CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislaturaPresentata dall'Uds una proposta di legge che si propone di modificare e disciplinare la Finanziaria, che "scardina il sistema legislativo vigente", crea sperpero di danaro e non dà alcun beneficio economico e sociale. L'iniziativa illustrata dall'on. Mario Floris, critico nei confronti della Giunta regionale
Cagliari, 21 giugno 2005 - La legge Finanziaria, così com'è, "scardina il sistema legislativo vigente" e diventa "una scorciatoia per nuovi interventi"; è, in sostanza, uno strumento "che surroga l'ordinario iter legislativo". L'esperienza vissuta in questi anni dimostra come, nata per superare i vincoli di bilancio (che essendo una legge formare può recepire solo la legislazione vigente) , la Finanziaria (che è legge sostanziale) modifica il quadro e introduce nuovi interventi verso settori e impieghi ritenuti prioritari. E', in sostanza, una sorta di "grimaldello" che consente di "aggredire" le risorse disponibili, ma non dà certezze alla programmazione (soprattutto a quella a medio periodo). Insomma, non aiuta a governare.
Per questo motivo i consiglieri dell'Uds, Mariolino Floris e Oscar Cherchi, hanno presentato una proposta di legge che dovrebbe riportare la Finanziaria al suo originario proposito, definendo meglio procedure e competenze e restituendo al Consiglio - anche attraverso l'attività delle Commissioni - la sua giusta competenza e potestà decisionale.
Duro il giudizio politico espresso dall'on. Floris sull'attività dell'attuale Giunta; "a un anno dell'insediamento - ha detto - la ricreazione è finita ed è tempo di pensare a governare". Agitare problemi e suscitare emozioni, ma non incidere sulla realtà delle cose serve solo a favorire "una politica immaginifica" che alla fine genera solo malcontento ("era l'accusa rivolta al centrodestra che pedissequamente ripropone il centrosinistra").
Oggi la Sardegna "rischia di arrivare al capolinea": i grandi problemi sono congelati, non c'è un tavolo politico Stato-Regione sulle risorse finanziarie che devono essere riconosciute alla Sardegna; non si affronta, neppure nei preliminari, il confronto con governo per ottenere la compensazione all'uscita dall'Obiettivo 1, né si riesce a far rispettare il criterio dell'insularità, un handicap oggettivo ma non calcolato dell'Ue.
Come se non bastasse, l'amministrazione quotidiana è paralizzata. Il nuovo governo si è preoccupato di spazzar via quel che era stato fatto dal centrodestra, privandosi di strumenti operativi e avvalorando invece "un'idea anarchica del potere che mina le istituzioni".
In questo quadro "desolante" recita una parte sempre più importante "il balletto della Finanziaria", che sperpera risorse, spesso per accontentare questo o quel consigliere di maggioranza, e fa proliferare le norme intruse. "E' singolare - ha aggiunto l'on. Floris - che si assegnino a Province e Comuni nuove competenze, quando non si sa ancora quali siano competenze e ruolo del Consiglio Regionale". Il cosiddetto "riequilibrio dei poteri", quel sistema "di pesi e contrappesi" invocato da molti, non va oltre le chiacchiere. La strada delle riforme è tutta in salita, al punto che nessuno se la sente di intraprenderla, se non con decisioni apparentemente riformiste. Il Consiglio rischia così di perdere i suoi connotati, perché "da assemblea legislativa tende a trasformarsi in ente di programmazione e gestione", in una commistione di ruoli e interessi con l'esecutivo che non giova a un organo di democrazia.
La Finanziaria si presta a legittimare interessi particolari: l'iter legislativo è frettoloso e inappagante, le Commissioni di merito non in grado di esprimere un giudizio compiuto e meditato, la fase d'istruttoria ampiamente carente. Ma nessuno frena questa corso perché la Finanziaria è la sola legge che, se non approvata, determina lo scioglimento del Consiglio; di conseguenza "tutti si aggrappano al torpedone", ma una politica del genere, a volte legata all'effimero, ha anche limiti evidenti: fa crescere i residui passivi e l'indebitamento senza favorire fattori economici a sociali.
L'on. Floris ha affermato che la proposta dell'Uds "è il tentativo di scendere dalla luna e di occuparsi di cose concrete, affrontando problemi veri". In alternativa, considerato l'avvio, la legislatura, partita col piede sbagliato, "rischia di prendere una china che molti, me compreso, non si aspettavano".
A sua volta l'on. Oscar Cherchi ha indicato i contenuti della proposta, che disciplina le competenze della Finanziaria, "con drastica limitazione delle possibilità operative". Il provvedimento - ha aggiunto - dà chiarezza e trasparenza alle procedure, restituisce dignità legislativa al Consiglio regionale, consente all'assemblea di assolvere il proprio ruolo istituzionale con quella autonomia che è garanzia per il popolo sardo.
La proposta di legge, che consta di un solo articolo ("è semplice come semplici devono essere le leggi finanziarie") sarà assegnata nei prossimi giorni alla Commissione di merito. (adel)
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