Nota stampa
della seduta n. 384 pomeridiana del 24 marzo 1999
Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Sergio Milia. L'ordine del giorno prevede la discussione del DL n. 97 con il quale si istituisce il parco regionale di Monte Arci.
Esame del Disegno di Legge n. 97
Istituzione del parco regionale di Monte ArciIl parco regionale del Monte Arci si estende per una superficie di oltre 13.000 ettari e comprende, oltre al Monte omonimo, alcuni comuni dell'Alta Marmilla e del Campidano di Oristano. Una zona che, malgrado la presenza di una rilevante attività estrattiva, presenta ambienti naturali di grande interesse e bellezza. I punti più significativi della legge, come ha sottolineato il relatore on. Diana (Progr. Fed.) rimettendosi alla relazione scritta, sono quelli che assicurano la gestione unitaria del parco attraverso la costituzione di un apposito organismo consortile che garantisca la conservazione e valorizzazione delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali, lo sviluppo delle attività economiche compatibili.
Al provvedimento sono stati presentati numerosi emendamenti ed il relatore Diana ha chiesto la possibilità di un loro rapido esame ed il ritiro di quelli non "particolarmente significativi".
Per l'on. Bonesu (PSd'Az) l'approvazione della legge doveva essere "in discesa", invece la presentazione dei tanti emendamenti, per lo più soppressivi, mira a bloccarne l'approvazione. Una serena discussione non può essere bloccata da emendamenti da "fuoco di sbarramento", per di più tenendo conto che questa è l'ultima sessione di lavori dell'Aula. Bonesu ha concluso invitando i presentatori a ritirare gli emendamenti.
"Dall'inizio della legislatura, inutilmente, ho cercato di far capire a questo Consiglio che la nascita di medi e grandi parchi, sotto la cappa della legge nazionale, vilipende la nostra autonomia di sardi". L'on. Boero (A.N.) ha contestato vivacemente la legge istitutiva del parco, frutto di una legge centralista, che non tiene conto delle esigenze e delle peculiarità storiche e culturali dei sardi.
Questa legge svilisce la nostra "sardità", ha aggiunto l'on. Boero, ed è umiliante che sia difesa anche da esponenti del partito che della "sardità" fanno glorioso vessillo. La Sardegna deve, invece, essere libera da ogni vincolo, da ogni imposizione. I sardi devono poter conoscere tutta la loro Isola, senza dover pagare ticket, senza trovare sbarre, cancelli o limiti di ogni tipo, che impediscono la fruizione di montagne, di boschi, di porzioni del nostro territorio e della nostra storia, di tante bellezze naturali affidate ad organizzazioni internazionali, lautamente finanziate anche dalle casse regionali.
In troppi prevale l'interesse di bottega politica, ha aggiunto Boero, ed ha ricordato come nelle aree parco ed in quelle pre-parco la caccia sia sempre vietata. Così come viene pesantemente colpita la pastorizia e tutte le altre attività agro-zootecniche.
Saranno ignorati gli usi civici, ha detto ancora Boero, e si creeranno nuovi, gravi disagi anche ai cacciatori di tutte le zone vicine. Per difendere il diritto di "noi sardi di essere tali", Boero ha, quindi, annunciato che continuerà a battersi perché i diritti dei sardi, specialmente dei cacciatori sardi, siano riconosciuti e rispettati.Preannunciando un breve intervento, l'on. Marrocu (Progr. Fed.) ha ricordato che la commissione Agricoltura ha esitato il progetto di legge dopo una serie di consultazioni con le amministrazioni ed i rappresentanti delle popolazioni delle zone interessate. Il loro parere deve essere rispettato e, nel caso di Monte Arci, tutte le amministrazioni hanno deliberato di aderire al parco, per il quale è stato già costituito l'organo di gestione. E' legittimo svolgere la propria battaglia politica, ma si devono rispettare le esigenze delle popolazioni che vogliono il parco. Se poi qualcuno vuole apparire sui giornali avviando una battaglia contro il parco, lo faccia pure.
Marrocu ha poi ricordato che alcune amministrazioni hanno chiesto delle modifiche per le quali saranno presentati degli specifici emendamenti riguardanti la perimetrazione provvisoria delle aree del parco.
