Nota stampa
della seduta n. 392 pomeridiana del 19 aprile 1999


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis, quindi dell'on. Salvatore Zucca.

In apertura di seduta sono state date le comunicazioni relative a:

L'ordine del giorno della seduta prevede l'esame dei provvedimenti sul riordino delle strutture burocratiche e del personale degli enti regionali.

Il presidente ha comunicato che il consigliere regionale on. La Rosa ha dichiarato di aderire al gruppo denominato "Federazione dei Socialisti e dei Democratici Progressisti Sardegna" a far data dal 1° aprile scorso.

L'on. Selis ha anche comunicato di aver ricevuto, dal consigliere regionale on. Manchinu una lettera con la quale comunica che, pur facendo parte del gruppo consiliare di Federazione dei Socialisti e dei Democratici, ha aderito alla formazione politica Socialisti Democratici Italiani.

Prima di passare all'esame del primo punto all'ordine del giorno dei lavori, l'on. Montis (Misto_PDCI), intervenendo sull'ordine dei lavori, ha chiesto la votazione sulla mozione presentata sui bombardamenti Nato in Jugoslavia e sulla vicenda del Kosovo.

Sempre sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola l'on. Biancareddu (F.I.) il quale ha sostenuto che, diventata ormai ufficiale la candidatura alla presidenza della Giunta del presidente del Consiglio, ritiene inopportuno, per un fatto che ha definito di "deontologia politica", che il presidente Selis continui a mantenere la carica di presidente dell'Assemblea. Il Presidente del Consiglio deve essere garante imparziale di tutta l'Assemblea e non di una sola parte.

L'on. Selis, nel rispondere al consigliere di F.I., ha affermato che il presidente aderisce sempre ad un gruppo come richiede il regolamento. Nondimeno, senza dimenticare l'appartenenza politica, il presidente si è sempre sforzato della massima imparzialità ponendosi al di sopra delle parti come accade ai presidenti di Camera e Senato. La stessa imparzialità che ha caratterizzato l'azione dei vice presidenti. Selis ha tuttavia ricordato che una eventuale valutazione e riflessione sull'argomento potrà farla al momento in cui saranno banditi i comizi elettorali.

Riferendosi al problema sollevato dall'on. Montis l'on. Marteddu (Ppi) ha detto che il Consiglio regionale dovrebbe in questi giorni trovare lo spazio per discutere l'ordine del giorno in merito alla guerra nel Kosovo e in Jugoslavia.
Marteddu ha quindi criticato l'on. Biancareddu per i "buoni consigli" rivolti al presidente e lo ha invitato a consigliare al candidato alla presidenza del Polo, Mauro Pili, di dimettersi dall'incarico di sindaco di Iglesias.

Su questo argomento è intervenuto anche l'on. Bonesu (PSd'Az.) in forma bonaria e scherzosa con l'intento di minimizzare la questione posta da Biancareddu.

Sull'ordine dei lavori è intervenuto, quindi, anche l'on. Pittalis (F.I.) il quale ha rimesso nelle mani dei sardi il diritto-dovere di giudicare l'operato dei candidati. Pittalis ha chiesto, dal canto suo, agli assessore che intendono candidarsi di dimettersi dal loro incarico. Esiste un preciso deliberato in tal senso, votato dal Consiglio che impone ai membri della Giunta, tecnici o politici che siano, di abbandonare il loro incarico sei mesi prima delle consultazioni elettorali. Pittalis ha annunciato, quindi, una opposizione quanto mai intrasigente e dura, per impedire che la campagna elettorale venga fatta con le auto blu o con i telefoni della Regione.

La posizione "sempre corretta ed al disopra delle parti" del presidente Selis è stata difesa dall'on. Cugini (Progr. Fed.). Il capogruppo dei Progressisti ha ricordato come, se avesse validità la proposta di Biancareddu, anche i vice presidenti Zucca e Milia dovrebbero abbandonare i loro incarichi. Ci si verrebbe, quindi, a trovare in una situazione difficile, che impedirebbe il lavoro dell'Aula. Per queste ragioni Cugini ha invitato tutti alla necessaria moderazione ed ha consigliato all'on. Pittalis di non "gioire prima del tempo".

Intervenendo sull'argomento l'assessore alla Sanità on. Paolo Fadda ha auspicato maggiore serenità da parte di tutte le forze politiche e la massima responsabilità di tutti i candidati.

