Nota stampa
della seduta n. 390 pomeridiana del 31 marzo 1999
Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis, e successivamente dell'on. Salvatore Zucca e dell'on. Sergio Milia.
Esame del Doc. 97 - Giunta regionale
Adempimenti regionali in ordine
alla modifica delle circoscrizioni provinciali
ed alla istituzione di nuove province
ai sensi della legge regionale n. 4 del 1997Il provvedimento è stato brevemente illustrato dal presidente della Commissione Autonomia, on. Salvatore Sanna (Progr. Fed.), il quale, dopo aver ricordato la "non esaltante" risposta che la Commissione ha avuto quando ha chiesto ai Comuni ed agli Enti locali indicazioni precise sulla definizione dello schema regionale proposto dell'esecutivo, ha ribadito che le "nuove province si faranno se lo vorranno i comuni e le popolazioni interessate". La non esaltante risposta da parte dei Comuni, comunque, non ha rallentato l'iter burocratico previsto dalla legge. La Giunta, infatti, ha predisposto lo schema con l'ipotesi di delimitazione dei nuovi territori, lo ha trasmesso alle province esistenti, che lo hanno approvato con la sola eccezione di quella di Nuoro, lo ha poi trasmesso alla competente commissione consiliare che lo ha rielaborato e lo propone ora all'attenzione dell'Aula.
Il Consiglio, ha aggiunto Sanna, probabilmente oggi lo approverà, ma la parola definitiva sarà ancora demandata agli Enti locali che dovranno decidere il loro futuro.
Sanna ha, quindi, esaminato il ruolo dei Comuni e quello delle Province, alla luce della recente 142 che fissa i nuovi compiti, i diritti ed i doveri degli enti locali. La riforma Bassanini stabilisce norme nuove, ampi spazi di autonomia e che forse non sono stati ancora ben compresi dagli amministratori degli enti locali. Una maggiore ricerca di collaborazione, anche per fornire servizi reali e più efficienti alle popolazioni interessate, dovrebbe essere il traguardo al quale dovrebbero puntare tutti i Comuni.
La Provincia è l'unico ente intermedio di programmazione tra la Regione ed i Comuni, ha aggiunto Salvatore Sanna, ed in quest'ambito dovrebbe favorire il reale riequilibrio tra le zone favorite e quelle meno favorite. Sembra, invece, che le notevoli possibilità di sviluppo e di rilancio, di un migliore coordinamento delle risorse disponibili, siano gli elementi qualificanti trascurati dagli stessi amministratori provinciali. Se la Provincia non saprà appropriarsi di questo ruolo, vedrà ulteriormente diminuire i suoi poteri e non sarà in grado di competere con i Comuni, ben più attrezzati per dare servizi reali ai suoi abitanti.
Da qui, ha aggiunto Sanna, la necessità di un diverso approccio con questi problemi.
Entrando in merito allo schema proposto dalla Giunta, e che ha bisogno di qualche modifica, Sanna ha esaminato brevemente i casi dell'Ogliastra e dell'area metropolitana di Cagliari. I problemi sovracomunali non possono essere ulteriormente trascurati, ha concluso, così come non possono essere ignorate le richieste dei diversi enti locali di entrare a far parte di questa o quella provincia. L'Aula è sovrana, ha infine detto, e può modificare anche sostanzialmente questo schema. Saranno poi i Comuni a decidere se e come aderire ai nuovi Enti locali.Il primo oratore ad intervenire nel dibattito è stato l'on. Vassallo (Misto-PRC) il quale, nei due minuti a sua disposizione, ha ribadito la posizione del suo gruppo a favore dello schema approvato dalla Prima Commissione, a condizione che si tenga conto delle richieste e delle proposte delle singole realtà locali. Certamente ci sono indicazioni precise che, se confermate, non possono assolutamente essere ignorate. Le indicazioni dei Comuni del Goceano o di quelli della Gallura sono chiare e da queste non si potrà certamente prescindere.
