CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura

Macchia meditteranea o cactus?


Cagliari 10 settembre 2004- La Stazione del Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale di Castiadas, nell'anno 2002, comminò una sanzione amministrativa contro Stefano Scano, legale rappresentate della società "Cuccureddus srl", e l'agronomo Ilario Ibba, direttore dei lavori, per un progetto di miglioramento fondiario nella proprietà del Presidente della Regione Renato Soru. I lavori, eseguiti secondo i verbalizzanti senza attendere l'autorizzazione richiesta, consistevano nella eliminazione di circa millecinquecento tra pini ed eucaliptus e la loro sostituzione con essenze della macchia mediterranea, ulivi, mandorli, fichi, agrumi e vitigni.

La notizia, trattata con eccezionale risalto e non senza acrimonia dagli organi di informazione sardi, ha scatenato le reazioni, aspre, delle forze politiche di minoranza.

Sotto il profilo ambientale si tratta di un intervento positivo. La sostituzione di un impianto artificiale degli anni '60 con specie autoctone significa restituire all'ambiente e al paesaggio le sue connotazioni originarie. Oggi l'Ente Unico delle Foreste si guarderebbe bene, con le moderne concezioni silvicolturali, di impiantare eucaliptus e pinus radiata, così come il Corpo Forestale, manifestando imbarazzo per l'accaduto, mostra giustamente di considerare il fatto solo sotto il profilo burocratico formale. Naturalmente i consiglieri regionali che hanno parlato di devastazione di una foresta e di serie di abusi di enorme gravità sono liberi di esprimere la propria posizione in campo ambientale. Noi preferiamo gli ulivi e la macchia mediterranea agli eucaliptus.

Del resto la sensibilità ambientale del centro destra è diversa dalla nostra. Basta considerare la politica in campo ambientale in questi ultimi cinque anni: "valorizzazione ambientale" e "riqualificazione ambientale" non hanno per loro lo stesso significato che hanno per noi. Quando parlano di valorizzazione ambientale intendono spesso monetizzare luoghi di grande valenza paesaggistica con devastanti progetti di lottizzazione.

Nel Nord Sardegna, a Badesi, il Corpo Forestale ha bloccato un progetto di "riqualificazione ambientale", approvato dall'amministrazione di centro destra nella scorsa legislatura, che prevedeva l'asportazione di un bosco di ginepri per fare luogo ad una cava di sabbia. L'elenco è così lungo e noioso che si potrebbe scrivere un libro. Vale la pena però ricordare la triste vicenda dei Piani Territoriali Paesistici, annullati dal TAR perché non in grado di tutelare sufficientemente il territorio della Sardegna. Nonostante l'intimazione dell'Autorità Giudiziaria a mettere mano ad un sistema di tutela, nella precedente legislatura l'allora maggioranza di centro destra ha pensato bene, per 5 anni, di fare orecchie da mercante, consentendo il possibile dilagare del cemento nelle nostre coste. Complimenti.

Sul piano amministrativo, il discorso è diverso. Il Dr. Soru, se ha incorso in una infrazione, pagherà la sua sanzione o ricorrerà a norma di legge per far valere le proprie ragioni. Il nostro auspicio è che la minoranza in Consiglio regionale interpreti in modo costruttivo la dialettica parlamentare riportando il confronto sul piano delle tante cose concrete da fare per la nostra regione. Anche perché sarebbe troppo facile ricordare che c'è chi, nella sua villa di Porto Rotondo, estirpa la macchia mediterranea per fare posto ad un impianto di esotici cactus. Noi preferiamo tenerci la macchia mediterranea e il nostro Presidente.


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