CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

Prove tecniche di dialogo fra maggioranza e opposizione sulla Finanziaria. Possibile un "incontro ravvicinato" dopo Pasqua. L'invito viene dal capogruppo Ds Marrocu e da Cugini ed è stato confermato, in Aula, dal presidente Soru. Purché non si superi il vincolo di bilancio.


Cagliari, 24 marzo 2005 - Un incontro ravvicinato per migliorare la Finanziaria; magari dopo Pasqua. E' possibile. Servirà ad abbassare i toni e ad avviare il dialogo fra la maggioranza e la minoranza, che non vuol fare l'opposizione. Il segnale è arrivato ieri, a tarda sera, da parte del capogruppo Ds, Marrocu, dopo qualche litigio verbale sugli effetti della politica economica della giunta precedente. "Non ci sono stati segnali di ripresa", aveva detto l'assessore Pigliaru. E l'ex presidente Pili aveva ribattuto: alcuni indicatori (capacità di spesa dei Por, investimenti in opere pubbliche, Pil e calo della disoccupazione) "dicono esattamente il contrario".

L'on. Marrocu ha cercato di sedare la polemica: se gli effetti di una manovra economica si vedono, di solito, dopo due o tre anni, vuol dire che l'input della ripresa viene dalla giunta Palomba ("negli anni della stabilità", ha precisato). Ma, a parte l'esegesi delle fonti, c'è da tener conto di una situazione difficile, di prospettive incerte e di risorse inadeguate: meglio mettere da parte la vis pugnandi e fare fronte comune.

Un invito ripreso dall'on. Renato Cugini che, avendo rilevato la disponibilità dell'assessore Pigliaru (proprio da quell'intervento che aveva suscitato le ire del centrodestra), ha parlato di "incontro ravvicinato". Nella Finanziaria ci sono margini di correzione? Purché non si stravolga l'impianto, né si superi il vincolo di bilancio.

A dare la benedizione finale di future, possibili, intese è arrivato - a fine seduta - anche il presidente Soru, che ha voluto portare "un piccolo contributo" alla chiarezza del dibattito. Il centrodestra, infatti, continuava a ritenere poco credibili i numeri e un po' gonfiati i debiti, per dare la croce addosso alla vecchia maggioranza. Ma Soru ha precisato: i numeri sono veri, l'indebitamento verso le banche si avvicina ai tremila milioni (2.688 per la precisione). Il bilancio è ingessato, perché le entrate non coprono le spese correnti. A questo punto o la cura è drastica o si rischia il disastro. Se non si mette freno alla spesa, si va diritti a sbattere contro il muro. La necessità di allungare a trent'anni (anziché quindici, com'era la norma) l'ammortamento dei mutui dimostra l'impossibilità di far fronte, in più breve periodo, ai debiti. Il vincolo di bilancio, perciò, non si tocca. Ma dentro lo steccato, invalicabile, qualche aggiustamento si può fare. L'importante - ha concluso il presidente - è ricordare che "se si mette da una parte, si toglie dall'altra". Il vecchio, inossidabile principio dei vasi comunicanti.

E' stata un'avance importante a smuovere le acque della schermaglia. E il centrodestra? "Purché non proponiate solo le cose che vi interessano, siamo disposti a ragionare insieme", ha risposto l'on. Pierpaolo Vargiu.

La parola alla diplomazia interna del Consiglio.


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