Legge regionale CCCVIII rinviata dal Governo
"Norme varie sul personale regionale,
sui compensi per i componenti degli organi
collegiali operanti presso l'amministrazione
e gli enti regionali e sullo svolgimento
dei concorsi per la assunzione agli impieghi regionali"
parte prima e seconda.

Il consiglio regionale ha preso in esame la prima e la seconda parte della legge regionale CCCVIII, sulla riorganizzazione della struttura amministrativa regionale, recentemente rinviata dal Governo centrale con alcuni rilievi.

La prima Commissione, Autonomia e Riforme, dopo aver esaminato i numerosi emendamenti presentati nelle precedenti sedute dell'Aula, ha riproposto il provvedimento all'esame del Consiglio accogliendo, almeno parzialmente, i rilievi mossi dal governo nazionale.

Il provvedimento è stato presentato diviso in due parti: la prima parte riguarda il "reinquadramento del personale dell'amministrazione regionale degli enti regionali che non ha usufruito della mobilità verticale" e la commissione Autonomia lo ha riproposto integralmente, quindi nella stesura respinta dal Governo, giudicando infondati i rilievi mossi al testo originario.

La seconda parte riguarda invece il "reinserimento nelle graduatorie regionali in esecuzione di giudicato" di dipendenti esclusi da queste graduatorie perché già cessati dal servizio e ne prevede il loro inserimento in "soprannumero". Questa parte della legge prevede anche le norme relative al personale dell'Ente regionale di sviluppo ed assistenza tecnica in agricoltura (Ersat), dell'Ente autonomo del Flumendosa (Eaf), dei Consorzi di bonifica, del personale comandato o distaccato del personale delle Aziende sanitarie locali (ASL) e delle regioni in posizione di comando, delle assunzioni presso l'Istituto incremento ippico, dei compensi per i componenti delle Commissioni, comitati ed altri consessi operanti presso l'amministrazione e gli enti regionali e norme sullo svolgimento dei concorsi per l'assunzione agli impieghi regionali, sull'utilizzazione delle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami per l'assunzione dei dipendenti dell'amministrazione regionale il cui termine di efficacia scade nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1998 ed il 30 dicembre 1999.

Il provvedimento, particolarmente importante ed atteso, è stato diviso in due parti per evitare che un nuovo rinvio blocchi il riordino e la ristrutturazione dell'apparato burocratico regionale. Se il Governo dovesse riproporre i rilievi mossi ai criteri per la cosiddetta mobilità verticale ed alle norme che prevedono una perequazione tra i vincitori dei concorsi interni ancora in servizio e quelli andati in pensione potrebbe essere "nuovamente bloccata" solamente la prima parte, relativa a questo problema, ma potrebbe essere approvata e promulgata la parte relativa al riordino complessivo della macchina burocratica regionale.

Una divisione in due parti, come è stato sottolineato nella relazione che le accompagna, viene dettata dalla necessità di riorganizzare la struttura amministrativa della Regione e degli enti operativi regionali per renderli più rispondenti alle necessità ed alle esigenze della società sarda.

Ad illustrare le ragioni del provvedimento varato dalla Prima Commissione è stato l'on. S. Sanna (Progr. Fed.), il quale ha sostenuto che il nuovo testo, peraltro modificato soltanto nel titolo, dovrebbe essere accolto dal Governo.

È successivamente intervenuto l'assessore Loddo, il quale ribadendo perplessità espresse in altre circostanze, ha analizzato diversi aspetti della materia anche in raffronto ad altri provvedimenti di legge. Sulla base delle varie analisi espresse ha conclusivamente sottolineato il proprio dissenso sull'articolo unico della legge e pertanto ha annunciato che la Giunta si rimette alla volontà dell'Aula.

Le dichiarazioni dell'assessore Loddo sono state giudicate in contrasto con la relazione della Commissione dall'on. Masala (A.N.). L'esponente dell'opposizione ha chiesto all'assessore agli affari generali di trarre "le necessarie considerazioni politiche" dall'evidente difformità di posizioni emerse dopo le dichiarazioni del presidente della Prima Commissione e quelle del rappresentante dell'esecutivo.
L'on. Sanna e l'on. Loddo sono esponenti della maggioranza che sostiene la Giunta. Se l'assessore Loddo è contrario alla legge, anche se a titolo personale, c'è la necessità di un chiarimento politico e lo stesso assessore e l'intero esecutivo devono necessariamente trarne le dovute considerazioni politiche e fornire all'Aula i necessari chiarimenti.

