CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura
Illustrata alla Seconda Commissione( diritti civili e politiche comunitarie) la manovra finanziaria. Obiettivo principale: ridurre l'indebitamento mantenen-do invariati gli stanziamenti per lo sviluppo. Nessun pericolo per i fondi Por, la Sardegna oltre il 100 per cento della spesa. Dall'assessore della pubblica i-struzione l'impegno sull'editoria.
Cagliari, 13 gennaio 2006 - Una manovra un tantino migliore di quella del 2005, ma che si affida, per uscire dal guado, ai risultati della vertenza con lo Stato a proposito di entrate. Oltre semila miliardi il totale delle entrate per coprire gli investimenti, 3.800 miliardi le entrate correnti del titolo primo (3366 nel 2005), 70 milioni (stima che l'assessore Pigliaru definisce "prudenziale") per l'alienazione dei beni, qualche centinaio di milioni (428 quelle stimate) per il repulisti delle risorse di leggi di incentivazione dimenticate nelle banche, 300 milioni che lo Stato, rifacendo i suoi conti, assegna in più alla Regione (effetto - si chiede l'assessore - della vertenza?), Iva calcolata al 70 per cento (era al 30 per cento nei due anni precedenti) come richiesto e 1850 milioni messi in freezer (sono debiti sul pregresso Irpef e sull'Iva; somme calcolate con cautela, sulle quali non si conosce l'intenzione del governo italiano): se arrivano, serviranno a ridurre la somma da mutuare per sanare il disavanzo, altrimenti saranno considerati per memoria.
Bilancio "estremamente rigido" quello che l'assessore ha illustrato, per sommi capi, alla Seconda commissione (Diritti civili) presieduta dall'on. Paolo Pisu; l'89 per cento delle entrate è assorbito dalle spese correnti e sono ridotti i margini per qualunque altra azione di promozione economica. Ancora di più per l'obiettivo principale della manovra, che è quello di andare avanti nel risanamento finanziario. La Giunta tenta di far quadrare il cerchio, cercando, nonostante tutto, di mantenere gli stanziamenti in linea con i vecchi bilanci, quelli che avevano contribuito a indebitare la Regione.
La curva del debito - assicura Pigliaru - decresce; segno evidente che la terapia sta facendo effetto su un organismo debilitato, ma ancora in condizione di reagire.
Fugata anche la preoccupazione di una perdita secca del 25 per cento dei finanziamenti Por, la cui spesa - hanno scritto i giornali - sarebbe in forte ritardo. In realtà una previsione del genere si fondava sul calcolo lineare. Essendosi assestata la spesa, al 31 ottobre, sul 47 per cento, la previsione parlava di poco più del 65 per cento a fine anno. Invece, chiusi i conti al 31 dicembre, è risultato che la spesa media è stata del 102 per cento. Risultato che fa dormire sonni tranquilli.
Con l'assessore della pubblica istruzione, Elisabetta Pilia, la Commissione si è "misurata" sugli interventi per la promozione e il sostegno dell'editoria e dell'informazione, settore per il quale più parti politiche chiedono maggiore attenzione.
L'assessore fa i conti con gli spiccioli, ritenendo di per sé un risultato aver migliorato la performance di 126 mila euro rispetto al 2004 (ma c'è un calo di 182 mila euro nei confronti del 2005, anno di gestione controversa, per finanziamenti risalenti al 2004 a causa di delibere firmate in ritardo).
Per semplificare la gestione del bilancio alcuni capitoli di spesa sono stati accorpati, cosa che genera poca chiarezza sull'assegnazione; "non si vuol far capire dove sista tagliando?", ha chiesto l'on. Sanjust (FI) riprendendo l'on. Caligaris (Sdi) per la quale "non si capiscono le assegnazioni". Dai finanziamenti sono tagliate di nuovo fuori le testate giornalistiche on line; colpa della legge, ha detto l'assessore; tanto vale bypassare la norma aggiungendo, in Finanziaria (Sanjust), "le due paroline magiche che, l'anno scorso, avevano permesso di correggere il tiro.
L'on. Caligaris ha insistito sulla conferenza dell'informazione, impegno preso e non mantenuto dall'assessore, che si è ripetuta. La conferenza ("una ricognizione necessaria sul sistema", Caligaris) questa volta si farà davvero, probabilmente nella prossima primavera. (adel)
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