CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

La Commissione Industria  per la vertenza Scaini: risposte per l'emergenza (mobilità) ma anche per la prospettiva = Audizione dei rappresentanti sindacali dell'azienda di Villacidro


Cagliari, 15 febbraio 2005 - Affrontare l'emergenza con un altro anno di mobilità per gli oltre 140 lavoratori ed in prospettiva individuare soluzioni produttive ed occupative alternative. Lo hanno sollecitato le rappresentanze sindacali della Scaini di Villacidro alla Commissione Industria del Consiglio regionale nel corso di una audizione, in vista dell'importante incontro che si terrà nei prossimi giorni a livello ministeriale con il liquidatore della società e i proprietari della fabbrica (fra cui l'Eni). L'incontro previsto per giovedì 17 è preparatorio -qualora si dovesse concretizzare la disponibilità da parte di tutti i soggetti interessati- di un ulteriore confronto allargato alle parti sociali. Solo se vi fosse la disponibilità formale ad un riavvio della produzione - hanno spiegato i rappresentanti sindacati - sarebbe infatti possibile avviare le procedure per un altro anno di "mobilità" per le maestranze: "Una boccata d'ossigeno vitale per 140 famiglie".

"La Commissione, nell'ambito delle proprie competenze, attuerà tutti gli interventi di sensibilizzazione verso la Giunta  affinché la riunione prevista per giovedì non resti un fatto isolato, ma possa rappresentare l'avvio di un confronto serio e concreto", ha affermato il presidente della Commissione Giovanni Giagu al termine dell'audizione.

Nel corso del lungo incontro con la commissione, i rappresentanti dei lavoratori della Scaini hanno illustrato la drammatica situazione in cui le maestranze si trovano ormai da anni, a seguito della privatizzazione della fabbrica da parte dell'Eni - che tuttavia detiene ancora oggi un quinto del capitale azionario - e della successiva messa in liquidazione. Le complicate e a volte poco chiare vicende legate ai vari passaggi azionari sono state rievocate da Carmen Marongiu, segretario della Camera di Lavoro della Cgil del Medio Campidano, e da Marchionni, della Fiom di San Gavino. "Il vero problema - è stato precisato - è capire se può esservi un reale futuro per la fabbrica, perché solo così è possibile andare ad individuare valide alternative anche attraverso la contrattazione di programma ed i contratti di localizzazione". Con molta franchezza i rappresentanti di fabbrica hanno ribadito che la loro azione non mira a far sopravvivere una iniziativa produttiva eventualmente incapace di stare sul mercato, ma a trovare soluzioni valide per dare risposte concrete e di prospettiva non solo alle maestranze, ma a un'area territoriale che sta attraversando una crisi senza precedenti.

Con quesiti e richieste di precisazioni sono intervenuti molti componenti la Commissione. L'on Luciano Uras (Prc) si è soffermato sui reali affidamenti che offrono gli attuali proprietari e l'Eni, per poter riavviare le procedure della mobilità. Mariano Contu (FI), ha rievocato le varie fasi di crisi della fabbrica nel decennio '90, e si è detto del parere che si verifichino le possibilità esistenti per un contratto d'area. Mario Diana (AN), ha indicato le difficoltà esistenti nel mercato degli accumulatori, ribadendo che è necessario affrontare l'emergenza, ma è anche indispensabile individuare, stando con i piedi per terra, i realistici progetti di sviluppo produttivo. Una vicenda fra le più drammatiche del dopo Eni l'ha definita Vincenzo Flori (DS) che ha ribadito l'esigenza di individuare, una volta risolta l'emergenza, progetti industriali di respiro. Per Sergio Pisano (Riformatori), il quale ha ripreso analoghe prese di posizione, occorre riprendere un confronto serrato con l'Eni, che dopotutto è ancora comproprietario dell'azienda. Dopo aver sottolineato che i problemi della Scaini non sono di oggi, Giovanni Battista Orrù (Ds), sottolineando l'importanza del prossimo incontro se ad esso prenderà parte anche l'Eni, ha ribadito che occorrer fare il possibile perché il tavolo del confronto rimanga aperto ed allargato alla Regione, contestualmente occorre una seria analisi sulle prospettive di riconversione produttiva. Che l'Eni debba essere chiamata ad un serrato confronto lo ha sostenuto Peppuccio Fadda (Prc), che ha auspicato che il "pacchetto industria" posto alla base del confronto col Governo comprenda anche la vertenza della Scaini.

Con l'impegno di una azione di forte sensibilizzazione da parte della Commissione, si è chiusa la riunione.(l.p.)


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