CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura
La Commissione sanità ha visitato l'ospedale Binaghi. Nel futuro della struttura il probabile scorporo delle chirurgie e il trasferimento del centro di sclerosi multipla al "San Giovanni".
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Cagliari, 3 novembre 2005 - "La contaminazione culturale fra mondo universitario e ospedaliero", per dirla con le parole del top manager della Asl 8, Gino Gumirato, ha fatto il bene del "Binaghi", ma oggi le cose stanno per cambiare; la parte universitaria finirà nell'azienda mista, le chirurgie (compresa la toracica, decisamente di punta) probabilmente andranno altrove e si ridisegnerà il futuro di questa importante struttura di riferimento per la sanità regionale che lega il suo nome alle patologie polmonari e al centro trapianti, l'uno e l'altro a livello di riconosciuta eccellenza. Il fatto è che il "Binaghi", nato come ospedale pneumologico, ha conservato questa caratteristica, più lunghe le degenze (ma la colpa è anche di un territorio "sostanzialmente assente" nel percorso sanitario post ospedaliero), più lento il turn over, a passo ridotto alcuni servizi, come la radiologia, dove l'attività è quasi tutta concentrate nelle ore antimeridiane (al pomeriggio un solo radiologo per l'attività di routine connessa ai ricoveri).
Il futuro? E' contenuto nel piano strategico triennale che l'Asl, ha detto Gumirato alla commissione Sanità ed ai vertici sanitari dell'ospedale, presenterà tra breve e discuterà in una sorta di convention dei camici bianchi, medici e paramedici, per decidere una strategia che, "in ogni caso, tende a promuovere il territorio e le attese della gente".
Il "Binaghi" è un'importante realtà, con un elevato tasso di attrazione (circa il 45 per cento) e di occupazione (tocca la soglia del 75 per cento indicata come break point fra costi e prestazioni. Questo dato è tuttavia determinato anche da degenze superiori alla media).
Quattro divisioni pneumologiche, destinate forse a diventare dipartimento ("valuteremo", dice Gumirato, rimandando il tutto al piano strategico aziendale), rappresentano il cuore dell'ospedale. Le patologie del polmone sono in crescita e il "Binaghi", che è un centro fra i più attuali e articolati d'Italia svolge una funzione importante.
Non avendo un pronto soccorso, fa, tuttavia, "da sponda" all'emergenza cittadina. Esperienza e patrimonio umano sono di primo piano. La bozza del piano regionale sanitario riconosce l'importanza delle malattie polmonari e questo riconoscimento garantisce il futuro, che, in parte, potrebbe essere anche diverso, ad esempio, pensando alla fase post acuzie e alla riabilitazione respiratoria. Fra i possibili obiettivi, anche quello di creare una emergenza respiratoria. Ma bisogna pensare a medici giovani, da inserire in organico.
C'è (ma è una costante della sanità cagliaritana) ed è piuttosto acuto il problema della carenza di infermieri. Un sindacalista Uil ha sottolineato come quasi tutti non hanno fatto ferie, sono costretti a straordinari (non pagati), non possono frequentare corsi di aggiornamento. Gumirato ha risposto che gli infermieri sono pochi in reparto; molti in libro paga. Ma il 18 per cento degli ausiliari è occupato in mansioni diverse e al 22 per cento dei professionali sono state diminuite le mansioni. Non essendoci le condizioni per ricorrere a nuove assunzioni, l'unica strada è quella di una migliore gestione delle risorse umane.
La chirurgia toracica - altro punto di riferimento - migrerà. D'altra parte una risorsa così preziosa deve essere messa nelle migliori condizioni possibili per aumentare l'attività. A breve e medio periodo non si intravede alcuna possibilità di risolvere il problema (condizionante) delle sale operatorie. E' preferibile, allora, trovare una soluzione ideale senza voler ristrutturare ambienti inadeguati, superando la vecchia concezione che voleva "tutto dentro l'ospedale". Con questa logica - ha ribadito Gumirato - si sono buttati dalla finestra tanti soldi.
Andrà via, probabilmente al San Giovanni, anche il centro per la sclerosi multipla. Che lavorerà così vicino alla clinica neurologica.
Questi e altri aspetti (compresa l'obsolescenza di alcune attrezzature, in particolare quelle della radiodiagnostica) sono stati illustrati in occasione della visita al "Binaghi" della Commissione sanità presieduta dall'on. Pierangelo Masia, che ha praticamente concluso le visite agli ospedali della Asl 8 (resta il "San Marcellino" di Muravera), molto attiva, la Commissione, nell'indagine conoscitiva alla vigilia - lo ha ricordato il presidente - di una fase cruciale della politica sanitaria, la discussione del piano regionale.
Finito il "giro", la Commissione tirerà le somme di una sanità in affanno per debiti che tenta la via della riabilitazione, trovando un giusto equilibrio fra spesa e qualità dell'assistenza, che, tuttavia, non è una regola assoluta. Perché sulla salute, a spese della qualità, non si può puntare - ha detto il presidente Masia - sul risparmio. (adel)
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