Il rispetto delle indicazioni dei singoli Comuni, anche se piccoli, deve essere assoluto, ha detto l'on. Montis (Misto-PDCI), il quale ha anche sollecitato la modifica della legge n. 4/97, se necessario. Si devono trovare gli accordi comunali e sovracomunali, per giungere alla migliore e più efficace gestione delle risorse nazionali e comunitarie che saranno destinate alla Sardegna.
Il rispetto delle singole caratteristiche storico-culturali delle diverse zone dell'isola deve essere garantito, ha aggiunto Montis, perché la volontà degli enti locali, delle loro popolazioni, devono assolutamente essere rispettate.Parole di plauso per lo schema proposto dalla Giunta sono state pronunciate dall'onorevole Amadu (Misto-UDR) che ha visto in questa ipotesi di decentramento il primo, significativo, passo verso una reale riforma della Regione.
Amadu ha, comunque, chiesto il rispetto più assoluto per le indicazioni che giungeranno dai Comuni isolani.Lo schema di proposta di Province arriva in Aula con grande ritardo. Il capogruppo del PSd'Az, on. Bonesu ha ricordato come questo sia solo un passo verso la istituzione delle nuove Province.
Le realtà storico-culturali devono comunque essere valutate e rispettate e Bonesu ha sottolineato la necessità che le province siano realmente delle Comunità omogenee. L'Ogliastra e la Gallura sono realmente delle Comunità armoniche. Il gruppo sardista, quindi, difenderà con tutte le sue forze le decisioni delle popolazioni.
Bonesu ha, inoltre, ricordato come la popolazione di Bosa si sia espressa al 92% per passare con la provincia di Oristano. Il rispetto delle indicazioni delle popolazioni deve essere assoluto e totale, perché altrimenti le Province non saranno altro che il perpetuarsi di vecchi feudi, anche elettorali, che sono cosa ben diversa dagli enti intermedi di programmazione come sono o devono essere le Province, vecchie o nuove che siano.La possibilità di decidere il proprio futuro, di programmare il proprio sviluppo sono i temi sui quali si è particolarmente soffermato l'onorevole Murgia (F.D.). L'esponente di Federazione Democratica ha sottolineato come sia necessario rispettare le decisioni delle popolazioni, come quelle del Sarcidano che vogliono restare unite, e come si debba dare pratica attuazione al principio di sussidiarietà, assegnando compiti e risorse agli enti locali e riservando alla Regione solo il potere di indirizzo e coordinamento.
Murgia ha concluso ricordando, però, che le Province non sono le sole chiamate a dare risposte concrete alle esigenze dei diversi territori, ma è la Regione che deve fornire tutti gli strumenti, anche telematici, più moderni necessari per rimuovere ostacoli e barriere, che impediscono una reale crescita culturale e sociale dell'isola.Le Province sono un piccolo passo in avanti, ma forse sono necessarie anche riforme di ben altro e più incisivo tenore. L'on. Giuseppe La Rosa (R.I.I.) ha sottolineato la necessità di un nuovo sistema di governo del territorio. Un nuovo sistema che forse imporrà anche modifiche profonde della legge sulla quale il Consiglio è oggi impegnato.
Si deve arrivare ad un voto unanime, ha aggiunto La Rosa, ma si deve operare tenendo ben presenti gli interessi generali di tutti i sardi, superando contrasti e particolarismi deteriori.
La Rosa ha, quindi, auspicato un voto unanime sullo schema proposto dalla Giunta, poi sarà necessario un attento ed approfondito esame, da parte delle comunità locali, delle diverse ipotesi e soluzioni, trovando anche a livello locale la necessaria convergenza di intenti.Il progresso può essere o meno favorito da una nuova struttura burocratica? L'on. Balia (FSD-PS) ha esaminato l'iter seguito dalla proposta di schema, lungo e travagliato. Così come sembra molto complessa l'applicazione della legge sulle nuove Province. La legge 4, infatti, sembra prevedere o le quattro nuove Province o nessuna provincia. Una indicazione che le popolazioni e gli Enti locali, alcuni dei quali hanno avanzato perplessità e dubbi, possono modificare. Ma le indicazioni sulle nuove Province devono devono essere chiare ed obiettive.
