CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

La commissione Sanità ha avviato un'indagine conoscitiva sulla sanità isolana. Sopralluogo della Settima alla ASL 6 di Sanluri


Cagliari, 26 ottobre 2004 - Il sistema sanitario regionale ha bisogno, sono ormai tutti d'accordo, d'interventi tempestivi ed incisivi. L'assessore, nelle sedi di competenza, ha annunciato di lavorare al nuovo piano sanitario, ma la commissione Sanità, competente per materia, ha deciso di avviare un'indagine conoscitiva, sulla materia sanitaria, proprio per raccogliere i dati e le indicazioni necessarie per contribuire, anche con proposte integrative o modificative, al piano di riordino e di razionalizzazione dell'apparato sanitario regionale.

La prima "visita, un sopralluogo decisamente interessante e positivo" ha commentato il presidente della Commissione Pierangelo Masia, è stata alla ASL 6, di Sanluri, l'azienda sanitaria isolana forse più piccola come dimensioni, con i suoi 46 comuni e con poco più di 110 mila abitanti, divisa in tre distretti (Guspini, Sanluri e Senorbi), con un ospedale, quello di San Gavino, di soli 160 posti letto, con un organico complessivo di circa 840 dipendenti ed un bilancio che, nel 2003, ha superato di poco i 121 milioni di euro.
Una Azienda sanitaria divisa tra due province, Cagliari e Medio Campidano, con sacche di arretratezza notevoli, con distanze e collegamenti che spesso rendono difficili i ricoveri ed i soccorsi urgenti.

Una situazione difficile, sulla quale è urgente intervenire, se ne sono resi conto i componenti la Settima commissione, ma anche una Azienda che cerca di darsi una organizzazione efficiente. Puntando ad esempio, sulla riqualificazione dell'unico ospedale disponibile, "una struttura realizzata negli anni cinquanta, che risente dell'impostazione generale seguita in quegli anni". Un ospedale, quello di San Gavino, sul quale la direzione della Asl ha puntato, perché in grado di rispondere alle crescenti richieste che giungono dall'intero territorio. Gli interventi decisi ed attuarti tempestivamente, hanno dato buoni risultati, tanto è vero che il reparto d'ostetricia, recentemente realizzato, è "moderno e funzionante", il laboratorio ha tutti i crismi di qualità previsti dalle norme comunitarie, il servizio di pronto soccorso è in grado di garantire, con un organico di cinque persone, oltre 15 mila prestazioni l'anno, quasi quante quelle del ben "più moderno e di dimensioni ben maggiori" Brotzu di Cagliari.

Una situazione che ha bisogno, tuttavia, di profondi cambiamenti, e di cospicui investimenti, se si "vuole crescere". Invece, si vive alla giornata, ha confessato il manager Chicchi Trincas, costretti a fare i conti con bilanci risicati, senza poter avviare quei servizi, come quello di neurologia, e quelle strutture, come un numero maggiore di guardie mediche, delle quali c'è estremo bisogno.
Comunque, una situazione interessante, lo spaccato di una realtà sulla quale si può lavorare, dalla quale si sono tratte utilissime indicazioni.
La Commissione, ha concluso Pierangelo Masia, vuole rendersi conto di come funziona realmente il sistema sanitario regionale, se si possono ipotizzare interventi di razionalizzazione, se la spesa sanitaria è riducibile, se quella farmaceutica, che supera ormai il venticinque per cento dell'intero fabbisogno annuale, può essere ricondotta a livelli più accettabili. L'indagine, che continuerà con incontri, visite, audizioni e sopralluoghi in tutte le strutture isolane, dovrà accertare se a questi quesiti è possibile dare risposte positive, se è possibile garantire alle popolazioni delle diverse zone dell'isola un servizio moderno ed efficace. (mc)


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