Risoluzione n. 79
Sulla crisi del comparto agricolo e dell'allevamento
ovino e caprino in Sardegna
Approvata dalla Quinta Commissione permanente il 9 marzo
1999.
La Quinta Commissione Permanente del Consiglio regionale.
PRESO ATTO della grave crisi che ha colpito il comparto agricolo e l'allevamento ovino e caprino in Sardegna;
CONSIDERATO CHE:
- l'attuale crisi del settore è da ricollegarsi a varie cause tra cui le ricorrenti siccità, a un persistente deficit di infrastrutture sia del territorio (viabilità, elettrificazione del territorio, disponibilità di risorse idriche) che delle stesse aziende, alla notevole riduzione degli importi delle "restituzioni all'importazione" che vengono concesse dall'Unione Europea per l'esportazione del pecorino romano nonché più in generale agli orientamenti della politica agricola comunitaria;
- l'indebitamento del settore agricolo, e in particolare del settore agro-pastorale, ha raggiunto livelli ormai insostenibili;
- il settore dell'allevamento ovino e caprino costituisce uno dei settori più importanti dell'economia della Sardegna;
- sarebbe opportuno prevedere a costruzione di impianti di refrigerazione del latte ovino, questo con il duplice risultato di permettere la produzione durante tutto il corso dell'anno di formaggi molli e di ritirare dal mercato quote di prodotto durante la fase di massima produzione di latte;
- l'attuazione della norma, contenuta nell'articolo 18 della legge regionale n. 18 del 1998, che prevede la concessione di mutui a tasso agevolato per l'acquisto di aziende agricole anche da appartenenti allo stesso nucleo familiare possa contribuire a risolvere alcune situazioni di crisi aziendali, con l'ulteriore risultato positivo di una immissione di operatori giovani in un settore caratterizzato da una elevata età media degli occupati;
- tale norma dovrebbe essere vista nella sua integrazione con la norma, contenuta nell'articolo 11 della legge regionale n. 37 del 1998, che permette la concessione di un aiuto all'insediamento dei giovani in agricoltura;
- l'attuale congiuntura economica non offre alternative di lavoro a persone che dovrebbero essere eventualmente espulse dal settore agricolo;
- che alcune norme comunitarie relative alla concessione di aiuti in agricoltura non risultano più compatibili con i principi del Trattato in materia di coesione economico-sociale;
compatibilmente con gli orientamenti comunitari, con i vincoli di bilancio e con i tempi di attuazione anche in considerazione del fatto che la legislatura sta giungendo a conclusione.
Impegna la Giunta regionale
- a orientare il sottoprogramma Feoga, nel quadro comunitario di sostegno 2000-2006, verso l'obiettivo della riforma strutturale dell'agricoltura sarda;
- a predisporre e a trasmettere, nel più breve tempo possibile, alla Commissione Europea un piano di risanamento del settore ovino e caprino in attuazione della legge regionale 19 gennaio 1998, n. 4 "Interventi a favore delle aziende agricole in difficoltà" e degli stessi orientamenti comunitari in materia di "aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione delle aziende in difficoltà", con il contestuale reperimento di congrue risorse finanziarie;
- a prevedere all'interno del piano una serie di interventi straordinari finalizzati al riequilibrio delle diseconomie che gravano sulle aziende ovine e caprine della Sardegna, anche in conseguenza della carenza delle infrastrutture del territorio, con particolare riferimento agli oneri che gravano sulle imprese per il trasporto del latte dai centri di produzione agli stabilimenti di raccolta e trasformazione e per il trasporto del prodotto al di fuori della Sardegna anche in analogia a quanto avviene in altri settori produttivi. Tali interventi devono essere finalizzati a realizzare un incremento delle esportazioni con un conseguente aumento del prezzo del latte riconosciuto all'allevatore;
- a individuare all'interno del piano di risanamento un soggetto pubblico (la SFIRS) che agisca come un anello di congiunzione tra le aziende e gli istituti di credito e attui anche un'attività di monitoraggio delle aziende e della loro possibilità di ripresa produttiva in attuazione del Piano;
- ad attuare analoghe iniziative anche per gli altri settori del comparto agricolo che versino in una situazione di crisi;
- a predisporre e attuare un programma di realizzazione di strutture di refrigerazione e conservazione del latte ovino e caprino;
- ad effettuare un intervento presso gli istituti di credito per ottenere la sospensione degli atti esecutivi nei confronti delle aziende agricole per tutto il periodo necessario all'attuazione del piano;
- a presentare un progetto di legge che, in analogia di quanto già attuato con l'articolo 3 della legge regionale n. 16 del 1995, permetta la concessione di un contributo sulle spese di trasporto per l'approvvigionamento di granaglie e foraggio per le aziende agro-pastorali colpite dalla siccità;
- ad attivare le necessarie iniziative presso la Commissione Europea per ottenere il nullaosta per l'attuazione dell'articolo 18 della legge regionale n. 18 del 1998 che autorizza la concessione di mutui per l'acquisto di aziende agricole anche tra componenti dello stesso nucleo familiare e dell'articolo 11 della legge regionale n. 37 del 1998 che permette la concessione di aiuti ai giovani agricoltori di età compresa tra i 18 e 40 anni;
- ad attuare le necessarie iniziative, anche d'intesa con le altre Regioni, per ottenere entro breve tempo la regionalizzazione dell'AIMA, per evitare il protrarsi di una gestione degli aiuti comunitari che ha comportato intollerabili difficoltà alle imprese agricole della Sardegna.