CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

I Riformatori sardi presentano, in una conferenza stampa, due proposte di legge per potenziare gli aeroclub e sviluppare il turismo aereo


Cagliari, 30 giugno 2005 - Nelle altre parti del mondo, quelle più ricche, il turismo aereo è diventato una delle "carte" vincenti, sulle quali puntare per incrementare i flussi turistici. "Non solo negli Stati Uniti, dove questo sistema di andare in giro, in vacanza, è particolarmente diffuso, ma anche in molti paesi che si affacciano sul Mediterraneo è possibile valutare i benefici effetti che questo tipo di turismo sta producendo". Non hanno dubbi i consiglieri regionali de I Riformatori Sardi illustrando, nel corso di una conferenza stampa, il contenuto di due proposte di legge presentate proprio per favorire lo sviluppo del turismo aereo e delle aviosuperfici, per potenziare e sviluppare il numero degli aeroclub che operano in Sardegna, "strumenti essenziali, se si vuole entrare in un mercato di particolare interesse, forse di élite, ma con un grande effetto trainante sui sistemi economici".

In Sardegna gli aeroporti di piccole dimensioni, quelli più adatti al turismo aereo, sono, di fatto, inesistenti; degli scali in funzione, cinque sono aperti agli usi civili ed uno esclusivamente a quelli militari; non si può parlare, quindi, di una rete diffusa di piste nelle quali atterrare con facilità, trovare i necessari servizi di supporto, ricoverare l'aereo quando non deve volare.

"Per fare un turismo di qualità, occorre una grande qualità nei servizi disponibili", ha detto Pierpaolo Vargiu, commentando i due provvedimenti, illustrati con dovizia di particolari da Attilio Dedoni, il primo firmatario di entrambe le proposte, condivise anche da Gavino Cassano e Sergio Pisano. 

Se si vogliono attirare nuove correnti turistiche, ha detto, in sintesi, Attilio Dedoni, bisogna sfruttare tutte le possibilità delle quali si dispone. La Sardegna è meta ambita, ma i collegamenti sono difficili, specialmente nei mesi caldi, quelli delle ferie. Allora, perché non attirare la fascia alta della corrente vacanziera, quella che può disporre di mezzi personali di trasporto, "che poi, a ben vedere, non costano neppure moltissimo", che hanno bisogno di efficienti servizi a terra? Attrezzare le "aviosuperfici" può essere la risposta concreta a queste esigenze. Lo scalo di Fenosu, ad esempio, poco e male utilizzato, o quello di Olbia, la porta della Costa Smeralda, dove i piccoli velivoli privati, ma anche quelli più grandi, scendono sempre più numerosi, (lo stesso discorso vale per Elmas, Tortolì ed Alghero) potrebbero acquisire nuove correnti di traffico, assumere un diverso ed innovativo ruolo, nel complesso sistema turistico isolano. Forse, potrebbero essere realizzati anche nuovi impianti.

Turismo evoluto e trasporto aereo: temi cari ai Riformatori, quelli illustrati da Dedoni, Vargiu, Cassano e Pisano, che anche nella passata legislatura avevano avanzato proposte di questo stesso genere. Allora, i progetti di legge messi a punto dall'assessore Frongia non erano approdati in Aula, per la loro definitiva trasformazione in legge. Ora, però, anche per la "spinta" che queste proposte avranno dagli aeroclub isolani (lo sviluppo di queste associazioni senza fini di lucro è essenziale, proprio per le iniziative collaterali che potrebbero essere realizzate), è "probabile che le Commissioni di merito lavorino con maggiore attenzione che non in passato" e che, quindi, il tema dello sviluppo del turismo aereo e delle attività degli aeroclub (scuole di volo, prevenzione e lotta agli incendi, soccorsi in caso di incidenti o di gravi calamità) possano finalmente approdare, in tempi brevi, nell'Aula del Consiglio regionale.  (mc)


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