CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislaturaI "tagli" della sanità, nell'assestamento di bilancio, illustrati alla Settima Commissione dall'assessore Dirindin. Quasi 150 milioni il disavanzo da colmare. E si prevede un aumento nel 2004.
Cagliari, 23 settembre 2004 - Un disavanzo di 149 milioni da coprire per la sanità regionale. Si riferisce al 2003, che non è stato un anno di grazia, ma neppure di gravi difficoltà (come previsto nel 2004, per una serie di rinnovi contrattuali e l'aumento della spesa farmaceutica con soppressione dei ticket ). La Regione è costretta a raschiare il fondo del barile per trovare le risorse sufficienti e lo fa in fase di assestamento del bilancio. Ci rimettono tutti gli assessorati, che devono rinunciare a qualcosa, sanità compresa, ma in minima parte (5,8 milioni il suo contributo in tagli e rinunce), per dare, tuttavia, "un segnale politico" sul fatto che "tutti devono fare la propria parte": L'assessore Dirindin ha riferito oggi in Settima commissione, indicando la strada seguita dalla Giunta: recupero dei residui, eliminazione di sprechi e inefficienze, salvaguardia delle politiche sociali e degli interventi a favore delle fasce deboli, individuazione dei settori con scarsa capacità di spesa, spese poco produttive. Un'economia tutto sommato modesta per un settore che "macina" gran parte del bilancio regionale.
I risparmi maggiori provengono dai programmi speciali di ricerca, sperimentazione, prevenzione e educazione sanitaria, decurtati di 500 mila euro (ma lo stanziamento del 2004 era tre volte superiore a quello dell'anno precedente); dalle spese per il funzionamento dell'Arpa (meno 400 mila euro su un budget di 500 mila), la cui attività non è stata ancora avviata; 500 mila da sistema informativo regionale (soldi che non potranno comunque essere spesi), 100 dall'espletamento dei concorsi per le sedi vacanti delle farmacie, il cui bando non è stato ancora predisposto; 310 mila (su un'assegnazione globale di 26 milioni di euro, "poco più di una limatura") dai servizi socio assistenziali; dalla sanità animale: 300 mila euro recuperati dall'indennizzo per l'abbattimento di animali affetti da malattie parassitarie; 250 dalle spese per il mantenimento di animale da sottoporre al controllo sanitario; 125 dall'osservatorio epidemiologico veterinario. Di 2,5 milioni il contributo chiesto alle Asl, come segnale di una partecipazione al contenimento delle spese.
La commissione Sanità (presidente l'on. Pierangelo Masia) ha sottolineato alcune situazioni particolari, invitando l'assessore a considerare con attenzione le politiche sociali, la cui situazione, ha detto l'on. Cocco (Margherita) è drammatica per la diffusione di nuove povertà.
L'on. Oppi (Udc) ha chiesto un assessorato ai servizi sociali, sull'esempio di altre Regioni, per evitare che "il mastodonte della sanità si magi tutto" ed ha chiesto che i piccoli tagli, quelli dell'ordine di poche migliaia di euro, siamo risparmiati a associazioni o iniziative che realizzando alcuni progetti importanti. Quanto al deficit, è frutto, ha detto, di una sottostima e di un trattamento svantaggiato per la Sardegna: se fosse riconosciuta la stessa quota di altre Regioni, il buco non ci sarebbe.
L'on. Ibba (Sdi Su) ha suggerito che l'assestamento sia l'occasione per parlare di politiche sanitarie; si potrebbe capire, così, se il disavanzo è troppo o troppo poco messo a raffronto con la qualità del servizio.
L'on. Lai (Ds), sottolineato il "clima di comprensione reciproca" fra commissione ed assessore, ha chiesto che l'assistenza sociale non sia soffocata; sulla povertà - ha detto - è preferibile un intervento diretto sui Comuni, che ha dato, in passato, risultati positivi. Quanto alla povertà essa è in stretta relazione con la dispersione scolastica; chi, nel percorso d'istruzione, si ferma alla terza media e "tecnicamente povero".
L'on. Petrini (Fi) ha chiesto che i tagli risparmino l'assistenza ai disabili; mentre l'on. Bruno (Progetto Sardegna) e l'on. Lanzi (Rc) hanno sottolineato il segnale positivo che proviene dall'aver difeso le politiche sociali, anche se il discorso va affrontato dalla modifica di alcune leggi agli interventi specifico per la famiglia e le fasce di maggiore disagio.
Il presidente on. Masia ha chiesto una stretta collaborazione col Consiglio, per trovare strade comuni che, nella logica del contenimento della spesa, possano assicurare ai sardi una migliore qualità dei servizi.
L'assessore ha apprezzato lo spirito di collaborazione della commissione, assicurando che la giunta premierà chi dimostra di saper spendere e tutelerà la Sardegna nella Conferenza Stato-Regioni, spesso disertata dalla precedente amministrazione ("e non è un caso se si sono ottenuti risultati poco soddisfacenti"). (adel)
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