CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislaturaIl disegno di legge sulla gestione straordinaria dei parchi regionali esaminato dalla Quinta commissione. Tra breve "operativo" il parco di Molentargiu
Cagliari, 9 febbraio 2005 - I parchi? Una grande risorsa, anche perché permettono un'interessante valorizzazione delle produzioni locali. "Ma i parchi si fanno con chi li vuole, coinvolgendo nella loro gestione gli enti locali, garantendo un razionale utilizzo delle risorse ambientali (anche la caccia, quindi, seppur con le necessarie limitazioni)". Spesso, però, dall'istituzione del parco regionale alla costituzione degli organismi di gestione i tempi sono lunghissimi, col rischio di vanificare gli sforzi finanziari fatti, di scontentare le popolazioni, di alimentare speranze ed attese che non diventano realtà.
Qualcosa, comunque, almeno nel sentire comune, sembra sia cambiata e l'assessore della Difesa dell'Ambiente, Tonino Dessì, illustrando alla Quinta commissione permanente del Consiglio regionale, Agricoltura ed Ambiente, il disegno di legge predisposto dalla Giunta in materia di "gestione straordinaria dei parchi e delle riserve naturali istituite con legge regionale", ha confermato che "le amministrazioni locali sono più attente alla gestione del patrimonio ambientale isolano".
Tra pochi mesi, ad esempio, sarà risolta l'annosa questione del Parco di Molentargius. Quartu e Quartucciu stanno per approvare la bozza predisposta dalla Regione per la costituzione del comitato di gestione del parco, la commissione competente del comune di Cagliari si è espressa in modo positivo, Selargius è, a sua volta, favorevole e la Provincia, per ora ufficiosamente, è d'accordo sulla proposta regionale. "Tra pochi mesi, quindi, quando i lavori del Consorzio Ramsar saranno completati e la vasta area umida sarà riconsegnata alla Regione, potrebbe essere finalmente possibile farne decollare la gestione".
Un buon risultato, atteso da tempo, ma per evitare "qualche pericoloso vuoto di potere, la Giunta ha predisposto questo disegno di legge, un provvedimento di garanzia, per permettere la nomina di un commissario straordinario col compito di arrivare, in pochi mesi, alla gestione ordinaria dei parchi e delle riserve regionali".
Uno "strumento cautelare", quindi, "perché parchi e riserve, una volta istituiti, devono funzionare, da subito, nel modo migliore". Uno strumento "non applicabile" nei parchi dei quali da tempo si discute e che non sono ancora decollati, per contrasti e malintesi che possono, e devono, essere assolutamente superati e risolti.
Si parla da anni del parco del Sulcis, di quello di Monte Arci, della valorizzazione di altre importanti aree naturali, ma "il sistema dei parchi regionali" stenta a decollare. "Faremo i parchi dove lo chiederanno", ha spiegato Tonino Dessì, anche perché i parchi "saranno decisi" dai comuni o dai consorzi di comuni e gli enti locali saranno chiamati a gestirli.
Il disegno di legge, sul quale tutti i componenti la commissione presieduta da Alberto Sanna si sono dichiarati d'accordo, prevede che "in presenza di situazioni straordinarie ed eccezionali, che possono riguardare l'assenza dell'organismo di gestione, l'inerzia, il grave pericolo di danno ambientale, gravi violazioni di legge" la Regione possa nominare un commissario straordinario, "scelto tra i dirigenti dell'amministrazione e degli enti regionali, in possesso di capacità adeguata alle funzioni da svolgere", col compito di assicurare ogni adempimento ordinario e straordinario, connesso alle finalità dell'area protetta.
Il commissario straordinario, ha aggiunto l'assessore Dessì, in attesa della costituzione "degli organi di gestione dei parchi istituiti in forma di consorzio tra gli enti locali", predispone le ipotesi di convenzione e di statuto del parco, le trasmette agli enti locali interessati che devono approvarli entro tre mesi. Trascorso inutilmente questo lasso di tempo, il commissario straordinario adotta lo statuto del parco, provvede alla costituzione del consorzio obbligatorio di gestione nominando, in via sostitutiva, i sindaci e i presidenti delle province, se previsti, componenti dell'assemblea del consorzio. Il commissario straordinario, inoltre, può essere autorizzato ad operare come "funzionario delegato", per la gestione delle risorse finanziarie destinate all'area protetta.
Una "norma di garanzia", che il Consiglio dovrebbe approvare rapidamente, ha aggiunto Tonino Dessì, confermando che l'Assessorato intende "aprire", in tempi ragionevoli, i vasti compendi di proprietà dell'Azienda foreste demaniali (quasi 220 mila ettari), trasformandoli in parchi e riserve, "una grande opportunità di sviluppo per molte zone dell'isola, una importante occasione per valorizzare le attività produttive di coloro che in quei compendi operano e vivono". (mc)
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