CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislaturaIn audizione alla Settima Commissione, l'assessore della Sanità ha illustrato le delibere di Giunta che istituiscono le borse di studio per la frequenza dei neo laureati alle scuole di specializzazione in Medicina e chirurgia (Cagliari e Sassari) e in Veterinaria (Sassari)
Cagliari, 28 giugno 2005 - Sono complessivamente 96 (86 per le due facoltà di Medicina e chirurgia - 56 a Cagliari e 33 a Sassari - e 10 per la Medicina Veterinaria a Sassari) le borse di studio deliberate dalla Giunta regionale per frequentare le scuole di specializzazione. Sull'argomento, la Settima commissione, presieduta dall'on. Pierangelo Masia, ha sentito in audizione l'assessore della Sanità, Nerina Dirindin.
Le borse regionale si aggiungono a quelle statali, che sono, complessivamente, 176 (89 a Cagliari e 87 a Sassari), tutte per medicina e chirurgia, inferiori per numero (erano 208) rispetto all'anno precedente. Secondo il centrodestra è stato un errore aver comunicato al Ministero il numero delle borse regionali; è servito a ridurre i finanziamenti. Replica dell'assessore: "è una risposta istituzionale".
L'assessore ha sottolineato i criteri seguiti nella ripartizione delle specialità; sono stati sentiti i rettori ed i presidi dei due atenei. Resta il fatto che si è programmato "a spanne", perché ancora oggi non è possibile avere il numero degli idonei a frequentare i corsi, dato, questo, che la commissione ha richiesto. Si vuole evitare (come è accaduto lo scorso anno a Sassari) che alcune borse possano non essere assegnate per mancanza di laureati.
Sull'altro versante - parliamo di Medicina e chirurgia - c'è da valutare con attenzione l'esubero di disoccupati (sono tremila) da una parte, le esigenze di "mercato" (il riferimento è alle patologie e ai livelli di assistenza necessari) dall'altra. Bisogna anche tenere presente che senza una specializzazione un laureato non può accedere ai concorsi. Altro problema è costituito dall'offerta formativa: ci potrebbe essere il rischio che le università difendano le proprie "specialità" o, in qualche caso, che l'offerta didattica possa essere inadeguata. Per questo motivo la Commissione sembra orientata a chiedere un incontro con i presidi dei due atenei per approfondire la questione.
Perplessità hanno destato il numero, giudicato insufficiente, delle borse concesse per alcune specializzazioni: in particolare anestesia (18 a Sassari e 10 a Cagliari), disciplina cruciale per una serie di attività legate alla chirurgia; ma anche geriatria, radiodiagnostica e oculistica. In ogni caso alcuni commissari ritengono pregiudizievole che alcuni neo laureati non possano accedere alle specializzazioni; sarebbe come metterli fuori dal mercato. Diventa un paradosso dichiarare di voler investire in ricerca e poi ridurre le specializzazioni.
Resta il discorso di fondo, sul numero di laureati ogni anno immessi sul mercato, un centinaio a Cagliari e una settantina a Sassari. Probabilmente ci sarà da rivedere il "numero chiuso", che, dieci anni dopo l'adozione, non elimina il problema della disoccupazione.
La Commissione ha chiesto, a questo punto, di conoscere meglio le esigenze di mercato della sanità (esigenze che mutano nel tempo). Un'indagine in questo senso, preliminare a future decisioni, potrebbe essere svolta dall'Agenzia regionale, quando ci sarà. L'obiettivo finale è quello di puntare, comunque, sull'eccellenza. Indirizzo, questo, da confrontare e "misurare" con gli atenei sardi.
Per quanto riguarda la Medicina veterinaria, le borse, che avevano cadenza triennale e durata triennale, saranno portate a cadenza annuale (sempre con durata triennale). La cosa, però, ha detto l'on. Oppi, non si risolve con una delibera di Giunta, ma con legge e gli impegni, per prassi, vanno inseriti in finanziaria. In sostanza si modifica un'impostazione: prima le borse (triennali) venivano bandite ogni tre anni; molti neo laureati dovevano restare perciò al palo in attesa dei nuovi corsi. Ora, accogliendo la richiesta della facoltà, i corsi partiranno ogni anno. Si tratta, anche qui, di venire incontro alle esigenze di un "mercato" difficile, con almeno 150 laureati a spasso. Situazione che neppure la blue tongue e gli altri malanni del comparto animale sono riusciti a risolvere, ma solo ad alleviare.
Nel dibattito sono intervenuti gli onorevoli Oppi (Udc), Frau (Progetto Sardegna), Liori (An), Paolo Fadda (Margherita), Vargiu (Riformatori), Pacifico (Ds), Lai (Ds), Petrini (Forza Italia), Amadu (Udc), Uggias (Margherita), Capelli (Udc).
L'assessore ha riconosciuto che il problema è delicato e qualunque suggerimento è da prendere in considerazione. Ma il punto di partenza è quello di avere sottomano un inventario delle esigenze. Eventuali correzioni sono possibili. (adel)
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