La Commissione Autonomia, il Consiglio regionale comunque dovranno continuare a tenere conto delle chiare e democratiche indicazioni che giungeranno dai Comuni o dai referendum popolare.Il rispetto assoluto della volontà popolare è stato il tema sul quale ha battuto con forza l'on. Masala (A.N.). Il decentramento deve tenere conto delle indicazioni democratiche delle popolazioni. I consiglieri regionali, infatti, in quest'Aula rappresentano tutta la Sardegna e non le loro piccole zone di provenienza.
Le popolazioni decideranno, in piena libertà, le loro appartenenze e le loro volontà. Ma anche la Regione deve tenere conto di queste volontà e costituire le nuove Province, assegnando a questo nuovo ente, l'unico ente intermedio che deve esistere tra la stessa Regione ed i Comuni, i poteri e le risorse necessarie al loro sviluppo. Ma tutto, ha concluso Masala, deve avvenire nel pieno ed assoluto rispetto della volontà popolare.Il nuovo assetto proposto dalla Giunta è stato difeso dall'on. Marteddu (Ppi), che ha confermato la volontà del suo gruppo di vedere il nuovo sistema delle autonomie come qualcosa che unisce e non un nuovo strumento di divisione. Il Consiglio certamente terrà conto delle esigenze e delle necessità, delle diverse popolazioni, di fare parte di enti locali omogenei e funzionali alla soluzione dei loro problemi.
La necessità di dare risposte concrete alle esigenze di decentramento ed autogoverno è stata sottolineata dall'on. Cugini (Progr. Fed.). Il sistema Regione Sardegna, il funzionamento delle vecchie province hanno spinto molte popolazioni ad unirsi per sollecitare, per chiedere, una nuova organizzazione istituzionale.
Questo sistema esistente, ha aggiunto Cugini, va cambiato e modificato seguendo le linee fondamentali del federalismo, del decentramento, dell'efficacia. Di fronte a questa necessità di decentramento tutti, però, devono avere il coraggio delle loro idee, delle loro posizioni politiche. Il gruppo progressista, quindi, si confronterà con tutti, porterà avanti le proprie battaglie, difenderà le proprie convinzioni nel pieno rispetto della volontà delle popolazioni che sono e devono essere artefici assolute del loro destino.Il ritardo col quale il Consiglio esamina questo schema di ripartizione delle nuove province è da attribuire alle concezioni centralistiche proprie dell'assessore Cogodi, alla opposizione dell'amministrazione provinciale di Nuoro, alla assoluta insensibilità politica sempre mostrata dal presidente Palomba. Il capogruppo di Forza Italia, on. Pittalis, ha duramente attaccato l'attuale maggioranza, come ha criticato l'azione delel vecchie province che hanno troppo spesso ignorato i loro territori "marginali".
Il Sulcis, la Gallura, l'Ogliastra, il Medio Campidano sono da tempo nuove Province, perché ignorate dalle loro "città di riferimento". Forza Italia, quindi, è favorevole alle nuove province, chiederà che ad esse vengano assegnate competenze e risorse reali, tutelerà le decisioni e le volontà dei diversi Comuni, come quelli del Goceano o di San Teodoro, che hanno chiesto di andare a fare parte di altre realtà provinciali.Agli oratori intervenuti nel dibattito ha risposto, a nome della Giunta, l'Assessore agli Enti locali, Luigi Cogodi. L'esponente dell'esecutivo ha difeso il suo lavoro, visto che la Commissione Autonomia ha accolto integralmente, con due sole eccezioni, le indicazioni della Giunta.
Cogodi, dopo aver ricordato di aver "semplicemente fatto il proprio lavoro", ha detto di non "avere alcun merito". L'amministrazione regionale ha lavorato, ha fatto indagini, ha incontrato le diverse comunità, ha partecipato a decine e decine di assemblee. Questo assessore, come quelli che lo hanno preceduto, ha lavorato con impegno e le soluzioni che propone sono delle buone proposte, che forse la Giunta potrà anche migliorare, come potrà farlo il Consiglio. Comunque un buon lavoro che darà i suoi frutti."Dopo il bello della diretta, si torna alla solita prassi del Consiglio". L'onorevole Berria (Progr. Fed.), intervenendo a titolo personale, ha dichiarato di non essere affatto soddisfatto delle proposte della Giunta. I Consorzi industriali, i comprensori, le Comunità montane, i Consorzi intercomunali esistono ancora con le loro funzioni. Si fanno, dunque, quattro nuove Province che si sommano a tutti gli altri enti intermedi esistenti.
