CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

Una mozione del centrosinistra (con adesioni nel centrodestra) per dare al maresciallo Diana la possibilità di curarsi in centri di eccellenza dalla grave malattia contratta in servizio. La Regione apre una vertenza "istituzionale" con lo Stato, che da sette mesi non risponde


Cagliari, 29 ottobre 2004 - Un "atto di solidarietà attiva" quello che il centrosinistra (primo firmatario l'on. Luciano Uras, di PRC) propone a favore del maresciallo Marco Diana, colpito da una grave patologia contratta durante il servizio militare, che non riesce a ottenere dallo Stato il diritto a curarsi. La mozione, che sarà firmata anche da esponenti dell'opposizione, si propone, considerata l'urgenza del caso, ad assicurare le cure necessarie presso strutture specialistiche operanti all'estero. Ma il Consiglio - ha spiegato Uras - intende aprire una vertenza con lo Stato, "insensibile" al problema lo ha definito l'on. Antonio Biancu (Margherita) generalizzando un problema, quello dei possibili effetti derivanti da materiali contaminati da uranio impoverito, che potrebbe (nessuna certezza; ma nel dubbio è opportuno cautelarsi) creare altre gravi patologie a carico soprattutto - ha spiegato l'on. Silvio Lai (DS) del sistema linfatico.

E l'istituzione regionale, attraverso il Consiglio, a chiedere conto allo Stato, "cui compete - è scritto nella mozione - l'onere di tale intervento e la copertura totale delle spese che la Regione anticiperà", dell'ingombrante presenza dei poligoni militari dove non sembra infrequente l'uso di proiettili speciali (l'uranio impoverito accresce la capacità di penetrazione).

Il problema è sentito; l'on. Pierangelo Masia (SDI) ha ricordato che la Commissione sanità, di cui è presidente, ha avviato l'indagine conoscitiva per approfondire il problema. Lo scopo è anche quello di destinare risorse finanziarie ad affrontare il problema che potrebbe coinvolgere altri giovani, ammesso che esista un collegamento fra insorgenza della malattia e attività legate al servizio militare.

L'on. Paolo Pisu (PRC) ha ricordato che sono 40 mila, ogni anno, i sardi che fanno domande per il servizio militare. Patriottismo a parte, è la crisi del lavoro che li spinge sotto le stellette. Sono numeri importanti, che fanno riflettere. Come fa riflettere il fatto - ha precisato l'on. Lai - che sono raramente queste patologie vengono denunciate; quasi per una sorta di pudore si tace dando al fenomeno una dimensione inadeguata.

Il maresciallo Diana ha rotto il muro di silenzio, "con un atto di coraggio", riportando all'attenzione un problema comunque allarmante. Ora deve essere messo in condizione di curarsi in centri di eccellenza, godendo, cioè, di un diritto che tutti i cittadini hanno.
La mozione sarà portata rapidamente in Consiglio. Fra risorse ordinarie di bilancio e intervento straordinario del presidente della Regione (che si è dichiarato d'accordo) si darà al maresciallo Diana la possibilità di recarsi presso le strutture specialistiche; poi si chiederà allo Stato - che da sette mesi, incurante del decorso della patologia, continua a dare risposte interlocutorie, il rimborso delle somme spese. (adel)


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