CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XI
II legislatura

Conferenza stampa dei Riformatori: l'esonero dal servizio militare per i fabici penalizza fortemente i giovani sardi che cercano sbocchi occupativi nelle  forze armate e nei corpi collaterali. Interrogazione dell'on Cossa al Ministro Martino


Cagliari, 23 luglio 2004 - Il favismo, disfunzione diffusissima nella popolazione sarda, rischia di penalizzare gravemente migliaia di giovani in cerca di occupazione. Infatti essendo causa di inidoneità al servizio militare di fatto rischia in un prossimo di bloccare l'accesso ad una quantità di posti di lavoro per i quali, secondo progetti di legge in discussione, è previsto lo svolgimento di un anno di ferma volontaria.

La denuncia viene dai Riformatori sardi, ed in particolare dall'on. Michele Cossa, deputato al Parlamento, che ha al riguardo presentato una interrogazione al Ministro della difesa sottolineando il problema. Stamani si è tenuta una conferenza stampa alla quale, oltre a Cossa e Vargiu hanno partecipato il prof. Antonio Cao e Alessio Mereu, capogruppo dei Riformatori al Comune di Cagliari.

"Di fatto la carenza dell'enzima G6PD, che conosciamo bene col nome di fauvismo, impedisce già oggi a moltissimi giovani di entrare nelle forze armate e di seguire la carriera militare. Il rischio -ha sottolineato l'on Cossa- è però che se andranno avanti i progetti di legge che imporranno lo svolgimento della ferma militare per l'accesso ai corpi di Polizia di Stato, dei Vigili del fuoco e così via, sarà negato ai nostri giovani uno sbocco occupativo di grande importanza alla luce della crisi economica ed occupazionale che la Sardegna sta attraversando".

Non solo. Come ha ricordato l'on Pier Paolo Vargiu, capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, sono allo studio anche facilitazioni per l'accesso nella Pubblica amministrazione per i giovani che hanno effettuato il servizio militare, il che penalizza di conseguenza coloro che sono stati esonerati a causa di una disfunzione che non impedisce affatto di vestire la divisa. Ci sono in ballo circa 70 mila posti di lavoro che date le gravi difficoltà occupative rappresentano un mercato assai importante.

Il favismo colpisce il 17 per cento dei maschi residenti nell'isola, contro il 7% nell'Italia centrale e l'1% delle regioni settentrionali. La forma presente in Sardegna detta "Variante mediterranea" non provoca uno stato di anemia cronica, ma predispone solamente emolisi acuta, che si catena nel caso di specifici farmaci o assunzione di fave. Come ha ben spiegato Cossa nell'inbterrogazione al Ministro, chi è carente dell'enzima è sotto ogni profili una persona normale, abile ad eseguire qualunque lavoro  anche di notevole impegno fisico.

La riposta del Ministro Martino all'interrogazione dell'on Cossa, è stata negativa. (l.p.)


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