamento finanziario" che riguarda, in particolare, il sostegno alle spese di gestione e i costi energetici (sollevamento dell'acqua) per gli anni 2003, 2004 e 2005.

Bilanci in rosso, sull'orlo del collasso, avevano creato l'evidente pericolo di mandare a gambe all'aria strumenti "nati al servizio dell'agricoltura che - come dice Alberto Sanna, presidente della Quinta commissione - rischiano di trasformarsi in pesantissimi macigni", frenando le prospettive del settore. Impossibile, in regime di "bollette pazze", programmare anche le colture agrarie e dare continuità alle attività aziendali.

Scopo dell'emendamento è quello di riportare i bilanci alla compatibilità economico-finanziaria e le tariffe entro limiti accettabili. Il costo dell'acqua - che in talune aree di particolare vocazione agricola ha toccato il paradosso: l'acqua costa più del reddito delle colture - ha reso difficile qualunque azione di risanamento dei conti, peraltro spesso appesantiti da un numero di dipendenti sovradimensionato rispetto alle reali esigenze operative. Insomma, un'acqua irrigua più cara "dell'acqua minerale" non consente alle aziende di lavorare con la necessaria tranquillità, in un settore dove la concorrenza è agguerrita e pesante.

La grande quantità di risorse destinate consentirà di riportare i consorzi alla normalità; di pagare i dipendenti, di evitare di sanare le passività aumentando le tariffe. Tutto ciò - è stato ricordato - per creare le condizioni opportune in attesa della riforma, che non tarderà a realizzarsi.

Se mantenere in piedi e in efficienza i consorzi significa sostenere in modo adeguato le attività agricole, tuttavia, la situazione di debito non si dovrà ripetere. La gestione dovrà essere più puntuale e più realistica. Inammissibile che dei 57 mila ettari irrigabili del consorzio della Sardegna meridionale, solo 15-16 mila lo siano realmente. Il resto della rete di distribuzione va tenuto in efficienza e il costo della manutenzione diventa insopportabile. La politica del realizzare opere tanto per farle e per le somme riconosciute in percentuale ai consorzi, come entrate sulla parte corrente del bilancio, ha portato benefici immediati ma, insieme, una pesante ipoteca sul futuro. Anche da questa eredità bisognerà guarire. (adel)


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