Tra l'altro, ha aggiunto Berria, questo provvedimento arriva in Aula alla fine della legislatura. Così si esaltano i particolarismi, la lotta di campanile, i contrasti e le tensioni mai del tutto sopiti. La Provincia di Nuoro è una delle più grandi di Italia come superficie, ma è una delle meno popolate. Dividere la Provincia di Nuoro in due non è una buona scelta. Si fanno due "debolezze" non in grado di favorire sviluppo e crescita economica e sociale. La decisione dell'amministrazione di Nuoro di dire no a questo schema, ha aggiunto Berria, è stata avvallata anche dai consiglieri di Forza Italia e di Alleanza Nazionale.
L'Ogliastra ha ragione di sentirsi emarginata, ha concluso Berria, ma il suo isolamento non si risolve istituendo una o più province, anzi il nuovo ente intermedio aggraverà l'attuale situazione. Per queste ragioni l'onorevole Berria ha confermato tutte le sue notevoli perplessità sullo schema di istituzione delle nuove Province.Intervenendo sull'ordine dei lavori l'on. Salvatore Sanna (Progr. Fed.) ha chiesto di poter riunire la prima Commissione per poter esaminare gli emendamenti presentati sul documento in esame.
Contrario a questa richiesta si è pronunciato l'on. Masala (A.N.), perché gli emendamenti sono già stati discussi ed esaminati anche in Commissione.
Il Capogruppo dei Progressisti Federativi, on. Cugini, si è detto d'accordo per un breve esame degli emendamenti, ma senza allungare i tempi del dibattito.
Contrario ad ogni interruzione si è detto anche il capogruppo di Forza Italia, on. Pittalis.
Il dibattito sul doc. n. 57 è quindi proseguito.
L'on. Manchinu (FSD-PS) ha sottolineato che il ritardo col quale il provvedimento arriva in Aula è "un po' colpa di tutti", anche delle amministrazioni locali che hanno tardato a dare i dovuti pareri. Lo schema di assetto delle nuove Province deve essere approvato così come predisposto dalla Giunta regionale, mentre per quanto riguarda il nome da dare alla Provincia della Gallura, va bene la denominazione scelta dalle Comunità interessate, vale a dire "Olbia-Tempio".
Manchinu Si è poi soffermato sul problema del decentramento degli uffici e l'istituzione dei servizi a carattere locale, sottolineando che la Regione dovrà trasferire risorse e competenze.
L'ultima parola per quanto riguarda l'appartenenza ad una o all'altra provincia è lasciata alle popolazioni dei Comuni interessati, ha poi detto Manchinu, per cui dovranno essere indetti quanto prima i referendum. Dopo le consultazioni popolari e le decisioni dei Consigli comunali, la Giunta dovrà predisporre un disegno di legge a valenza generale per tutta l'Isola.
Manchinu si è augurato che l'inerzia di qualche comunità non pregiudichi la remissione del provvedimento ed il processo per il riassetto complessivo delle Province.Il provvedimento in discussione risente troppo del clima di fine legislatura ed è condizionato dalle aspettative elettorali, ha esordito l'on. Falconi (Progr. Fed.). Purtuttavia, scaturisce da attese di anni e dalle legittime aspettative delle comunità isolane, raccogliendone le istanze.
