CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

Audizione in Prima commissione dei tecnici che hanno definito le nuove cir-coscrizioni del collegi provinciali. Un criterio basato sul calcolo matematico ha creato alcune vistose distorsioni. Molto ampia l'oscillazione del coefficiente per l'assegnazione dei seggi premia alcuni Comuni a discapito di altri. Possi-bili alcune correzioni.


Cagliari, 22 settembre 2004 - La definizione dei collegi elettorali per le elezioni pro-vinciali (in programma l'anno venturo) è stata laboriosa. Il passaggio da quattro a ot-to Province ha richiesto un notevole impegno su un territorio costituito da tanti picco-li (e piccolissimi) Comuni. Il criterio predominante della continuità territoriale è anda-to, qualche volta, a discapito dell'omogeneità sociale, storica ed economica. Qual-che caso stona. Le soluzioni indicate dalla commissione tecnica, a suo tempo nomi-nata dalla Giunta, sono oggetto di esame della Prima Commissione (presidente l'on. Maninchedda) che, prima di esprimere il parere, ha avviato una serie di audizioni (i-niziatesi nel maggio scorso incontrando i sindaci). Oggi è stato il turno della dotto-ressa Pinella Orrù, direttrice dell'Istat regionale e del funzionario dell'assessorato degli Enti locali, dottor Giovanni Battista Masia, in qualità di esperto che hanno illu-strato i criteri seguiti nella delimitazione dei collegi.
Il rapporto fra popolazione dei Comuni rispetto a quella della Provincia di riferimen-to, tenuto conto dei numeri dei seggi attribuiti, hanno dato un "quoziente", al cui va-lore ottimale si è arriva per arrotondamenti per eccesso o difetto. Tanto per fare un esempio, un valore di 1,49 equivale a un collegio; mentre con un valore di1,51 i col-legi diventano due. Un'oscillazione piuttosto ampia che crea situazioni paradossali: "premia" San Sperate-Monastir (collegio numero 24, che conta 11.317 abitanti) e "punisce" Sestu-Settimo San Pietro (collegio numero 17, che conta 21.182 abitanti): entrambi, per l'oscillazione anzidetta, ottengono un collegio.
In qualche caso si rompe un antico equilibrio: è il caso di Lodine, "costola" di Gavoi, aggregato a Fonni; o di Orroli e Nurri, "sottratti" al Sarcidano; Nuraminis, storica-mente legato a San Sperate e Monastir, finisce nella Trexenta; Ghilarza, Abbasanta e Norbello, che rappresentano un "unicum" urbanistico, finiscono in tre collegi diver-si.
La Commissione ha sollevato una serie di problemi (quelli citati e altri) dei quali i due componenti la commissione tecnica hanno preso nota per possibili correzioni, che, tuttavia, eccetto pochi casi, appaiono complicate per l'effetto domino che si ri-percuoterebbe sugli altri collegi.
In generale - ha riferito la dott.ssa Orrù - è sembrata subito impercorribile la strada di confermare le caratteristiche socio economiche, anche per la mancanza di dati u-niformi; l'unico dato obbiettivo era la formuletta matematica, criterio puramente nu-merico che genera distorsioni (troppo ampia, per alcuni consiglieri, l'oscillazione da 0,6 a 1,5; discutibile la rinunzia al consolidato storico che lega alcune comunità), ma, alla fine, consente di far quadrare il cerchio.
La Commissione discuterà nei prossimi giorni il materiale raccolto in audizione per pervenire a un parere da affidare alla Giunta per la definizione delle circoscrizioni elettorali. (adel)


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