CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislaturaMozione del centrodestra sulla revoca di alcune delibere della Sanità adottate dalla precedente Giunta: costituiscono pregiudizio per l'assistenza, danneg-giano i cittadini e sono una dimostrazione di pregiudizio e polemica sterile da parte della Giunta Soru
Cagliari, 9 settembre 2004 - La "raffica" di delibere, adottate dalla precedente Giunta, sospese o revocate dall'assessore Dirindin danneggiano i cittadini che devono ricorrere alla sanità. Pretestuose le motivazioni che hanno il sapore di una polemica di parte, strettamente politica, e rischiano "di bloccare un treno in corsa". Perciò il centrodestra è deciso a dare battaglia ed ha presentato ieri una mozione che chiede, dopo una puntuale argomentazione, l'immediato ritiro di quei provvedimenti "adottati frettolosamente e ad alto rischio di illegalità". La mozione è stata illustrata oggi nel corso di una conferenza stampa.
Le delibere in questione riguardavano la pubblicità istituzionale (convegni, campagne di prevenzione o sensibilizzazione sono ferme; eppure, rispetto alle somme previste dalla Finanziaria, non c'era sforamento di spesa. In cassa sarebbero rimasti 125 mila euro); l'aggiornamento delle tariffe per le prestazioni di assistenza ospedaliera in regime di ricovero (ferme al 1994 ed allora decurtate del 20 per cento); le linee di indirizzo sulla riabilitazione globale (servizio in ritardo anni luce). Tutti provvedimenti - ha spiegato l'ex assessore Capelli (Udc) - studiati a lungo e maturati anche per le pressioni del mondo sanitario, che intende migliorare la qualità dei servizi.
In particolare l'assessore ha revocato 24 primariati per le strutture complesse autorizzate su richiesta delle Asl, tutte a costo zero. "Forse - ha aggiunto Capelli - c'era la preoccupazione che il centrodestra potesse gestire l'operazione, dimenticando che le scelte sulle nomine vengono decise dalle aziende sanitarie e le ingerenze dell'assessorato sono "tecnicamente impossibili". O forse, a motivare il provvedimento, è stata la volontà plateale di interrompere una continuità amministrativa in modo brusco, quasi a voler far credere all'esterno, ha aggiunto l'on. Pierpaolo Vargiu (Riformatori), che gli atti compiuti dal centrodestra erano arbitrari o privilegiavano qualcuno, instaurando "un clima da purga", mentre invece il danno che deriva dalle revoche delle delibere si concretizza in importanti servizi di assistenza tolti ai cittadini.
Quando all'aggiornamento dei DRG (le tariffe di assistenza in regime di ricovero), fermi da 10 anni, la motivazione addotta dall'assessore è dovuta al mancato inquadramento della spesa. "C'era una previsione - ha detto Capelli - fatta d'intesa con la Programmazione. Non potendo conoscere i numeri dell'utenza (come sapere in anticipo quanti si faranno operare di appendicite?) anche le altre regioni si sono comportate così". La delibera è sacrosanta - ha aggiunto Vargiu - ed arriva, semmai, con ritardo. I DRG in Sardegna sono più bassi che altrove e da ciò derivano pesanti saldi negativi per la mobilità di malati verso altre regioni.
Infine sulla riabilitazione globale, la delibera è frutto di anni di lavoro di persone "altamente specializzate" che segue "fedelmente" le linee guida nazionali e, prevedendo la razionalizzazione delle spesa, non aggrava, ma riduce gli oneri finali. Eppure l'assessore motiva il provvedimento "punitivo" dichiarando ("mente sapendo di mentire") che quelle linee guida non sono state prese in considerazione.
L'on. Giorgio Oppi (Udc), che ha guidato a lungo, nel precedente mandato, la sanità regionale, ha fornito i dati del buco di bilancio, una voragine ("con picco fra il 1999 e il 2000) che si è progressivamente ristretta e che non ci sarebbe se alla Sardegna fosse riconosciuta la media nazionale dei rimborsi pro capite. Quella dei rimborsi è una battaglia da affrontare con grande determinazione; dalla sperequazione fra regioni (qualche dato: la Sardegna riceve 160 euro i meno, per persona, rispetto all'Emilia Romagna; 80 in meno della Lombardia, 130 del Friuli e nel 680 meno di Bolzano) nascono infatti le grosse difficoltà nel contenimento della spesa che, comunque, è andata riducendosi sino a toccare, l'anno scorso, la soglia dei 150 milioni.
Oppi ha polemizzato con l'assessore perché "nel tour delle Asl, promette ora a que-sto ora a quello, ma in realtà sui provvedimenti di carattere generale frena" e combi-na qualche guaio, a rischio di ricorsi per danno procurato, quando, annullando l'adeguamento dei DRG, non tiene conto del fatto che il decreto applicativo è stato emanato, trasmesso regolarmente alle Asl e alcune di queste hanno messo in bilancio, nell'organizzazione dei servizi, le nuove tariffe.
Quanto alle RSA, ha detto ancora l'ex assessore Oppi, la Dirindin "non si è resa conto che la delibera non delibera niente di nuovo, ma riportava ad un testo unico decisioni prese negli anni". Oggi il provvedimento di revoca "paralizza l'attività del settore" con inevitabile danno, grave e inammissibile, ha detto l'on. Ignazio Artizzu (An) per i tanti calatidi Alzheimer, di sclerosi multipla, di distrofia muscolare e di tutte quelle patologie che richiedono tempi lunghi di recupero. L'inviata di Rosy Bindi - come l'ha definita - si è dimenticata della sorte di questi malati.
Per Giorgio La Spisa (Forza Italia) il timore è che Soru ritenga utile (come ha già detto in altre occasioni, compresa l'aula) liberarsi dei "tecnicismi giuridici" che fosse rallentano le procedure, ma sono garanzia delle regole e di lealtà istituzionale. Il ten-tativo di fare tabula rasa del passato continua ad essere un atteggiamento da propaganda elettorale, ma con scarsissimi benefici per i sardi. Si facesse risparmio, in questo modo - ha detto l'on. Silvestro Ladu (Forza Paris) - ma i tanti consulenti della nuova giunta dimostrano che gli sprechi ci sono, più che in passato. Qui, fra l'altro, essendo in ballo la salute, con si dovrebbero contabilizzare le spese con spirito ragionieristico; altrimenti la qualità della nostra sanità sarebbe sempre il coda, rispetto al confronto con altre regioni. (adel)
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