Quanto alla Provincia di Nuoro, Falconi ha parlato di "pericolo" di indebitamento e di rischio di frantumazione al quale l'Amministrazione non ha saputo prestare la dovuta attenzione. Il futuro assetto economico, quale scaturità dal flusso delle risorse europee, statali e regionali, continuerà a premiare le province forti e penalizzerà sempre di più quelle deboli, come avviene oggi per Cagliari e Sassari da una parte, per Oristano e Nuoro dall'altra. Solo una seria e convinta programmazione dal basso potrà consentire un equilibrato trasferimento delle competenze e delle risorse.L'on. Biancareddu (F.I.) ha criticato l'assenza del Presidente della Giunta ed ha ripercorso l'iter del provvedimento, avviato nel 1995 ad iniziativa del gruppo di Forza Italia. "Sono passati ben quattro anni e non certo per responsabilità nostra", ha detto Biancareddu. Il disegno della maggioranza era di dilazionare l'approvazione sino all'imminenza delle elezioni, e così ha fatto, in modo da poter arrivare al voto col vecchio assetto territoriale.
Quanto al merito del provvedimento, Biancareddu ha manifestato la piena adesione del suo Gruppo.La necessità di dare vita alla Provincia dell'Ogliastra è stata confermata dall'on. Cucca (Progr. Fed.). Il lavoro della Giunta, della Prima Commissione sono di buon livello e contengono soluzioni e proposte particolarmente valide.
Cucca ha, quindi, ricordato come di nuova Provincia in Ogliastra se ne parli ormai da cinquant'anni, però sempre inutilmente. Eppure si sono create otto ASL, le strutture anche politiche ricalcano proprio la divisione della Sardegna secondo i nuovi enti amministrativi.
Forse otto Province sono troppe, ha aggiunto Cucca, ma sono i Comuni e le popolazioni interessati che devono chiaramente indicare a quale Provincia vogliono appartenere.
Certamente saranno necessari nuovi provvedimenti, ha aggiunto Cucca, perché si devono disegnare nuovi schemi istituzionali, si devono stabilire i compiti, i doveri, i limiti ed i poteri delle Province, di quelle vecchie come di quelle nuove. La strada non sarà facile, ha concluso l'oratore, ma se si vuole dare un nuovo assetto alla Regione questo è un processo che deve essere affrontato.L'assessore agli Enti Locali Luigi Cogodi ha precisato che la Giunta dà atto al Consiglio di aver svolto una preziosa funzione di sollecitazione ed indirizzo, nella complessa materia del riordino istituzionale. Bisogna anche tener conto, ha detto, dei tempi e dei modi attraverso i quali si è manifestata la volontà delle autonomie locali. Lo schema oggi in esame è certamente migliorabile e questo è il compito che dovranno svolgere i Consigli comunali e le popolazioni attraverso i referendum. Spetterà poi al prossimo Consiglio regionale approvare le leggi istitutive delle nuove Province, completando l'opera importante che questo Consiglio e la Giunta hanno iniziato.
La Regione, ha detto ancora Cogodi, dovrà infine pensare al trasferimento delle competenze e delle risorse finanziarie, e, rispondendo alle perplessità dell'on. Manchinu, ha detto che non necessariamente le province dovranno essere istituite tutte insieme, col medesimo provvedimento. L'assetto territoriale potrà essere dato "in progress", a seconda del grado di maturazione raggiunto dalle diverse comunità.L'on. Cugini (Progr. Fed.) ha chiesto una breve sospensione per poter consentire alla commissione Autonomia di riunirsi per coordinare gli emendamenti presentati.
Dopo aver messo in votazione il passaggio alla discussione degli articoli, che è stato approvato, il Presidente ha sospeso i lavori.
Alla ripresa dei lavori il presidente Milia ha posto in votazione il documento n. 57, al quale sono stati presentati numerosi emendamenti.
Sugli emendamenti sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli Cugini (Progr. Fed.); Marteddu (Ppi); Masala (A.N.), Salvatore Sanna (relatore - Progr. Fed.), Montis (PDCI-Misto), Bonesu (PSd'Az), Casu (F.I.), Ladu (Ppi), Pittalis (F.I.), Lorenzoni (Ppi), Obino (Progr. Fed.) e l'Assessore agli Enti locali Cogodi.
Sono stati, quindi, posti in votazione gli emendamenti.