Marrocu ha concluso invitando l'on. Boero a non svolgere azioni di ostruzionismo per bloccare l'approvazione della legge.Alcuni aspetti particolari del DL in esame sono stati approfonditi dall'on. Carloni (A.N.) il quale ha rimarcato come, in materia di parchi, siano in vigore una legge nazionale ed una legge regionale, tra loro per alcuni versi in contrasto. La Commissione Agricoltura, ad esempio, ha discusso per anni la possibilità di abrogare la legge 31/89 e di presentare una nuova legge in materia di tutela e conservazione dei beni naturali.
Se questo provvedimento sarà approvato nel testo in esame, ha aggiunto Carloni, si darà vita ad un vero e proprio mostro giuridico. Il testo in esame, infatti, fa richiami precisi alla legge 31/89, ma propone anche notevoli modifiche di quelle norme. Il fatto è che o si abroga la legge 31 o se ne rispettano i dettami, altrimenti si da vita ad una situazione giuridica di grave conflitto, nella quale sarà molto difficile districarsi.
In Commissione abbiamo sempre chiesto un riesame dei vincoli che si vogliono porre su gran parte del territorio isolano, ha proseguito Carloni, e spesso abbiamo chiesto di conoscere i ritorni economici e sociali che si avranno con la istituzione del nuovo parco. Una indicazione vincolante prevista dalla legge in vigore; una prescrizione che, se non rispettata, porta alla inapplicabilità della legge.
Altro aspetto di particolare importanza è quello che prevede la composizione del Consorzio di gestione, del quale non fanno parte gli enti più qualificati per questo tipo di attività. Le leggi in vigore, invece, prevedono che questi enti abbiano parte attiva nel Consorzio, così come l'adesione al Consorzio deve essere totale e completa, mentre le adesioni dei Comuni giunte sino ad oggi sono viziate da particolari riserve o si basano su premesse erronee. Sembra quasi che molti enti locali non abbiano più interesse a partecipare al nuovo parco e che anzi si siano verificati preoccupanti fenomeni di contestazione alla sua istituzione.
Concludendo il suo intervento, Carloni ha invitato i suoi colleghi ad una "ulteriore meditazione sull'argomento" perché le riserve di ordine giuridico sono fondate e devono essere necessariamente approfondite. Altrimenti si corre il rischio che questa legge venga respinta o giudicata illegittima.L'on. Zucca (Progr. Fed.), dichiarando di intervenire per alcune osservazioni in merito alle dichiarazioni dell'on. Carloni, ha sottolineato che una legge che succede ad un'altra abroga la precedente, come dimostra l'approvazione delle leggi per i parchi di Molentargius e di Porto Conte, approvate dal Governo senza alcun problema.
Pertanto, ha detto Zucca, gli argomenti sollevati dall'on. Carloni non hanno alcun valore. Per di più la legge in discussione va nella direzione del decentramento amministrativo, con il piano assenso delle amministrazioni e delle popolazioni interessate. Zucca ha proseguito confutando le altre osservazioni dell'on. Carloni, ribadendo che la legge in discussione non contrasta con la legislazione vigente ed ha concluso preannunciando il proprio voto favorevole alla legge in discussione.Critiche e rilievi sono stati avanzati anche dall'on. Frau (A.N.), il quale ha ricordato come il suo Gruppo non sia pregiudizialmente contrario alla istituzione dei parchi, a condizione che le popolazioni interessate siano convinte e coscienti di quello che fanno. Le norme ed i divieti previsti anche in questo disegno di legge portano però nuovi vincoli e nuove imposizioni.
Frau si è, quindi, soffermato sul diritto dei sardi ad andare a caccia o in giro per la Sardegna, senza incontrare divieti di ogni ordine e tipo. Nei parchi istituiti da poco, ad esempio, si stanno creando problemi agli operatori agricoli che non possono svolgere le loro tradizionali attività nel modo migliore e più consono alle loro esigenze.
Da quest'Aula sarebbe dovuta uscire una cartografia chiara, ha concluso Frau, con le indicazioni di diritti e doveri ai quali tutti si dovrebbero adeguare. "Ho molti dubbi sulla costituzione di questo parco, ha concluso Frau, ma spero che non si dia vita ad una struttura inutile, costosa, che serve solo come rifugio per qualche politico in cerca di un incarico.A conclusione degli interventi della discussione generale, l'on. Marco Tunis (F.I.) ha esposto alcune critiche sul provvedimento in discussione. Si parla di un "macroParco" con un territorio che abbraccia diversi comuni, sul quale graverebbero numerosi divieti.
