CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

La commissione Sanità ha espresso il proprio parere positivo, seppur con qualche osservazione, sulla manovra di bilancio della Giunta


Cagliari, 4 febbraio 2005 - I tagli vanno bene, specialmente se si devono ridurre il deficit di bilancio e riqualificare la spesa, ma una certa attenzione per le crescenti esigenze della società sarda "bisogna pur averla". E la giunta regionale, nel predisporre la propria manovra finanziaria, attentamente esaminata dalle diverse commissioni permanenti del Consiglio regionale per le "questioni di competenza e merito", almeno per il settore sanitario, il più delicato (per l'esigenza di prevenire le malattie genetiche tipiche della Sardegna e la necessità di garantire massicci interventi socio-assistenziali, per l'obiettiva difficoltà nella quale si trovano molte famiglie), i tagli ha cercato di contenerli, anzi ha stanziato oltre 278 milioni di euro in più, rispetto allo scorso esercizio finanziario.

Un incremento possibile, ha spiegato l'assessore Dirindin, perché abbiamo utilizzato meglio i trasferimenti statali e "riordinato" le spese: si sono ridotte, anche significativamente, quelle poco importanti e si è puntato su quelle che, invece, hanno grande significato sociale.

Scelte che hanno convinto i consiglieri di maggioranza ma che non sono state condivise da quelli della minoranza, i quali, anche nelle ultime riunioni della commissione Sanità, presieduta da Pierangelo Masia, non hanno lesinato le critiche. Alla fine del lungo iter istruttorio, la Settima ha espresso il proprio parere positivo sul complesso della manovra, ma ha anche sollecitato una maggiore attenzione, per alcune particolari esigenze, proponendo soluzioni e nuovi stanziamenti finanziari.

Intanto devono essere sostenute le politiche sociali, hanno ricordato i consiglieri della Settima, perché la "riqualificazione di questi interventi" favorirà una più efficace riorganizzazione dell'assistenza sanitaria nel suo complesso, perché diminuiranno, di fatto, le prestazioni "improprie" attualmente a carico del servizio sanitario; risultati positivi si potranno raggiungere, inoltre, puntando sulla formazione professionale, sulla informatizzazione del sistema, sul controllo della spesa farmaceutica, sul monitoraggio delle prestazioni. E gli sforzi che la Giunta farà, in queste direzioni, troveranno il consenso di "tutta la Commissione".

Altro settore sul quale intervenire è quello dei "progetti finalizzati", sia nel settore sanitario che in quello sociale. Ma i risultati positivi si possono raggiungere, hanno ricordato in molti, se sarà predisposto e se troverà tempestiva attuazione un "organico e moderno piano sanitario regionale", che dovrà prevedere anche il riordino delle Aziende sanitarie locali, per renderle "maggiormente rispondenti" alle realtà delle nuove e vecchie province.

Entrando nello specifico, la Sanità ha, quindi, "consigliato" l'istituzione di una Commissione tecnica per studiare gli interventi necessari per "riqualificare la spesa per l'assistenza farmaceutica"; la costituzione di un comitato che faccia il punto sulla ricerca genetica e sulle bio-tecnologie e indichi le linee sulle quali la regione dovrà muoversi.

La necessità di "riportare chiarezza" nella gestione delle case per anziani gestite dai comuni di Alghero, Iglesias e Sassari, è stata un'altra raccomandazione "largamente condivisa", così come si è auspicata una maggiore quota dei trasferimenti nazionali, per ridurre il disavanzo sanitario per il 2004. Altro aspetto delicato, sul quale sarà necessario intervenire, hanno ricordato i consiglieri della commissione Sanità, è quello della corretta utilizzazione del patrimonio immobiliare delle Asl, per valorizzarlo e gestirlo nel modo più razionale, senza trascurare la possibilità di vendere gli immobili che "non servono" o che sono poco utilizzati.

Concludendo l'esame degli interventi proposti, confermando l'importanza della prevenzione, la necessità di una reale riqualificazione della spesa, ricordando il ruolo assunto dal volontariato sardo nell'assistenza a particolari categorie di malati, la Commissione ha proposto una integrazione di 150 mila euro a favore del programma di screening nella scuola dell'obbligo per la prevenzione della B-talassemia (Progetto 5B), attuato dall'università di Cagliari, il ripristino dei contributi per le associazioni operanti in favore dei neuropatici, degli emodializzati, dei trapiantati, fondi drasticamente "tagliati" nella proposta di bilancio presentata dall'Esecutivo.

I "consigli" della maggioranza, però, non sono stati considerati "sufficienti" dai consiglieri delle opposizioni, i quali hanno confermato il loro giudizio assolutamente negativo sulla manovra, giudicata priva di "politiche di risanamento e di razionalizzazione che, in mancanza di strumenti di programmazione, quali il piano sanitario ed il piano socio-assistenziale, non lasciano intravedere una valida giustificazione". 

Tra l'altro, hanno aggiunto i rappresentanti della minoranza, manca "un indirizzo volto alla risoluzione di alcuni problemi che caratterizzano, negativamente, i servizi sanitari e sociali nel territorio (liste d'attesa, pronto soccorso, burocratizzazione del personale amministrativo e inadeguata distribuzione del personale medico) e che si pongono in contraddizione con l'annunciata volontà di cambiamento".

Infine, hanno concluso i consiglieri di minoranza, si nota una minore attenzione per gli ammalati sardi che necessitano di cure fuori dal territorio regionale (476 mila euro in meno); una forte riduzione degli stanziamenti riguardanti la profilassi e la terapia delle malattie infettive del bestiame (500 mila euro in meno); una ingiustificata riduzione degli stanziamenti destinati alla formazione del personale veterinario (500 mila euro in meno); la mancanza di stanziamenti per la realizzazione di stalle di sosta. (mc)


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