CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislaturaE' facile arrivare con l'aereo in Sardegna, difficile raggiungere la destinazione prescelta: alla continuità territoriale "esterna" non risponde la continuità "interna". Il trasporto pubblico locale deve farsi carico del pericoloso isolamento degli aeroporti per evitare i disagi dei passeggeri. Lo ha sostenuto l'on. Pino Giorico in Quarta Commissione. Il caso di Alghero.
Cagliari, 15 giugno 2005 - Arrivare con l'aereo in Sardegna è abbastanza comodo, ma arrivare alla destinazione finale, una volta atterrati, diventa un problema: alla continuità territoriale "esterna" non corrisponde, infatti, la continuità territoriale "interna". La carenza riguarda in particolare l'aeroporto di Alghero, "sostanzialmente isolato e poco attrezzato a ricevere il reclamizzato milione di passeggeri". Scarsi i collegamenti, in coincidenza solo con i voli principali. Molti passeggeri sono costretti a lunghe attese prima di raggiungere destinazioni a poche decine di km di distanza. I trasporto pubblico locale deve farsi carico di questa esigenza realizzando "una rete di raccordo con le principali linee di pullman". Lo ha sostenuto l'on. Pino Giorico durante i lavori della Commissione trasporti ha iniziato l'esame delle proposte di legge sul trasporto pubblico locale.
Giorico ha definito "paradossale" una situazione del genere. L'alternativa è ricorrere ai taxi o al noleggio (non sempre facile da reperire) spendendo molto di più del costo del biglietto.
Il problema riguarda soprattutto il turismo. Alghero - dice Giorico - ha un elevato traffico internazionale che la politica dei voli low cost tende a rafforzare. Alla fine, tuttavia, i benefici vengono annullati dal disagio dell'attesa o dalle spese per i trasferimenti a destinazione.
Il trasporto locale diventa indispensabile a salvaguardare i benefici economici del territorio. E' indispensabile perciò che la nuova legislazione regionale tenga conto di tutte le esigenze, in particolare quelle riferite al "triangolo" Sassari-Alghero-Portotorres dove si concentrano attività produttive e servizi.
Se da un lato bisogna tenere conto dell'isolamento dei centri minori, dall'altro non bisogna trascurare le aree più popolate. Per queste ultime si potrebbe pensare a "piani urbani di mobilità" da inserire nei Por. La mobilità delle persone - ha concluso Giorico - "risponde a esigenze sociali ed economiche; essa rappresenta un'importante occasione di sviluppo per il nostro territorio". (adel)
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