CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislaturaLa manovra di assestamento del bilancio esaminata dalla Quinta commissio-ne. Sentiti gli assessori dell'Ambiente e dell'Agricoltura
Cagliari, 23 settembre 2004 - La proposta di assestamento del bilancio regionale, messa a punto dalla Giunta Soru "per tappare il buco della sanità", è arrivata anche nell'auletta della Quinta commissione, competente per l'Agricoltura e l'Ambiente, presieduta da Alberto Sanna.
La manovra, "tecnica" hanno ribadito i due assessori Dessi ed Addis, che la hanno illustrata, servirà per reperire le risorse immediatamente necessarie, ma non ipote-cherà gli stanziamenti futuri per due settori considerati "assolutamente strategici".
L'ambiente, ha detto l'assessore Tonino Dessi, illustrando i conti di sua competenza, contribuirà al ripiano della spesa sanitaria regionale con 1 milione 306 mila euro, "tagliando" le spese non essenziali, quelle che, probabilmente, non sarebbero state effettuate entro il corrente anno finanziario.
"Siamo intervenuti sulle spese correnti, non certamente sugli investimenti, anche perché il bilancio dell'assessorato dell'Ambiente è particolarmente rigido", ha detto anche Tonino Dessi. I fondi disponibili, infatti, provengono da trasferimenti comunita-ri, dai Por, da finanziamenti statali quasi sempre "a destinazione vincolata". I tagli, comunque temporanei e ragionati, in particolare riguardano alcuni interventi per il Corpo forestale, l'acquisto di una motovedetta è stato fatto slittare di alcuni mesi, o qualche intervento sul capitolo della lotta agli incendi, ma 350 mila euro sono "nien-te" di fronte agli oltre 50 milioni spesi nel 2004 per la battaglia contro le fiamme. D'altro canto, l'assestamento permetterà di intervenire a sostegno dei pescatori dei compendi di Santa Giusta e di S'ena arrubia, pesantemente danneggiati dalla moria di pesci avvenuta nei mesi estivi.
L'impostazione della manovra correttiva, hanno detto alcuni componenti la Commis-sione, è certamente in linea con le indicazioni fornite dallo stesso presidente della Giunta. Forse, però, il settore ambientale avrebbe dovuto godere di "maggiore con-siderazione" ed i fondi, per coprire il deficit della sanità sarda, si sarebbero potuti trovare in altri comparti.
"Nel bilancio e nella Finanziaria 2005, comunque, ha assicurato l'assessore Dessi, per l'ambiente ci saranno le indicazioni programmatiche e le risorse finanziarie ne-cessarie per intervenire, in maniera molto innovativa, in uno dei settori più importanti e delicati per la crescita sociale ed economica della nostra Isola".
Diverse, molto più pesanti anche se "non causeranno alcuna difficoltà alle aziende agricole sarde", quelle riservate al bilancio dell'Agricoltura, il pilastro, alle prese con una inarrestabile crisi, del sistema economico sardo.
Il settore primario "verserà alla causa sanitaria" oltre 12 milioni e mezzo di euro. Ta-gli preoccupanti, ha sottolineato Nello Cappai, che colpiranno gli enti locali, alle pre-se con l'annosa vicenda degli usi civici; che limiteranno la crescita del settore agritu-ristico (Silvestro Ladu e Fedele Sanciu) uno dei più dinamici del sistema isolano; che costringeranno i consorzi di bonifica (Paolo Terzo Sanna) a far pagare tariffe e-levate per l'irrigazione dei campi; che provocheranno un nuovo esodo degli agricol-tori dalle campagne (Giuseppe Atzeri), con gravi rischi per l'integrità dell'ambiente naturale sardo.
Questa, comunque, è una manovra di assestamento e riqualificare le spese, "razio-nalizzare le strutture che operano nel comparto agricolo, compresi i Consorzi di bo-nifica, è una necessità dalla quale non ci si potrà sottrarre" (Antonio Calledda).
I tagli sono certamente dolorosi, ha dal canto suo commentato il presidente della Commissione Alberto Sanna, condividendo le tesi dell'assessore, "ma non si capisce perché il settore agricolo sia sempre il più penalizzato. E' necessario, comunque, dare maggiore efficienza alla spesa e garantire, agli operatori sardi, le condizioni per una reale ripresa".
Le necessità degli agricoltori sardi, ha dal canto suo rassicurato l'assessore Salvato-rica Addis, sono state tenute nella debita considerazione. "Non abbiamo affatto pe-nalizzato le imprese. Siamo intervenuti recuperando soldi che non avremo mai potu-to utilizzare. Esaminando attentamente i bilanci degli anni passati, abbiamo accerta-to quanti soldi erano rimasti in cassa. Simulando i prossimi mesi, abbiamo destinato alla manovra di assestamento quelle somme che sarebbero diventate residui, la-sciando nei diversi capitoli, a disposizione del settore, le somme necessarie per chiudere le contabilità di questo difficile anno".
Non abbiamo inciso sulle aziende, ha detto anche l'assessore, perché gli investi-menti vengono finanziati, solitamente, con i fondi comunitari, e "da quelli non abbia-mo tolto neanche un euro".
Per il resto la scure, ma molti consiglieri hanno detto che "questa può anche essere considerata una razionalizzazione delle spese", (Giuseppe Fadda e Elio Corda) ha colpito capitoli di bilancio "sostituiti" da analoghi stanziamenti comunitari. Il milione e 300 mila euro tolti all'Associazione regionale allevatori, "che svolge compiti estre-mamente delicati e unanimemente riconosciuti" (Giovanni Moro), sono stati compensati da oltre dieci milioni, sempre di euro, stanziati ieri pomeriggio dalla stessa giunta regionale.
E' doloroso, ha concluso il presidente della commissione Alberto Sanna, vedere che l'agricoltura, un settore in forte difficoltà, sul quale dovrebbero essere concentrate risorse, invece che toglierle, deve sopportare un prelievo cosi pesante. I finanzia-menti comunitari, infatti, "devono essere aggiuntivi, non sostituitivi di quelli regionali" se effettivamente si vuole far progredite il settore. "Comunque, hanno detto a con-clusione dell'audizione i consiglieri della Quinta, senza distinzione tra maggioranze ed opposizione, la Commissione, come avvenuto anche nelle passate legislature, è pronta a dare il proprio fattivo contributo alle scelte politiche e programmatiche ne-cessarie per rilanciare quello che è, storicamente, il motore trainante del sistema economico sardo". (mc)
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