CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XI
II legislatura

Mozione del centrosinistra sul parco Geominerario: segnalate gravi inadempienze nella gestione e nelle nomine. La Regione deve riappropriarsi di questa importante risorsa. 


Cagliari, 5 agosto 2004 - Alla ripresa dell'attività del Consiglio, dopo le ferie, si parlerà delle "gravi inadempienze" nella gestione del parco Geominerario. Il centrosinistra ha presentato infatti una circostanziata mozione per segnalare non solo i ritardi, l'inefficienza gestionale, l'inevitabile degrado seguito all'abbandono ma anche la nomina, il 23 luglio scorso, del direttore, Mario Palomba, ex capo di gabinetto dell'assessore regionale dell'Ambiente, Mario Pani, nominato a sua volta dal ministro Matteoli presidente del Comitato provvisorio e poi del Consiglio direttivo, organo definitivo del parco. Una vicenda condotta, secondo il centrosinistra, con disinvoltura e con preoccupanti risvolti, quelli che hanno portato alla totale paralisi di qualunque iniziativa: "Non un solo progetto né una partnership - ha dichiarato l'on. Francesco Sanna (Margherita) - per dimostrare che il Parco c'è".

Di qui la "riserva molto forte, anche di natura tecnica" sulla presidenza Pani, che, pur avendo il tempo necessario e parte delle risorse finanziarie, non ha saputo avviare alcuna attività operativa "venendo meno a tutte le competenze conferitegli".

Il parco Geominerario è una risorsa importante per la Sardegna, che ha suscitato molte aspettative fra le popolazioni. Ci sono state dure battaglie per il suo riconoscimento, battaglie portate avanti soprattutto dai Comuni e dalle associazioni culturali che sono stati, gli uni e le altre, totalmente esclusi da un direttivo peraltro pletorico : risorsa ambientale, culturale (per il filone dell'archeologia industriale e la storia mineraria, che in Sardegna ha segnato un'epoca) il parco costituisce un volano di sviluppo "offrendo - ha aggiunto l'on. Sanna - alternative al turismo sole-mare, che mostra segni di preoccupante fragilità".

Nonostante le prospettive e gli strumenti operativi disponibili, il Comitato di gestione ha "vivacchiato per tre anni" ed a fine legislatura "Pani è stato confermato nel consiglio direttivo; ultimo atto di questa vicenda la nomina del direttore generale, Mario Palomba, "la cui sperimentata competenza e l'esperienza maturata in incarichi dirigenziali prescritta dal decreto istitutivo - ha sottolineato Sanna - si limitano all'incarico di capo di gabinetto dell'assessore, incarico del tutto discrezionale". A rendere debole la sua nomina, il fatto che questa sia avvenuta con 4 voti su 11 presenti (7 gli astenuti).

Fra le inadempienze contestate a Emilio Pani la mancanza di qualsiasi azione di bonifica e valorizzazione dei siti minerari dimessi, la promozione dei territori, qualunque forma di collaborazione con i Comuni, alcuni dei quali, per colmare il vuoto, stanno prendendo iniziative per proprio conto.

Perciò la mozione, che, come hanno precisato l'on. Antonio Calledda (Ds) e Antonio Biancu (Margherita), intende recuperare il ruolo della Regione e del Consiglio in questa vicenda, respingendo ogni prevaricazione del governo ("sottili e ingombranti - li ha definiti Sanna - gli atti del ministro Matteoli"), chiede alla giunta di verificare la legittimità degli atti che hanno portato alla istituzione del parco; di revocare l'intesa del presidente della Regione per la nomina di Pani alla carica di presidente; attivare col governo un confronto politico istituzionale anche per evitare eventuali atti illegittimi adottati; chiedere l'immediata sospensione degli atti deliberativi, compresa la nomina del direttore generale; colmare con azioni specifiche ritardi e inadempienze; rivendicare la riformulazione del decreto istitutivo per semplificare le procedure e trasferire alla Regione le competenze sulla nomina degli organi del Consorzio. (adel)


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