Secondo Tunis, non sono state le popolazioni ad esprimersi, ma solo i sindaci, con posizioni differenziate e con diverse riserve che lasciano intravedere l'esistenza di contrasti. Il parere del sindaco non è il parere della cittadinanza, ha aggiunto Tunis, e di ciò occorre tenerne conto. Il parco sottrarrebbe grandi aree di territorio all'agricoltura, alla pastorizia ed all'attività venatoria.
Tunis ha proseguito citando alcuni episodi legati alla sua esperienza di amministratore, episodi legati a reazioni delle collettività davanti a provvedimenti che potevano ledere i diritti dei cittadini, come ad esempio il taglio della legna.
Tunis ha precisato di non essere contrario per principio all'istituzione dei parchi, ma ha esortato a tenere nella massima considerazione tutti gli aspetti del problema, ed ha proseguito ricordando che il provvedimento in esame contrasta con la legislazione vigente in materia di parchi.
In conclusione, Tunis ha affermato che oggi si vuole discutere del parco di Monte Arci per motivi elettorali, ribadendo quindi tutte le sue perplessità e sollecitando una riflessione sul tema.La posizione dell'esecutivo è stata illustrata dall'assessore alla Difesa dell'Ambiente on. Onida il quale ha ricordato come l'ambiente sia la principale risorsa della Sardegna e come si sia sempre considerata la tutela dell'ambiente naturale come l'impegno prioritario per la classe politica, per l'intera società sarda.
In questi anni, ha aggiunto Onida, ho portato avanti una battaglia della quale sono fiero: l'autodeterminazione dei sardi nel garantire e tutelare i propri diritti ed i doveri ambientali.
Onida ha, quindi, affrontato il caso del Monte Arci, una piccola zona, povera, dove il principio di autodeterminazione è stato posto a reale prova. Il Monte Arci è e sarà parco nonostante il voto di questo Consiglio, perché quelle popolazioni hanno deciso di costituirsi in Consorzio e lo hanno fatto, prima che il Consiglio abbia deciso sulla sua istituzione.
Esaminando, con attenzione, le critiche mosse al progetto di parco, Onida ha contestato le accuse mosse, sul piano giuridico, dall'on. Carloni. Il Governo ha accettato le nostre leggi sui parchi ed anche in questo caso il provvedimento sarà certamente approvato dal Governo. Il Consiglio dovrà, comunque, riesaminare le leggi sui parchi, per armonizzarle con quelle dello Stato, per dare alla Sardegna norme serie e chiare in tutte le materie di competenza regionale.
Altro aspetto sul quale Onida si è soffermato è quello della attività venatoria nella zona del parco. E nel caso del Monte Arci, Onida ha ricordato come i sindaci di quei piccoli comuni abbiano previsto la possibilità di esercitare l'attività venatoria in particolari condizioni.
Non si può sempre ridurre tutto a polemiche ed ad iniziative politiche di basso livello, ha detto ancora Onida, ed ha invitato il Consiglio a prendere coscienza dei suoi doveri, nei confronti di tutti i sardi, rispettando le prerogative e le esigenze dei sindaci dei piccoli comuni, che vivono nelle loro difficili realtà e con questa devono fare i conti. Quei sindaci che rappresentano con forza la drammatica situazione nella quale vivono i centri che amministrano e che hanno diritto al rispetto ed alla solidarietà della classe politica e del Consiglio regionale, la massima espressione della società sarda.Onida ha concluso con l'auspicio di una rapida approvazione del disegno di legge voluto proprio dalle popolazioni che del parco intendono fare parte e che in esso hanno riposto la speranza di un futuro migliore.
L'intervento dell'Assessore ha concluso la discussione generale. Il passaggio all'esame degli articoli, votato a scrutinio segreto dietro richiesta dell'on. Pittalis (F.I.), è stato approvato.
Sugli articoli e sugli emendamenti sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli: Boero (A.N.), Diana (Progr. Fed. - relatore), Bonesu (PSd'Az), Carloni (A.N.) e Onida (Assessore all'Ambiente).
Dopo l'approvazione dei primi articoli, secondo quanto previsto dal calendario dei lavori, la seduta è stata sospesa, per permettere alla Prima Commissione di riunirsi.
I lavori del Consiglio riprenderanno
domani alle ore 9,30.