CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislaturaAudizione, in seconda commissione "Diritti civili", di don Ettore Cannavera, di don Giovanni Usai e Evelino Loi sulla situazione delle carceri della Sardegna. "Nelle nostre strutture manca il rispetto della dignità della persona".
Cagliari, 26 ottobre 2004 - Prigioni sovraffollate e strutture semideserte. Mancanza di personale e del rispetto della dignità della persona. Nelle prigioni isolane, come in tutte le altre d'Italia, non si tende alla rieducazione del recluso. Le condizioni sanitarie sono critiche e il detenuto è condannato all'inattività. E' questo l'allarmante situazione delle carceri isolane emersa stamattina davanti alla commissione "Diritti civili" del Consiglio regionale.
L'organismo consiliare, presieduto da Paolo Pisu, si è posto l'obiettivo di esaminare in maniera capillare la situazione delle carceri sarde per capire quali sono i problemi più urgenti da affrontare. I primi ad essere sentiti, in audizione, sono stati don Ettore Cannavera e Don Giovanni Usai, rispettivamente cappellani del carcere minorile di Quartucciu e di Isili e Evelino Loi, presidente dell'associazione "Detenuti non violenti". "La situazione rispetto al passato non è cambiata, ha detto don Ettore Cannavera, a volte ci troviamo davanti a vere e proprie emergenze. Le strutture sono vecchie, manca il personale, i detenuti ancora in attesa di giudizio convivono con i condannati". In più, spesso, la Sardegna viene usata come "deposito" di detenuti che non trovano posto nelle altre carceri italiane. Tra le emergenze da affrontare ci sono il problema sanitario e il lavoro. "I reclusi sono, infatti, condannati all'ozio. Questa inattività aggrava ulteriormente la loro situazione". Sul sovraffollamento Don Ettore Cannavera ha chiarito che nelle 13 carceri isolane (compreso il carcere minorile) ci sono 1800 detenuti. La capienza regolamentare è di 1997 posti. "Quindi, in Sardegna non si deve parlare di sovraffollamento ma, semmai, di una non ottimale distribuzione della popolazione carceraria. Secondo una ricerca, infatti, davanti a strutture che scoppiano come il carcere di Sassari (238 detenuti uomini contro una capienza regolamentare di 177), quello di Cagliari (388 detenuti contro una capienza regolamentare di 332) o quello di Macomer (80 detenuti contro una capienza regolamentare di 46), ci sono strutture semivuote come la colonia penale di Mamone dove vivono 140 persone (la capienza regolamentare è di 378) . Per Ettore Cannavera non c'è l'urgenza di aumentare le strutture carcerarie, ma bisogna potenziare le misure alternative per recuperare la dignità delle persone recluse. "Sarebbe auspicabile, invece, istituire in Sardegna un ospedale penitenziario giudiziario, cioè una residenza protetta dove prevale l'aspetto terapeutico". Per contribuire al recupero dei detenuti, secondo Don Cannavera, potrebbe essere utilizzata anche l'Isola dell'Asinara che passerebbe da carcere a "Isola Aperta".
Per Don Giovanni Usai il principio della Costituzione "le pene devono tendere alla rieducazione del condannato" è da sempre disatteso. "In carcere il detenuto non viene rieducato e quando esce, nell'80% dei casi, compie un altro reato. Il cappellano della casa di reclusione di Isili è convinto che sia necessario creare strutture dove si possano scontare le pene in maniera alternativa. "Ci deve essere la certezza della pena e dell'esecuzione penale, ma non è detto che l'esecuzione penale debba essere fatta in un carcere". Quindi, una politica carceraria che tenda alla rieducazione del detenuto ma anche al suo reinserimento nella società. Per questo è necessario che il detenuto lavori, producendo reddito, venga formato e istruito. E' stato poi sentito Evelino Loi, presidente dell'associazione detenuti non violenti che ha denunciato la grave situazione delle carceri isolane, la violazione dei più elementari diritti alla privacy e alla salute, la mancanza di personale. Loi ha annunciato uno sciopero della fame che inizierà giovedì prossimo sotto il carcere di Sassari per protestare contro la situazione della struttura. (r.r.)
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