Nota stampa
della seduta n. 401 pomeridiana del 27 aprile 1999


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. .Gian Mario Selis e dell'on. Salvatore Zucca.

In apertura di seduta il Presidente ha commemorato l'on. Roberto Pischedda, deceduto di recente, che fu consigliere nella VIII legislatura. Successivamente il Presidente ha posto in discussione il testo unificato di quattro progetti di legge riguardanti norme di tutela paesistica e vincoli paesistici su alcune zone della Sardegna.

Esame del testo unificato della PL 174, Bonesu,
della PL 487, Ladu, della PL 494,
Balia, Manchinu, La Rosa, B. Dettori,
del DL 497, Giunta regionale.
"Norme in materia di pianificazione paesistica,
gestione del vincolo paesaggistico, di cui alla legge 29
giugno 1939, n. 1497 e alla legge 8 agosto 1985, n. 431,
e provvisorie misure di salvaguardia paesistica e ambientale.

Il provvedimento intende sopperire al vuoto normativo creato nel sistema di tutela ambientale delle coste regionali, ma non solo, per effetto dei decreti del Presidente della Repubblica con cui sono stati, recentemente, annullati 7 degli originari Piani territoriali paesistici. Questi decreti hanno bloccato non solo i Piani territoriali paesistici (PTP) ma anche i Piani urbanistici comunali (PUC) che stavano per essere adottati dai comuni proprio in attuazione dei PTP annullati.
I decreti di annullamento del Presidente della Repubblica interessavano la gran parte delle coste del Nord Sardegna, in particolare le coste del Nord Ovest, mentre non è stato annullato il Piano territoriale della Gallura.
Si pone, quindi, il problema di sopperire al "vuoto normativo" provocato dal provvedimento del Capo dello Stato e ripristinare "parità di trattamento" nei confronti di tutti i comuni costieri.
Questo provvedimento intende introdurre una forma di regolamentazione che abbia la stessa efficacia dei Piani territoriali annullati. Il testo in esame riconosce un ruolo alle Commissioni provinciali paesistiche in cui sono presenti i funzionari degli assessorati competenti in materia di territorio ed ambiente e le Soprintendenze ai beni ambientali. Le necessarie autorizzazioni, quindi, vengono disposte mediante provvedimenti della Giunta regionale e valgono sino all'adozione dei nuovi PTP. Gli atti adottati dai Comuni, infine, riguardanti l'adeguamento dei piani urbanistici comunali ai PTP annullati, vengono fatti salvi.

L'on. Piero Usai (Progr. Fed.) illustrando il testo unificato di quattro proposte di legge per la tutela paesistica, ha sottolineato che il provvedimento, pur nel confermare una adeguata disciplina per la difesa dell'ambiente, pone i presupposti per uno sviluppo economico legato all'ambiente, prefiggendosi così di raddoppiarne le potenzialità ricettive.
Non solo vincoli, ha sottolineato Usai, ma anche scelte per lo sviluppo, accettando così la sfida per cui non si può solo dire di "no" in materia ambientale, ma, avviando una nuova filosofia di utilizzo delle risorse ambientali, occorre mettere in campo maggiore coraggio con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo.
In questo senso, la proposta - ha detto - che tende ad incrementare di 60 mila posti letto la ricettività nell'Isola, va in direzione di una trasformazione in senso moderno del settore.

L'on. Ladu (Ppi), dopo aver ricordato il vuoto di attività determinato dall'annullamento da parte del Presidente della Repubblica di sette dei quattordici piani territoriali paesistici, approvati dalla Sardegna, ha fatto una sintesi dei quattro progetti di legge in materia, che rappresentano il fondamento del testo unificato adottato dalla Commissione.
Tale testo ricalca in particolare il disegno di legge presentato dalla Giunta. Ladu ha aggiunto che a dieci anni dalla legge regionale 85 non si è attuata quella pianificazione del territorio che tutti attendevano ed ha dichiarato che nella pratica è necessario rivedere tutta la materia, andando a riversare sulle autonomie locali maggiore responsabilità decisionale.
Quel che occorre, ha aggiunto, è una legislazione snella ed adeguata alle esigenze nuove della Sardegna, una regione avviata verso il massimo sfruttamento della risorsa turismo.
Concludendo Ladu ha ricordato la serie infinita di vincoli che bloccano lo sviluppo urbanistico del territorio e si è augurato che la Sardegna non aggiunta nuovi limiti, non li inventi, quando questi non esistono.

