CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislaturaCrescono i debiti della sanità in un "anno di transizione"; ma si avviano importanti processi di riordino e riqualificazione della spesa. L'assessore Dirindin sentita in audizione dalla Settima commissione.
Cagliari, 2 febbraio 2005 - Una sanità che, in attesa della riforma, continua ad accumulare debiti: lo ha riferito alla Settima commissione (presidente l'on. Pierangelo Masia) l'assessore Nerina Dirindin: il disavanzo del 2004 sarà elevato, superiore a quello del 2003 e sarà necessario ricorrere all'assestamento di bilancio. Nel 2005, invece, nonostante i rinnovi contrattuali, "la situazione dovrebbe essere meno difficile". Da parte della Giunta c'è l'impegno: primo, a contenere la spesa per liberare risorse "da mettere in gioco"; secondo, a garantire finanziamenti alle politiche sociali, il cui ruolo è cruciale all'interno del processo di riordino. Intanto questa finanziaria ha pochi soldi per gli interventi strategici, ma intende ricorrere al Por, oltre che per le politiche sociali, anche per la formazione degli operatori, l'informatizzazione (nell'ambito del più vasto progetto della pubblica amministrazione) e per i progetti di ricerca, questi ultimi (si spera) sostenuti dalle fondazioni bancarie.
Bilancio e Finanziaria, al cui esame sono stati dedicati i lavori della Commissione, si limitano all'attività ordinaria; ma l'assessore considera il 2005 "un anno di transizione", nel corso del quale, tuttavia, "vorremmo mettere in piedi analisi, monitoraggio e verifica della spesa farmaceutica" (la Sardegna è sotto osservazione da parte del ministero dell'Economia) e avviare il Comitato regionale di bioetica che potrà fare riflessioni importanti su alcuni grandi temi di attualità, dalla genetica alle biotecnologie, alla riqualificazione dell'assistenza.
Altro argomento urgente è mettere ordine alle Case di riposo, nelle quali "regna incertezza e disordine" soprattutto sul ruolo del personale, scoglio sul quale si sono arenati i precedenti tentativi. Non è un lavoro facile, ma occorre dare un segnale.
Il discorso sul personale coinvolge l'intero mondo sanitario: si registrano, infatti, molti contratti atipici, assunzioni determinate per carenza del personale (lo ha ricordato l'on. Mariuccia Cocco della Margherita) anche di durata semestrale, che creano uno stato di perenne precarietà. L'assessore è convinta sulla necessità di stabilizzare gli operatori, perché la continuità delle equipe non può che migliorare i livelli delle prestazioni. Ci sarà un tavolo tecnico, con i sindacati confederali, per trovare risposta.
Altrettanta attenzione merita comunque anche il problema del personale sanitario, che i parametri del ministero della salute, della Corte dei conti e dell'Agenzia nazionale dei servizi sanitari indicano superiore alla media nazionale. Ciò dipende, ma solo in parte, - ha detto la signora Dirindin - dalla prevalenza del pubblico rispetto al privato; ma l'analisi va fatta ed è possibile anche pensare a una rimodulazione, considerato che in alcune realtà territoriali e in alcune specialità mancano invece le risorse umane.
Sulla dotazione di personale sono intervenuti, chiedendo comunque garanzie, gli onorevoli Antonello Liori (An), Mimmo Licandro (FI) e Silvestro Ladu (Fortza Paris). I dati forniti dai precedenti assessori - hanno detto - andavano in altra direzione. Vista la carenza di medici, c'è la sensazione che a fare sbilancio siano soprattutto gli amministrativi. Situazione che l'assessore appurerà.
L'on. Tore Amadu (UDC) ha, invece, registrato segnali negativi da parte dell'attuale giunta: la svolta non c'è stata, gli sprechi (se sprechi erano) continuano ad esserci, anzi crescono a giudicare dal bilancio, "non si riesce a spostare un medico, le liste d'attesa sono pesanti". L'attenzione ai malati, che dovrebbe essere lo scopo principale, sembra meno importante di altri problemi. Il timore che resti tutto come prima - ha risposto l'assessore - dimostra che c'è un interesse diffuso a cambiare registro, ma ci vuole tempo e, comunque, qualche segnale è già evidente (come la legge 162, che sblocca risorse a favore dell'assistenza all'handicap). "E' miope e ingeneroso sostenere il contrario".
Più tecnici gli interventi degli onorevoli Raimondo Ibba (Sdi Su) sulla necessità che anche questa Finanziaria "sia il primo anello della catena della riforma" e Giorgio Oppi (UDC) che ha elargito suggerimenti su alcune risorse, chiedendo che per pareggiare il bilancio non si penalizzino altri settori (com'è avvenuto per l'agricoltura). Di prevenzione (compreso il diabete giovanile) e dei rapporti con l'università, per la formazione di medici specialisti, ha parlato, infine, l'on. Nazareno Pacifico(Ds).
L'assessore ha assicurato di tenere conto delle segnalazioni della Commissione ("le ho annotate diligentemente"), con la quale è opportuno - ha aggiunto - avere frequenti scambi di opinione e opportunità di confronto. Domani la Commissione darà il parere su bilancio e Finanziaria, "a tempo scaduto", hanno commentato gli onorevoli Amadu e Oppi, perché la Commissione Bilancio, che dovrebbe raccogliere e valutare i pareri delle commissione di merito, ha già avviato l'esame del dossier.(adel)
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