CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislaturaInterrogazione dell'on. Giorico al presidente della Regione sulla situazione di emergenza nell'ex carcere modello di Alghero. Gli organici incompleti del personale di custodia e gli episodi di autolesionismo fra i detenuti richiedono un intervento da parte del Ministero
Cagliari, 24 giugno 2005 - Da qualche settimana il carcere di Alghero è al centro della cronaca; il tentativo di suicido da parte di due detenuti, salvati dal tempestivo intervento degli agenti di custodia, ha tolto il coperchio a un pentolone che nasconde molti problemi: dal sovraffollamento della struttura, piena come un uovo, all' organico del personale penitenziario che ha perso via via pezzi ed ora conta 35 unità in meno rispetto al 1998, quando il carcere fu riaperto e definito struttura modello. I due gravi episodi di autolesionismo non sarebbero isolati. Per sottolinearne la gravità della situazione, proprio oggi il personale di custodia ha organizzato una manifestazione pacifica di protesta.
I segnali di malessere, insomma, ci sono tutti. Rispetto al 1998 i detenuti sono raddoppiati (oggi sono oltre duecento); la metà sono stranieri senza nessun rapporto col territorio (una estraneità che ha riflessi anche comportamentali), ed è elevato il numero dei tossicodipendenti; realtà che si sommano e rendono difficile la gestione.
Gli agenti carcerari sono sottoposti a veri tour de force per assolvere i compiti di istituto: spesso devono svolgere servizio contemporaneamente in più di una sezione detentiva; la maggior parte di essi non ha potuto usufruire delle ferie 2004 ed è in arretrato con i riposi; per effettuare i colloqui fra detenuti e familiari è indispensabile ricorrere al lavoro straordinario. L'insufficienza di organico si riflette su alcuni servizi, come la vigilanza esterna, ridotti al minimo (e qualche mese fa due detenuti ne hanno profittato, riuscendo ad evadere).
La situazione di emergenza dell'ormai ex carcere modello è contenuta in una interrogazione che il consigliere Pino Giorico (Udeur) ha rivolto al presidente della Regione, per chiedere un immediato intervento presso il Ministero di Grazia e Giustizia, il quale, a quanto pare, riterrebbe l'organico adeguato all'ufficio, nonostante una serie di attività "trattamentali" (scuola, corsi di formazione, laboratori, eccetera), avviate negli anni successivi alla riapertura, richieda maggiore presenza di personale.
L'on. Giorico sostiene che è tempo ormai perché la Regione pretenda dal governo una politica carceraria meno evasiva, sia sul versante dei detenuti (per i quali è giusto prevedere condizioni ambientali più favorevoli), sia sul versante degli agenti di polizia carceraria, il cui lavoro non deve essere all'insegna del sacrificio quotidiano.
La situazione d'emergenza - sostiene il consigliere - deve essere gestita con attenzione e non bisogna attendere nuovi episodi di autolesionismo fra i detenuti o clamorose proteste degli agenti di custodia per intervenire. (adel)
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