CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

Presentata la terza edizione della marcia sarda della pace che si svolgerà il 31 ottobre da Gesturi a Laconi. La Sardegna non può tirarsi fuori da un problema che minaccia la popolazione. Le presenze dei poligoni di tiro, delle servitù militari e della base di La Maddalena aggravano la posizione dell'isola nel contesto della crisi internazionale.


Cagliari, 12 ottobre 2004 - Terza edizione della Marcia sarda della pace. Si svolgerà domenica 31 ottobre; partirà alle 9 da Gesturi, attraverserà Nuragus e Genoni, farà pausa pranzo a Crastu (ognuno provvederà per sé) ed arriverà a Laconi intorno alle 15 e 30, alla casa di Sant'Ignazio. Ci sarà un momento "politico" con una serie di brevi discorsi; la manifestazione si concluderà con un concerto. L'iniziativa è della "tavola sarda della pace", luogo permanente di "incontro e confronto" operata a chiunque "operi per la pace e pratichi la non violenza".
L'on. Paolo Pisu, il portavoce Franco Uda ed esponenti del coordinamento hanno illustrato oggi l'iniziativa, che quest'anno cade in un momento di gravi tensioni inter-nazionali ed ha un titolo esplicito: "contro le guerre, per i diritti dei popoli, per una Sardegna di pace". Non essendo in programma la Perugina-Assisi, la marcia sarda costituisce l'unica occasione per manifestare verso i crescenti pericoli di una guerra ormai senza frontiere.
"Abbiamo rivolto un appello alla Chiesa sarda - ha sottolineato l'on. Pisu - , a parroci, oratori, boys scout perché partecipino; alcuni lo fanno, ma è opportuno che salga più forte la voce da chi teme che gli effetti del terrorismo possano ricadere sull'isola per la posizione strategica nel Mediterraneo".
Questioni locali e internazionali si intrecciano - ha spiegato il portavoce, Franco Uda - e rendono sempre più precaria la pace. L'isola potrebbe diventare un obiettivo, dal momento "che ha ceduto parte del suo territorio ai giochi di guerra". Nei poligoni sardi si addestrano i militari che vengono poi impiegati "in missioni di morte". Teulada e La Maddalena sono riferimenti inevitabili di questa politica ed è importan-te che le massime istituzioni "non solo dichiarino di non condividere la politica del governo; ma partecipino direttamente alla marcia, considerato che la tavola sarda della pace, che ha sede a Laconi, è l'unico organismo unitario esistente".
Mariella Cao, del coordinamento, ha messo in evidenza che si esce dal generico appello per la pace, indicando un percorso preciso, quello di "tagliare alle radici le basi di guerra". Le basi militari, i poligoni, gli arsenali - ha detto - non creano lavoro e benessere, come certa propaganda suggerisce. I pescatori di Teulada lo stanno sperimentando da anni. E non tutelano neppure l'ambiente: "meglio una villetta in più che il focolaio di leucemia nel poligono di Quirra".


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