L'on. Macciotta (Misto) ha voluto riaffermare la sua opinione circa il disegno di legge che, ha ricordato, era in precedenza parte organica del provvedimento generale sul personale. È contrario al provvedimento, ha ribadito, e perciò voterà contro; ciò perché la problematica sollevata dal Ddl è soggetta agli esiti delle trattative sindacali e non può essere sancita in legge.

L'on. Loddo, ha precisato che la propria è stata una posizione del tutto personale e che proprio per tale ragione la Giunta non ha potuto avere una posizione univoca con la conseguenza che l'esecutivo si rimette all'aula.

Conclusa la discussione generale, il Consiglio ha votato il passaggio all'esame dell'articolato e degli emendamenti ad esso presentati. Sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli Masala (A.N.), Tunis M. (F.I.), Marteddu (Ppi); S. Sanna (Progr. Fed.), Loddo (assessore Affari generali), Masala (A.N.).

Dopo che si è proceduto alla votazione a scrutinio segreto di diversi emendamenti, tutti bocciati dall'Aula, il presidente ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno sulla materia. È intervenuto l'on. S. Sanna (Progr. Fed.) il quale ha contestato che si presentasse un documento che stravolgerebbe gli indirizzi della commissione ed ha preannunciato la sua opposizione in sede di discussione, cosa che ha puntualmente fatto dopo che l'ordine del giorno è stato distribuito a tutti i consiglieri. Sanna ha in pratica chiesto al Consiglio di sospendere la discussione del documento, che ha definito "inusuale e inopportuno".

L'on. Petrini (Misto) nel prendere la parola sull'argomento ha detto di non condividere la posizione espressa dall'on. Sanna, ed ha respinto le critiche mosse, illustrando le ragioni che ha mosso il presentatore a promuovere l'ordine del giorno del quale ha riletto a fondo i principali passaggi.

L'on Bonesu prendendo la parola come capogruppo del PSd'Az. ha dichiarato di non condividere l'ordine del giorno pur apprezzandone le finalità, anche perché il precedente ordine del giorno già approvato in altra seduta è chiaro sulla volontà espressa dal Consiglio.

Messo in votazione per alzata di mano l'ordine del giorno non è stato approvato.

La votazione finale è stata rinviata a fine seduta.

Legge CCCVIII - parte seconda - rinviata
dal Governo - Norme sul personale regionale,
sui compensi per i componenti gli
organismi e gli enti regionali e sullo svolgimento
dei concorsi per l'assunzione agli Impieghi regionali.

Nell'illustrare il provvedimento, l'on. Macciotta (Misto) ha precisato le varie opzioni assunte dalla Commissione in merito ai rilievi, pervenuti dal Governo che riguardano in particolare l'art. 2, che sono stati approvati. Non è stato accolto invece il primo rilievo sull'art. 4. Si è colta inoltre l'occasione, ha precisato Macciotta, per procedere ad una riscrittura degli articoli 4 e 5.

La Commissione infine, come ha spiegato Macciotta, non ha inteso inserire l'articolo 1 del testo dell'originaria deliberazione per evitare i riflessi di una eventuale ulteriore impugnazione sulle altre parti del provvedimento.

Dopo l'illustrazione del provvedimento il Consiglio ha approvato il passaggio all'esame del testo della legge ed agli emendamenti ad esso collegati. Sono intervenuti, anche più volte, i consiglieri Marrocu (Progr. Fed.), Bertolotti (F.I.), Macciotta (Misto), l'assessore agli Affari Generali Loddo, Bonesu (PSd'Az.), S. Sanna (Progr. Fed.), Busonera (Progr. Fed.), Schirru (Progr. Fed.), Diana (Progr. Fed.), Floris (F.I.).

Concluso l'esame dell'articolato, durante il quale si sono avute numerose votazioni a scrutinio segreto, il Consiglio ha rinviato la votazione finale dei due provvedimenti esaminati nella serata a domani.


Il Consiglio riprenderà i lavori
domani mattina alle ore 10.