CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislaturaL'assessore Pigliaru ha illustrato in commissione Programmazione l'assestamento di Bilancio. Contrasti Maggioranza-Opposizione sulla programmazione dei lavori e sulle mancate audizioni
Cagliari, 22 settembre 2004 - Entra nel vivo l'esame della manovra di assestamento di bilancio. Con la prima riunione della Terza commissione (Programmazione) presieduta da Eliseo Secci (Margherita), ha avuto luogo l'audizione dell'Assessore al Bilancio, Francesco Pigliaru. Una riunione che si è protratta per l'intera mattinata, e che dopo, l'illustrazione del rappresentante della Giunta sulle linee di intervento del documento di assestamento finanziario per l'anno in corso, è vissuta sul dibattito di carattere procedurale sulle modalità di prosecuzione dei lavori nei prossimi giorni, ma soprattutto sulla eventualità di dare il via ad una serie di audizioni con le parti sociali maggiormente interessate alla manovra. Audizioni fortemente richieste dai rappresentanti della minoranza (anche limitandole ad alcuni soggetti istituzionali soltanto) che le hanno ritenute doverose e importanti per valutare le scelte dell'esecutivo; ritenute non indispensabili in questa fase dalle forze della maggioranza (per il rischio di ritardi), considerato che fra pochissimo si dovranno esaminare il Dpef, prima, e quindi la Legge finanziaria, occasioni più utili ed efficaci per ogni approfondimento. A conclusione è emersa la volontà di non procedere alle audizioni; i rappresentanti delle opposizioni, nel prenderne criticamente atto, hanno tuttavia sottolineato come questo fatto inciderà negativamente sui rapporti fra le forze politiche e sullo stesso andamento della discussione futura del provvedimento. I lavori pertanto proseguiranno la prossima settimana, con l'obiettivo di approvare l'assestamento entro la giornata di venerdì 1 ottobre.
La seduta è stata aperta alle 10,30 dalla relazione dell'Assessore Pigliaru che ha illustrato la manovra, sottolineando come essa sia in gran parte un atto dovuto per scongiurare la perdita delle sovvenzioni statali per la Sanità. Poichè, infatti, esiste un disavanzo di € 148.969.000 a carico del bilancio per il settore della Sanità, a fronte di una compartecipazione statale di € 120.000.000, occorre ripianare il deficit pena la perdita del contributo statale del prossimo anno; e per fare ciò si rendeva comunque necessario ridurre alcune spese poiché non è possibile incrementare le entrate a causa del livello già eccessivo nella contrazione di prestiti. Per quanto riguarda i tagli "è stato fatto tutto il possibile per limitare al minimo l'impatto, in particolare sulle fasce deboli e sul livello di benessere sociale, oltre che sulle spese per investimenti e quindi sulle opportunità di sviluppo". Tagli, come è stato sottolineato di oltre 133 milioni di Euro, la cui distribuzione fra i vari settori non poteva essere omogenea e proporzionale, in quanto la situazione finanziaria dei vari comparti non presenta livelli identici. Fra i criteri indicati sono stati preferiti quei capitoli che fra il 2003 ed il 2004 avevano avuto il maggior incremento di finanziamenti e quindi passibili di limitate riduzioni, e quei settori nei quali storicamente si registra il maggior livello di residui.
L'assessore ha quindi concluso richiamando più generalmente l'esigenza fondamentale di affrontare seriamente il problema del disavanzo regionale, che impegnerà per alcuni anni sicuramente la Regione.
Sul merito delle questioni sono state avanzate da parte dell'opposizione varie perplessità e posti numerosi interrogativi. Mario Diana (An) ha sottolineato i rischi derivanti dalla sospensione per il 2004 delle disposizioni in materia di conservazione a residui di stanziamento; Nicolò Rassu ha sollevato il problema delle anticipazioni agli enti locali, rateizzate in modo diverso rispetto al passato; Silvestro Ladu (Fortza Paris) ha espresso preoccupazioni per il rischio che possano allungarsi i tempi di realizzazione delle opere comunali; Pierpaolo Vargiu (Riformatori) ha chiesto chiarimenti sui tagli nel settore delle scuole materne e sull'obbligo formativo; Roberto Capelli (Udc) ha criticamente sottolineato la prima parte della relazione della Giunta che accompagna il DL, chiedendo maggiori particolari sui tanti settori nei quali le riduzioni di spesa andranno ad incidere, ed affermando che non è vero che la manovra non abbia un impatto forte, ma al contrario si tratta di moilti milioni di euro e quindi di cifre di tutto rispetto.
Nella sua replica, Pigliaru ha sottolineato di non aver detto che tale assestamento non avrà alcun impatto, i sacrifici ci saranno, ma si è cercato di ridurne al massimo l'impatto.
Giorgio La Spisa (FI), ha quindi posto la questione che avrebbe poi focalizzato l'ultima parte della seduta, quella della programmazione dei lavori anche alla luce delle audizioni, ha detto, che la prassi richiede e che saranno molto utili per valutare le proposte della Giunta. Con lui si sono schierati i rappresentanti della minoranza: Mauro Pili (Fi) che ha ribadito l'esigenza posta dal collega di partito ed ha proposto. E con lui Capelli, Beniamino Scarpa (Misto Psd'Az), per il quale al fine di accelerare le cose si sarebbero potuti sentire i rappresentanti delle categorie più direttamente interessate alle materie del disegno di legge, Giorgio Oppi (Udc). Per i quali la manovra in esame se è obbligata per un certo punto di vista (la copertura del disavanzo) non può esserlo per quanto attiene alle scelte dei "tagli da operare" della loro misura e dei comparti su cui incidere. Per tutto questo si impone e rappresenta di grande aiuto anche per la commissione una fase di consultazione delle parti sociali interessate.
Di diverso parere i rappresentanti della maggioranza, Siro Marrocu (Ds), Antonio Biancu (Margherita), Adriano Salis (Uniti per la Sardegna), Stefano Pinna (Progetto Sardegna), Antonello Licheri (Rc), tutti concordi nel ritenere poco produttivo avviare su questo argomento estremamente limitato una serie di audizioni che si dovranno comunque tenere in modo assai più ampio ed approfondito fra poche settimane quando si comincerà a parlare del documento di programmazione e della manovra finanziaria.
E' prevalsa alla fine quest'ultima opzione, anche in seguito ad una azione di mediazione della Presidenza della commissione, per cui i lavori proseguiranno mercoledì della prossima settimana con l'esame di merito sul provvedimento per consentire alle altre commissioni consiliari di esprimere il proprio parere di merito.
Su questa decisione vi è stata la dura presa di posizione delle forze della minoranza, che, nell'esprimere apprezzamento per la buona volontà e sensibilità manifestata dal presidente Secci, ha preso atto in modo nettamente negativo della volontà della maggioranza, ed ha aspramente criticato la decisione. "La manovra non è del tutto scontata -ha sottolineato La Spisa- e non possiamo che rimarcare negativamente questo atteggiamento".
"Non è certo il modo migliore per cominciare a lavorare -gli ha fatto eco Capelli- Non si riesce a capire perchè alzare questi muri".E mentre Diana ha ricordato che "le audizioni avrebbero consentito di lavorare in modo più produttivo, e certo la disponibilità dell'opposizione sarà diversa", Pili ha ricordato "che le valutazioni sul documento non riguardano solo aspetti finanziari, e che le audizioni sarebbero state estremamente utili. Escludere le parti sociali è un fatto grave che denunceremo". (l.p.)
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