Gli emendamenti 4, 9, 11, di identico contenuto riguardanti i Comuni del Goceano che chiedono di continuare a fare parte della Provincia di Sassari, sono stati approvati con 55 voti favorevoli e 4 contrari.
L'emendamento n. 5, sul nuovo nome della Provincia Olbia-Tempio, è stato approvato con 56 voti favorevoli e 2 contrari.
L'emendamento n. 6, sul Comune di Sindia, è stato approvato con 33 voti favorevoli e 23 contrari
L'emendamento n. 7, sui Comuni Magomadas, Bosa, Modolo, Flussio, Tinnura, Montresta, etc. è stato bocciato con 7 voti a favore e 51 contrari.
L'emendamento n. 10, sul Comune di Ozieri, è stato respinto con 21 voti favorevoli e 24 contrari.
Prima della votazione conclusiva sul documento 57, per dichiarazioni di voto sono intervenuti alcuni consiglieri.
L'on. Ballero, assessore alla Pubblica Istruzione, ha contestato lo schema proposto dalla Giunta giudicandolo illegittimo ed inadeguato alle esigenze di molte parti della Sardegna. Si tratta di una soluzione, che sarà votata perché "siamo in periodo preelettorale", ma che sarà necessariamente riconsiderata dal prossimo Consiglio regionale.
L'on. Bruno Dettori (FSD-PS), dopo aver giudicato "importante il risultato raggiunto con questo documento", si è detto convinto che è stato raggiunto un importante obiettivo di autonomia. Lo schema è giunto preceduto da molte pressioni particolaristiche, ma le nuove Province non cancelleranno storia e tradizioni, anzi permetteranno a questi stessi territori di poter contare di più. L'on. Dettori ha, quindi, annunciato il suo voto favorevole.
L'on. Salvatore Sanna (Progr. Fed.) ha ricordato come molti sindaci si siano sottratti ad un reale confronto. Ora sarà necessario costruire la "reale coesione dei territori". La Gallura, unita, ha spinto sino a quando questo schema non è giunto in Aula. Il Consiglio ha esaminato questo documento con coerenza ed obiettività, ora si dovrà tradurre in fatti concreti tenendo conto dei diritti di tutte le zone, specie quelle più povere. Soddisfatto del lavoro svolto, il punto di partenza per una reale riforma, ha annunciato il proprio voto favorevole.
L'onorevole Pittalis (F.I.) ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo, per il buon lavoro svolto dal Consiglio, ed ha lamentato che la volontà di Ozieri, che voleva entrare a fare parte della Provincia Olbia-Tempio, sia stata bocciata dal voto del Consiglio regionale.
L'onorevole Marteddu (Ppi) ha auspicato che tutte le zone omogenee e culturalmente affini mantengano la loro autonomia e coesione. Ha lamentato come certe indicazioni dei Comuni siano stati in parte disattese dal Consiglio. Comunque, pur con qualche riserva, l'on. Marteddu ha annunciato il suo voto a favore.
L'on. Bonesu (PSd'az) ha dichiarato la propria soddisfazione per il risultato ottenuto, largamente positivo, ed ha auspicato che i Comuni siano solleciti nel portare a termine gli adempimenti necessari per istituire le nuove Province. Infine ha annunciato il proprio voto a favore.
L'on. Montis (Misto-PDCI) ha annunciato il voto a favore della sua componente politica.
Il documento 57, posto in votazione col sistema del voto elettronico palese è stato approvato. Questo il risultato della votazione:
Presenti 57
Votanti 55
Astenuti 2
Sì 53
No 2.L'onorevole Diana (Prog. Fed), sull'ordine dei lavori, ha chiesto, con insistenza, una risposta sulla ripresa della discussione sulla riserva regionale di Monte Arci. Diana ha anche sollecitato l'inserimento nell'ordine del giorno dei lavori della proposta di legge sulla riserva di Monte Figari - Figarolo e sulla raccolta dei funghi.
Il presidente Milia ha assicurato che questa richiesta sarà discussa nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi in programma domani mattina.
I lavori del Consiglio proseguiranno
domani alle ore 10,00.