CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

Le commissioni Ambiente e Sanità, in seduta congiunta, hanno "sentito" gli assessori Dessi e Dirindin sull'Arpas. Sullo stesso delicato argomento le commissioni hanno incontrato la presidentessa dell'Anci, Linetta Serri


Cagliari, 29 settembre 2005 - Le commissioni Ambiente e Sanità del Consiglio regionale, presiedute rispettivamente da Alberto Sanna e Pierangelo Masia, intensificano il lavoro per giungere, nel minor tempo possibile, all'approvazione del testo unificato col quale si istituisce l'Arpas, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sardegna. La Sardegna, infatti, è l'unica regione ancora priva di questo importantissimo organismo tecnico-scientifico, al quale le norme comunitarie, le leggi dello Stato attribuiscono importanti compiti, specialmente quelli di prevenzione e controllo per l'acqua, l'aria, compreso l'inquinamento acustico ed elettromagnetico, il suolo, i rifiuti solidi e liquidi, la radioattività, in sostanza tutto ciò che ha a che fare con l'ambiente naturale e la qualità della vita nella nostra isola.

L'Arpas, in teoria, è stata istituita con propria ordinanza dal Commissario governativo per l'emergenza idrica in Sardegna (il presidente della Regione), in applicazione di una lunga serie di provvedimenti emanati, in diverse occasioni (il primo è del 28 giugno 1995), dal presidente del Consiglio dei ministri e dal ministro dell'Interno, per ciò che riguarda la Protezione civile, ma senza una legge istitutiva regionale non può decollare e svolgere il suo delicato compito.

Le commissioni Ambiente e Sanità, esaminate le proposte presentate da diverse parti poltiche, compreso il disegno di legge della Giunta, hanno unificato i testi ed avviato il loro approfondito esame, modificando anche alcune delle disposizioni proposte dall'Esecutivo regionale. Proprio per "confrontarsi" su alcuni delicati argomenti, i due presidenti Sanna e Masia hanno "convocato in audizione" gli assessori competenti, Tonino Dessi e Nerina Dirindin, con i quali hanno esaminato alcuni degli articoli sui quali si sono registrate "posizioni divergenti".

In sostanza, le Commissioni e la Giunta hanno espresso differenti valutazioni sulla costituzione di un Consiglio superiore dell'Arpas, una specie di consiglio di amministrazione, al quale verrebbe attribuito il compito di "guidare" l'Agenzia, attuando le indicazioni della Giunta e degli assessori competenti. Un organo amministrativo che costerebbe e che non avrebbe, ha detto l'assessore Dessi, "grande autonomia", rappresentando semplicemente un inutile costo aggiuntivo. Altri "elementi critici", indicati dagli esponenti dell'Esecutivo, riguardano l'istituzione di otto comitati provinciali, bastano ed avanzano i cinque attualmente in funzione (i PMP, che hanno notevole professionalità ed hanno sempre mostrato una grande efficienza), senza creare nuove, inutili, strutture. Altri punti sui quali le Commissioni si sono soffermate, numerose le domande dei consiglieri presenti all'audizione, quelli relativi ai costi del personale, si applicheranno i contratti del settore sanitario (più favorevoli) o quelli dei regionali; alle prestazioni da fornire, a pagamento, ai privati (in tutte le Arpa nazionali attività "particolarmente richiesta" ed una importante fonte di "autofinanziamento"); alle assunzioni del personale necessario, in organico solo la direttrice generale e pochi altri impiegati, ed al trasferimento, alla nuova Agenzia, dei dipendenti di enti o di organismi in qualche modo legati all'amministrazione regionale (Progemisa e SAR), in questo caso ricorrendo a forme di assunzione, di selezione o "mobilità" sui quali molti consiglieri hanno chiesto maggiori lumi.

L'organico della nuova agenzia, comunque, non sembra sia stato ancora definito; si vuole, in ogni caso, dar vita ad una struttura agile, snella, ma ci si avvicinerà, certamente, alle 300 unità, piuttosto che alle 250 indicate in un primo tempo dalla Giunta. Forme di selezione, di preparazione, compiti, ruoli e compensi, sono, comunque, ancora da definire e le indicazioni, ma anche le perplessità, dei componenti le due commissioni saranno tenute nel doveroso e giunto conto.

L'iter istruttorio, quindi, proseguirà alacremente ed i commissari dell'Ambiente e della Sanità terranno ben presenti anche le richieste e le indicazioni che, parlando a nome dei sindaci sardi, ha avanzato la presidente regionale dell'Anci Linetta Serri, che ha voluto ricordare il ruolo degli enti locali, l'importanza e la delicatezza dei compiti che lo Stato e la Regione hanno o intendono trasferire, nel campo della difesa ambientale, ai comuni. "Si vogliono trasferire compiti e funzioni, delicate ed importanti, ma ci si dimentica di trasferire anche le necessarie risorse finanziarie". I tagli delle finanziarie nazionale e regionale dello scorso anno, i sacrifici annunciati dal Governo, ma la Giunta non sarà da meno, preoccupano non poco i sindaci sardi. "Se si trasferiscono funzioni, ha concluso Linetta Serri, si devono contestualmente trasferire beni, personale e risorse, altrimenti i conti non tornano".

Nel pomeriggio le commissioni, presiedute da Alberto Sanna e Pierangelo Masia, proseguiranno, sempre in seduta congiunta, l'esame del testo unificato messo a punto dalla speciale sottocommissione; lavoro che proseguirà anche nella prossima settimana per giungere, in tempi brevi, all'approvazione del testo definitivo che, dopo i previsti passaggi nelle altre commissioni di merito (Riforme e Bilancio), che dovranno esprimersi per gli aspetti legati alle riforme ed alla copertura finanziaria, sarà trasmesso all'Aula per la sua definitiva conversione. (mc)


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