CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

Delegazione dei sindacati della Formazione professionale alla Commissione Programmazione: "La Regione rispetti gli accordi". A rischio l'istruzione per 3000 giovani e centinaia di posti di lavoro


Cagliari, 3 marzo 2005 - Una delegazione di rappresentanti sindacali del settore della Formazione professionale di CGIL, CISL, UIL e dello Snals è stata ricevuta dalla Commissione programmazione -nel corso di una pausa della discussione del Bilancio- ed ha espresso tutto il proprio malcontento e le preoccupazioni dei lavoratori del settore per il futuro del sistema della formazione professionale nell'isola in conseguenza del mancato rispetto dell'accordo fra Giunta regionale e sindacati per l'attuazione dei corsi.

L'incontro si è svolto durante una tappa del corteo di protesta delle maestranze della formazione professionale davanti al palazzo dell'assemblea regionale. Secondo le organizzazioni sindacali, la situazione del comparto mette in evidenza quella che è stata definita la "non volontà di rispettare gli accordi sul recupero formativo di oltre 3000 nuovi giovani" da parte della Giunta e la presunta "ambiguità della Regione sulla definizione istituzionale del sistema della formazione" mentre il 60 per cento dei giovani sardi è oggi privo di diploma o di qualifica professionale e mentre centinaia di lavoratori rischiano la disoccupazione.

Nel denunciare "l'irresponsabile incapacità gestionale delle istituzioni regionali sul versante del sistema scolastico e formativo", le organizzazioni sindacali di categoria rivendicano l'attuazione dell'ordine del giorno del Consiglio regionale sull'avvio dell'anno formativo 2004-2005, ilk rispetto dei contratti vigenti, una vera riforma del sistema della Formazione professionale.

Nel corso dell'incontro - al quale hanno presenziato i rappresentanti di tutte le forze politiche consiliari - il presidente della Commissione, Eliseo Secci, ha sottolineato la volontà del Consiglio già espressa con l'ordine del giorno votato nei mesi scorsi, ha ricordato che l'attuazione della legge N° 42 è garantita fino al 2007, e ha affermato che entro quella data la Regione dovrà dotarsi di nuove norme che consentano una gestione efficiente del sistema della formazione. Ha anche sottolineato l'esigenza che si definisca una legge organica di settore che tenga conto delle nuove realtà sociali ed economiche che hanno modificato gli scenari di riferimento entro cui si colloca la formazione professionale.

In rappresentanza delle forze delle opposizioni, Giorgio La Spisa (FI) ha sottolineato come la situazione che si è creata era inevitabile, e che ora è il momento da un lato di gestire l'emergenza e dall'altro di creare prospettive più sicure per l'intero comparto. Non lesinando critiche anche aspre all'operato dell'esecutivo regionale, La Spisa ha sottolineato anche l'urgenza di una legge organica di riforma che crei i presupposti per un sistema integrato fra formazione professionale e scuola su un piano di paritarietà.  (L.P)


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