Tornano in Aula i PTP, probabilmente per non "trovare nessuna soluzione". L'on. Bonesu (PSd'Az.) ha dato un giudizio critico sui Piani territoriali paesistici, perché questi piani tentano di coordinare i principi di tutela paesistica e non quelli della necessaria programmazione urbanistica; un contrasto difficilmente sanabile perché le esigenze del paesaggio e quelle di utilizzo del territorio sono, necessariamente, tra loro in contrasto.
Molti PTP sono stati annullati perché il Capo dello Stato li ha esaminati dal punto di vista urbanistico, mentre i Tribunali amministrativi potrebbero annullare gli stessi piani esaminandoli sotto il profilo ambientale.
Bonesu ha messo in evidenza, nel suo breve ma molto critico intervento, come la proposta della Commissione non abbia tenuto conto di queste obiettive difficoltà e come non ne abbia tenuto conto neanche la Giunta. Si corre il rischio, approvando il testo in esame, di dare vita ad un mostro giuridico che porterà alla completa paralisi nell'utilizzo del territorio, specialmente di quello costiero, "sino a quando gli avvocati di Berlusconi non riusciranno a fare saltare tutto l'impianto".
Per cercare di mettere ordine in questa difficile materia, senza provocare il blocco complessivo del processo di valorizzazione delle coste sarde, Bonesu ha ricordato di avere presentato una proposta di legge che avrebbe potuto risolvere, almeno parzialmente, i problemi creati dalle norme regionali in vigore.
La Commissione consiliare competente, invece, non ha voluto tener conto di queste indicazioni ed ha approvato un testo incompleto, lacunoso, contradditorio. Per cercare di porre rimedio anche a "questi errori" l'oratore ha ricordato di aver presentato alcuni emendamenti che, se approvati, potrebbero almeno in parte migliorare il testo della nuova legge.
In questo settore, ha concluso Bonesu, servono norme chiare e semplici, indicazioni certe e regole che devono valere per tutti. Il testo in esame, quindi, ha bisogno di profonde modifiche per adeguarlo alle molteplici, ma differenti, esigenze dei comuni sardi.

Intervenendo sull'argomento a nome della Giunta, l'assessore Cogodi ha sottolineato la difficoltà di fronte alla quale si trova il Consiglio col dover esaminare diversi provvedimenti che sono confluiti in un unico testo non sempre ben coordinato.
Nell'auspicare che su questa materia si trovi quel senso di equilibrio necessario perché si possano evitare gravi rischi in materia ambientale, il problema reale ha sottolineato l'oratore, è che dei 14 PTP esistenti, sette sono stati annullati e sette sono in vigore. Non si può pertanto far perdurare una situazione in cui una buona metà dell'Isola ha una disciplina paesistica, mentre la parte rimanente ne è priva.
Occorre forse, allora, porre mano a una nuova disciplina urbanistica aggiornata, ha detto Cogodi, il che non significa però che la legge urbanistica in vigore oggi sia del tutto inadeguata. Illustrando, a questo riguardo, gli aspetti basilari della vigente normativa che consente di dare adeguati punti di riferimento alle amministrazioni comunali nella pianificazione territoriale, l'oratore ha ricordato che nelle more di una revisione della normativa, la disciplina attuale consente sufficienti garanzie, pur in presenza di incongruenze reali su cui il Consiglio dovrà ripronunciarsi.
Si è quindi avviato a conclusione invitando il Consiglio a valutare adeguatamente il testo presentato dalla Giunta, che già tenta con soddisfacenti risultati, di contemperare il regime giuridico precedente con alcuni adattamenti utili al fine di andare incontro alle esigenze di sviluppo economico dei comparti legati al turismo ed all'ambiente.
Cogodi ha pertanto auspicato che la legge che il Consiglio approverà possa rappresentare una legge ponte tra la vecchia e nuova normativa. Ed ha illustrato alcuni dei punti qualificanti della proposta dell'Esecutivo, che a suo giudizio riesce, almeno provvisoriamente, a contemperare le logiche della tutela con quelle dello sviluppo economico.
L'assessore ha quindi chiesto una breve sospensione della votazione sul passaggio agli articoli per poter valutare gli emendamenti presentati.

Conclusa la discussione generale con l'intervento dell'assessore Cogodi, l'assessore Ballero ha sottolineato la necessità di un'opportuna sospensione per permettere una valutazione approfondita degli emendamenti presentati e da presentare al testo unificato sui PTP. Ballero ha anche ricordato come esista la necessità di norme esplicative ed aggiuntive, per intervenire anche a sostegno delle iniziativa alberghiere. Il credito a queste iniziative è possibile in "forma limitata" ha aggiunto Ballero, ed è opportuno predisporre ed esaminare gli emendamenti presentati e le necessarie proposte migliorative.
Per queste ragioni, quindi, Ballero ha sollecitato una sospensione dell'esame del testo unificato.

