CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislaturaLe Province alla Commissione agricoltura: la legge 23 sulla disciplina venatoria è frammentaria, contradditoria e lacunosa, e va corretta
Cagliari, 14 dicembre 2004 - La legge 23/98, "per la protezione della fauna selvatica e la disciplina della caccia" deve essere modificata e corretta per consentirne una completa e reale applicazione, eliminare le contraddizioni esistenti, offrire norme chiare e facilmente attuabili: lo chiedono le Province alla Regione, e lo hanno ribadito questa sera gli assessori provinciali all'Ambiente di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano alla Quinta commissione del Consiglio regionale (Agricoltura) presieduta da Alberto Sanna (Ds) nel corso di una lunga audizione.
Erano presenti gli assessori Rocco Celentano della Provincia di Nuoro, Sebastiano Sannitu, della Provincia di Sassari, Gianni Solinas, di quella di Oristano, mentre per la provincia di Cagliari ha partecipato un dirigente dell'assessorato.
"Più volte è stata segnalata -hanno detto i rappresentanti delle amministrazioni provinciali- la lacunosità e frammentarietà della disciplina dettata dalla norma e la dannosa sovrapposizione di competenze fra diversi enti". A tale proposito sono state richiamate le questioni attinenti le aziende agrituristico venatorie, le oasi di protezione faunistica, gli ambiti territoriali di caccia che comportano interventi di diversi soggetti istituzionali che rende difficile una programmazione adeguata . Il tutto aggravato e reso più complicato dalla presenza di quattro nuove province. "Per arginare le lacune che la legge 23/98 pone in essere -.è stato ricordato- si è adottato il metodo delle Direttive regionali, che non sono neppure previste dalla legge. Spesso tali direttive sono state emanate senza neppure l'assenso definitivo delle stesse Province".
Nel corso dell'audizione è stata sottolineata la difficoltà di una azione pianificatoria provinciale in assenza di un piano faunistico regionale, ed è stata posta l'esigenza di una nuova logica programmatoria a cascata, in cui partendo dall'ambito regionale, si possa scendere via via di livello con norme precise e punti di riferimento adeguati per province e comuni. "Finora infatti -è stato detto- il piano faunistico regionale deriva dal coordinamento dei piani faunistici provinciali; ma la Regione non ha fornito indirizzi e criteri adeguati per la predisposizione dei piani provinciali".
Un secondo tema discusso nel corso della audizione ha riguardato la certezza delle risorse trasferite, e l'esigenza di una assegnazione pluriennale delle attuali risorse, per consentire al livello provinciale una adeguata pianificazione dei propri interventi in materia.
Un capitolo a parte ha poi riguardato la legge 21/99 sul "Trasferimento alle province delle funzioni in materia di controllo e lotta contro gli insetti", che tanti problemi ha creato nella gestione delle maestranze del CRAAI, "comandate" presso le amministrazioni provinciali. Anche su questa materia è stata sollecitata una modifica della legge in questione.
A conclusione dell'audizione e dopo le varie richieste di delucidazioni dei componenti la Commissione (sono intervenuti Paolo Terzo Sanna (FI), Nanni Moro (An), Silvestro Ladu (Fortza Paris), Elio Corda (Ps), Peppuccio Fadda (Rc), Giuseppe Atzeri (Psd'Az), Giuseppe Cuccu (Margherita), Nello Cappai (Udc) ed il rappresentante Udeur, Carmelo Cachia), il presidente Alberto Sanna, ha preannunciato che la Commissione si farà carico dei problemi posti e avvierà un approfondimento anche sentendo l'assessore competente, per le eventuali iniziative da assumere. (l.p.)
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