CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII legislatura
Il protocollo di intesa per la sanità tra Regione e Università esposto oggi alla Commissione Sanità dall'Assessore Dirindin
Cagliari, 7 settembre 2004 - La Commissione consiliare Sanità, presieduta dall'on. Pierangelo Masia, ha proceduto questo pomeriggio all'audizione dell'Assessore alla Sanità, Nerina Dirindin, la quale ha esposto le linee principali del protocollo di intesa tra Regione e Università.
Il protocollo, ha sostenuto l'Assessore, stipulato in base a un Decreto legislativo del 1999, è una cornice che stabilisce i collegamenti tra Regione e Università sulla base di uno spirito di fattiva collaborazione, per disciplinare lo svolgimento delle attività assistenziali da parte degli Atenei, e per regolare i rapporti sia per la formazione specialistica che per la formazione del personale.
Il protocollo, ha specificato l'Assessore Dirindin, nasce da quello proposto dal precedente esecutivo regionale, rispetto al quale è stato "ripulito" di quelle parti che potevano farlo diventare un elemento di programmazione e, quindi, obbligato a seguire la procedura che prevede l'approvazione da parte della Giunta, poi l'esame della Commissione ed infine l'approvazione da parte del Consiglio.
L'attuale documento, a parere dell'Assessore, è stato ricondotto alla sua specifica funzione e non ha più quelle caratteristiche. Per la sua approvazione è sufficiente ora una delibera della Giunta, dopo le approvazioni da parte delle Università sarde già in corso in questi giorni.
Nerina Dirindin ha spiegato che il protocollo non è un punto di arrivo, ma bensì un punto di partenza. Dopo la sua approvazione, ha puntualizzato, verranno attivati dei tavoli tecnici per dare corpo ai contenuti specifici e per definire tutti gli atti necessari ad avviare nei fatti la collaborazione tra la Regione e le due università sarde.
Il parere dell'Assessore sulla natura del protocollo è stato contestato dall'opposizione, ed è stato elemento alla base della serie di quesiti posti da diversi consiglieri.
L'on. Giorgio Oppi ha sostenuto che i protocolli di intesa tra Regione e Università sono attuativi della programmazione sanitaria regionale e, pertanto, possono soltanto limitarsi a dare applicazione di quanto previsto dalla programmazione stessa. Pertanto non esiste, stante l'attuale legislazione, la possibilità di stipulare alcun protocollo, mentre la Regione può solo adeguare le convenzioni vigenti, senza alcun stravolgimento.
L'on. Capelli ha affermato che il protocollo era "lo stralcio di un atto di programmazione già compiuto" mentre l'on. Onida ha evidenziato la necessità di un "arbitrato" che possa definire una volta per tutte la natura del documento e quindi tracciare l'iter che consentirà la sua rapida approvazione.
Sono intervenuti poi gli onorevoli Vargiu, Pacifico, Ibba, Lai, e Petrini i quali hanno chiesto alcune delucidazioni all'Assessore, tra l'altro circa le modalità e i risultati delle consultazioni avviate con gli organismi sindacali della sanità, sugli effetti del protocollo nei rapporti con le Università, sui temi sui quali si svilupperà il lavoro dei "tavoli tecnici", sulla definizione dei posti letto delle nuove aziende miste, ed infine sulla necessità di un ulteriore incontro per avere il tempo di valutare a fondo i contenuti del protocollo di intesa.
L'Assessore Dirindin, nel fornire alcuni elementi di precisazione, ha sostenuto che si è voluta privilegiare la scelta di un passo per volta, perché "solo così si potranno risolvere i problemi complessi, rispettando procedure e leggi. Occorrerà inoltre capire bene quale sarà il prezzo che la Regione potrà pagare, al di fuori di tutti quei personalismi che in passato hanno spesso bloccato i provvedimenti."
Per l'Assessore Dirindin, le difficoltà maggiori sono dovute all'assenza di un piano sanitario regionale, e non si poteva aspettare, anche perché tutte le altre Regioni hanno già il protocollo di intesa con le Università. (p.b.)
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