CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

Danneggia la didattica e la ricerca  il protocollo ospedale-università a Sassari. Attività e scuole di specializzazione decisive per la laurea e la formazione in medicina verrebbero sacrificate unilateralmente per evitare "doppioni". Interpellanza di Rc per un riesame dell'accordo


Cagliari, 16 giugno 2005 - Sanità senza sprechi, ma non a discapito della ricerca e della didattica (compito assegnato per legge all'università): la "modifica delle linee di indirizzo sull'organizzazione della costituenda azienda ospedale-università di Sassari" viene sollecitata da una interpellanza presentata dai consiglieri di PRC (Licheri, Lanzi e Fadda) "per garantire i compiti istituzionali della facoltà di medicina": i contenuti del "protocollo" d'intesa - scrivono i tre consiglieri - devono essere rivisti e la medicina dell'ateneo sassarese non può essere penalizzata, con grave pregiudizio, nell'esclusivo intento di "razionalizzare" il servizio e ridurre le spese.

Il disegno della Giunta regionale sembra essere quello di colpire la medicina universitaria: alcuni servizi "essenziali per didattica e ricerca" (cardiologia, pneumologia, anestesia, dermatologia, oncologia, neuropsichiatria infantile e altre attività sedi, fra l'altro, di scuole di specializzazione) verrebbero trasferiti all'azienda ospedaliera. Ma, soprattutto, sono considerate "doppioni" le strutture universitarie (e, quindi, da sopprimere) nonostante "molte erano state istituite molto prima rispetto alle unità ospedaliere, attivato unilateralmente dalla Usl senza alcuna concertazione con l'Università". La proposta viene definita "inaccettabile".

In un momento difficile per la ricerca, che soffre dei continui tagli ai trasferimenti statali e la disastrosa gestione da parte del governo di un settore strategico per lo sviluppo del paese, "riteniamo doppiamente grave" il fatto che Giunta e Assessore non abbiano ritenuto "ragione sufficiente" per evitarne la soppressione che quelle strutture siano anche sedi di scuole di specializzazione.

Quanto al pronto soccorso - scrivono gli interpellanti - è necessaria una "co gestione" ospedale-università. La medicina universitaria ha specialità non presenti nel presidio ospedaliero: ciò rende indispensabile un accesso concordato per salvaguardare le due esigenze fondamentali della sanità: didattica e assistenza, garantendo  "adeguati livelli formativi in settori cruciali della medicina  e della chirurgia d'urgenza per fare acquisire agli studenti i requisiti minimi  di accreditamento dei corsi di laurea e, insieme, potenziando l'attività di primo intervento.

I consiglieri Licheri, Lanzi e Pinuccio Fadda chiedono  perciò un "riesame complessivo del protocollo" e una "riformulazione in grado di contemperare le esigenze di riordino" non a discapito di ricerca e didattica, come previsto dalle "norme nazionali sui corsi di laurea".


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