Intervenendo sull'ordine dei lavori, l'on. Pittalis (F.I.) ha ricordato come la Giunta abbia avuto tutto il tempo necessario per presentare emendamenti migliorativi. La sospensione, quindi, è quantomeno inopportuna e Pittalis ha annunciato che il suo gruppo non avrebbe garantito il numero legale necessario per proseguire i lavori in Aula.

Il relatore del provvedimento on. P. Usai (Progr. Fed.), ha sollecitato una sospensione della discussione per permettere alla Commissione consiliare competente di approfondire gli emendamenti presentati.

Contrario a questa sospensione si è dichiarato, invece, l'on. Balletto (F.I.) il quale ha sottolineato come la maggioranza non sia in grado di far approvare i suoi provvedimenti e costringa il Consiglio a continue perdite di tempo.

Il capogruppo Progressista Federativo on. Cugini, dal canto suo, si è detto favorevole ad una breve sospensione per meglio coordinare gli emendamenti presentati.

Contrario alla sospensione si è dichiarato l'on. Masala (A.N). Il capogruppo di A.N. ha detto che sarebbe stato d'accordo per un rinvio in Commissione, per meglio coordinare gli emendamenti già presentati, se si fosse votato sul passaggio all'esame degli articoli, perché in questo modo si sarebbe impedita la presentazione di nuovi emendamenti.
Sospendere l'esame del provvedimento ora, ha aggiunto Masala, può favorire la presentazione di nuovi emendamenti ed i lavori, domani mattina, dovrebbero essere nuovamente sospesi per permettere un loro nuovo coordinamento. E così via. Perché allora non sospendere l'esame di questo testo sino alla prossima legislatura?.

Il presidente Zucca ha, quindi, posto in votazione la richiesta di sospensione.

L'on. Balletto (F.I.) ha chiesto la votazione per appello nominale, mentre l'on. Bonesu (PSd'Az.) ha chiesto di conoscere la durata della sospensione.

Posta in votazione per appello nominale, la proposta di sospensione è stata approvata.

La votazione ha avuto questo risultato:
Presenti 59
Votanti 56
Astenuti 3
Favorevoli 35
Contrari 21.

Discussione del disegno di legge n. 435.
modifiche ed integrazioni alla legge 5 maggio 1983,
n. 11, relativa a norme in materia di bilanci
e contabilità della Regione.

Data per letta la relazione di maggioranza ha preso la parola l'on. Casu (F.I.), relatore di minoranza, il quale ha premesso che il testo originario del provvedimento è stato modificato successivamente.
Il disegno di legge prevede la creazione di una nuova unità contabile, che costituirà la base per l'analisi ed il riepilogo delle spese e delle entrate. È una innovazione che imprimerà snellezza e maggiore efficacia alla spese pubblica.
Questa "risoluzione" ricalca la riforma attuata dal Parlamento. Ma la sua impostazione rispetto al sistema statale è differente perché le norme innovative si applicano al bilancio triennale e solo di riflesso al bilancio comunale.
Casu ha fatto alcuni esempi per meglio far comprendere la "profonda" diversità insita nella riforma regionale, nonostante le correzioni successivamente apportate.
In pratica, ha detto Casu, la volontà del legislatore è quella di evitare che esista il controllo del Consiglio sulle spese impegnate nel triennio.
Concludendo la sua relazione, l'oratore si è rivolto all'assessore alla programmazione per chiedergli di voler cancellare nel disegno di legge la possibilità di autorizzare le spese (non andate a destinazione nel primo bilancio annuale) nel secondo e terzo anno del triennio.

Scano, assessore al bilancio, si è soffermato su alcuni punti centrali del provvedimento che, a suo giudizio, è di particolare rilevanza e che consentirebbe di consegnare al prossimo Consiglio uno strumento di contabilità più moderno e adeguato alle esigenze.
Scano ha ricordato le varie tappe attraverso le quali la disciplina in esame è passata e l'ampio e approfondito dibattito in Commissione, riferendosi in particolare ai punti qualificanti, fra cui la modifica della classificazione del bilancio e vari aspetti che concernano il bilancio di cassa, nonché le norme per la legge finanziaria.
La differenza tra la legge statale e la proposta di legge regionale, ha quindi proseguito Scano, riferendosi al precedente intervento, è in realtà minima ed ha approfondito alcuni aspetti della questione che confermerebbero il suo giudizio.
Ha quindi concluso auspicando una rapida approvazione del provvedimento.

Il Presidente ha messo in votazione il passaggio all'esame degli articoli, ma non essendo stato raggiunto il numero legale, ha dovuto sospendere la seduta.


I lavori del Consiglio riprenderanno
domattina alle ore 10