CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

 

La Quinta commissione ha incontrato i sindaci e gli agricoltori dei paesi danneggiati dall'alluvione del dicembre del 2004: "Dopo un anno solo pochi interventi, i ritardi non sono più sostenibili"


Cagliari, 19 gennaio 2006 - Ad oltre un anno dall'alluvione del dicembre 2004, quando su molti paesi sardi cadde, ininterrottamente, la pioggia per oltre venti giorni, provocando morti e danni dei quali sono evidenti le tracce, il malessere di quelle zone non accenna a placarsi, c'è anzi il rischio che la protesta popolare sfoci in qualche preoccupante episodio di violenza. Senza troppi giri di parole i sindaci dei paesi danneggiati, specialmente dell'Ogliastra e delle Baronie, accompagnati dai rappresentanti dei comitati degli agricoltori e degli allevatori, hanno illustrato ai componenti la commissione Agricoltura ed Ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Alberto Sanna, una situazione difficile, per molti versi drammatica, che non accenna assolutamente a migliorare.

La Regione, ma anche lo Stato, hanno stilato un primo elenco dei comuni danneggiati, hanno anche stanziato qualche decina di milioni di euro per i primi interventi urgenti, hanno anche trasferito ai comuni somme più o meno sufficienti a ripristinare la viabilità, a compiere i primi interventi di ripristino, "ma hanno completamente dimenticato i danni, le difficoltà, le mancate produzioni che aggravano la difficile situazione esistente nelle campagne".

I danni subiti, hanno anche lamentato i rappresentanti degli agricoltori, non sono stati ancora quantificati, gli accertamenti non ancora ultimati, non si sa, quindi, quanti soldi saranno necessari, quelli che saranno disponibili, quando potranno essere erogati agli operatori agricoli, che devono continuare a produrre, fare fronte alle scadenze degli istituti di credito e di quelli previdenziali, che non hanno tenuto conto dei danni provocati da "quella calamità naturale".

Negli elenchi dei comuni danneggiati, hanno anzi fatto notare i sindaci che hanno partecipato all'audizione con la Quinta commissione, non sono stati inseriti "tutti" i centri colpiti da quelle disastrose piogge, ed ora è necessario avviare una nuova azione "per farci riconoscere i danni subiti".

 Il sottosegretario che si occupa di questa vicenda, hanno aggiunto i rappresentanti di Oliena, Galtellì, Dorgali, Lula, Baunei e degli altri centri del Nuorese e dell'Ogliastra, "ha mostrato una grande apertura ed ha assicurato che il Governo è pronto ad esaminare anche un nuovo elenco", nel quale siano compresi "tutti i comuni danneggiati", ma ora spetta alla Regione predisporre la nuova documentazione ed insistere perché l'Esecutivo emani un nuovo decreto, che permetta di utilizzare i fondi della "solidarietà nazionale" e degli altri programmi di "intervento straordinario", con fondi nazionali e comunitari, che solitamente vengono attuati in presenza di particolari calamità naturali. Ma forse, a sentire gli amministratori locali ed i rappresentanti degli agricoltori, l'amministrazione regionale non è "particolarmente sensibile" ai problemi di questi centri, di questi imprenditori agricoli, perché gli accertamenti dei danni, i sopralluoghi per rendersi conto della precaria situazione di strade vicinali ed interpoderali, dei servizi, degli impianti produttivi, delle stalle e dei ricoveri, procedono con estenuante lentezza, allungando i tempi burocratici e causando "preoccupanti tensioni sociali".

Gli interventi di risarcimento, tra l'altro, sembra vogliano essere attuati utilizzando i POR, una "probabilità" che non lascia tranquilli gli agricoltori, perché le norme comunitarie impongono tempi lunghi, procedure costose e farraginose, disponibilità finanziarie personali (delle quali i "danneggiati" difficilmente dispongono), non garantiscono, certamente, interventi adeguati e tempestivi. Perché, invece, hanno sollecitato sindaci ed agricoltori, non mettere a punto un "piano di intervento urgente, come quello attuato dalla stessa Regione in occasione dell'alluvione del 1999, quando Giunta e Consiglio seppero stanziare somme adeguate e mettere in atto procedure snelle e rapide"?

La situazione, comunque, hanno assicurato i componenti la Quinta commissione, sarà attentamente seguita, approfondita con l'assessore e la struttura dell'assessorato ("i necessari incontri saranno fissati immediatamente"), in modo da decidere, in tempi brevissimi, cosa fare e come intervenire; anche perché il Consiglio è alle prese con la manovra finanziaria e di bilancio e, se fosse necessario "reperire nuovi fondi, lo si potrebbe fare ora, mentre è ancora in fase di discussione la Finanziaria per il 2006". (mc)


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