CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

Le commissioni Agricoltura e Sanità del Consiglio regionale hanno iniziato l'esame, in seduta congiunta, dei progetti di legge sulla istituzione dell'ARPA


Cagliari, 14 giugno 2005 - Le commissioni Agricoltura ed Ambiente e Sanità del Consiglio regionale, presiedute rispettivamente da Alberto Sanna e Pierangelo Masia, hanno iniziato l'esame dei tre provvedimenti con i quali si prevede, anche in Sardegna, l'unica Regione che ancora non vi abbia provveduto, l'istituzione dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPAS).

Le due Commissioni, in seduta congiunta, hanno a questo proposito incontrato in audizione l'assessore della Difesa dell'Ambiente, Tonino Dessi, e quello della Sanità, Nerina Dirindin,  i quali hanno illustrato le linee principali del disegno di legge, il 125, predisposto dalla Giunta su questo importante e delicato argomento. Le Commissioni hanno anche ascoltato le relazioni di Silvio Lai, il quale ha illustrato la proposta di legge 51 presentata dal gruppo dei Democratici di Sinistra, e di Giuseppe Cuccu, sulla proposta di legge 101 presentata dal gruppo de La Margherita.

I provvedimenti, che presentano numerosi punti in comune e differenze "facilmente superabili, saranno ora studiati ed approfonditi da una speciale sottocommissione, composta da sei consiglieri, tre in rappresentanza della Quinta ed altrettanti della Settima, che preparerà un testo sul quale l'Agricoltura e la Sanità avvieranno il loro iter istruttorio, per concluderlo in "tempi brevi",  in modo che l'Aula possa rapidamente pronunciarsi su un provvedimento particolarmente "importante ed atteso".

La Sardegna è l'unica regione italiana a non aver ancora istituito l'Agenzia per la protezione dell'Ambiente, un organismo previsto dalla legge 61 del 1994, con la quale si è istituita l'Agenzia nazionale per la protezione ambientale, anche in applicazione di una specifica direttiva comunitaria, che fissa precise disposizioni in materia di razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse idriche, di difesa del suolo, della gestione integrata dei rifiuti, della bonifica dei siti inquinati, del risanamento ambientale dei siti industriali dismessi, del consolidamento delle aree protette, del potenziamento e ricostruzione del patrimonio boschivo, della lotta agli incendi, del controllo delle acque marine. Tutti compiti, delicati e di grande importanza ambientale, di competenza delle regioni e province dopo il referendum del 1993, con il quale "i controlli ambientali erano stati sottratti alle unità sanitarie locali".

Compiti ai quali la regione Sardegna non intende sottrarsi, che vuole affrontare nel modo migliore. Nella scorsa legislatura, hanno ricordato l'assessore Tonino Dessi ed il consigliere Silvio Lai, illustrando le proposte della Giunta e del gruppo DS, le commissioni competenti avevano predisposto un testo con il quale si istituiva anche l'Arpa della Sardegna, ma il provvedimento non era stato trasformato in legge dal Consiglio. Quel testo, giudicato positivamente da molti gruppi politici, è stato riproposto in questa legislatura dal gruppo DS, mentre la Margherita e la Giunta hanno, successivamente, presentato i "loro provvedimenti".

Su molti punti si è d'accordo, hanno detto Giorgio Oppi e Mondino Ibba intervenendo nella discussione in Commissione, basta fissare linee guida condivisibili, stabilendo scopi ed obiettivi, cercando di dare vita ad un organismo che sia agile, efficiente, non pletorico. La ragione che ha spinto la Giunta regionale a proporre un'Agenzia e non un Ente, proprio per poter disporre di uno strumento agile, moderno, in grado di affrontare tutte le complesse problematiche ambientali che si verificano anche "nella nostra Isola".

L'Agenzia, che sarà diretta da un direttore generale (nominato dall'esecutivo, sulla base di quanto previsto dal decreto per l'emergenza idrica), opererà utilizzando il personale dei cinque Presidi multizonali di prevenzione (PMP, presenti nelle quattro province storiche e nella zona di Portovesme), parte del personale della Progemisa e del Sar, mentre gli altri dipendenti saranno scelti in base ai criteri stabiliti dalla Giunta, dopo che il direttore generale avrà un "quadro chiaro delle esigenze operative e dei nuovi compiti che si dovranno affrontare".

L'Arpa opererà seguendo le direttive della Giunta e presenterà, secondo il disegno di legge dell'Esecutivo, una sua relazione annuale al Consiglio. La struttura non sarà "un carrozzone", sarà divisa in due sezioni, una tecnica ed una amministrativa, a capo delle quali saranno chiamati "funzionari di grande capacità e di provata esperienza". La nuova Agenzia collaborerà con gli enti locali, con le istituzioni, con i privati e darà un "essenziale e formidabile contributo" al recupero delle zone inquinate, alla bonifica dei siti degradati, alla conservazione delle elevate qualità ambientali che caratterizzano l'intera Sardegna.

Il prossimo passo, come annunciato dai presidenti Alberto Sanna e Pierangelo Masia, sarà, quindi, l'avvio dell'esame, del necessario approfondimento, del teso o dei testi che la sottocommissione elaborerà nel minor tempo possibile, probabilmente entro la fine di questo mese o i primi giorni del prossimo luglio. (mc)


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