Nota stampa
della seduta n. 373 pomeridiana del 24 febbraio 1999


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis e dall'on. Salvatore Zucca

Il Consiglio, nella seduta pomeridiana, ha affrontato l'argomento all'ordine del giorno, la modifica del Regolamento consiliare.

Il Presidente ha riassunto brevemente la storia del Regolamento consiliare. Ha quindi detto che è stato approvato dalla Giunta il testo nel suo complesso, compresi gli emendamenti approvati, ma che resta da completare il punto riguardante il voto segreto. Il documento 58/A è stato inviato a tutti i consiglieri già da tempo e nel frattempo sono stati presentati alcuni emendamenti che si riferiscono appunto al voto segreto. Ha infine ricordato che poiché ogni norma ha valore a se stante dovrà essere votata singolarmente e dovrà essere approvata a maggioranza assoluta.

Ha quindi dato la parola al relatore di maggioranza on. Giuseppe Sassu.

Esame del Documento n. 58 - Proposta di modifica al Regolamento interno del Consiglio regionale della Sardegna.

La proposta di modifica del Regolamento interno dell'Assemblea regionale è stata illustrata dall'onorevole Giuseppe Sassu (Progr. Fed.), il quale ha ricordato la necessità di considerare il complesso delle norme che regolano la vita e l'attività del Consiglio regionale come "un corpo vivo", che deve adattarsi alle mutevoli esigenze, al progressivo evolversi della situazione sociale e politica della società della quale il Consiglio è espressione.
Il Regolamento interno dell'Assemblea, dalla sua nascita, ha subito numerose modifiche. Anche questa proposta è frutto del lavoro della particolare Giunta consiliare, che ha raggiunto su molte norme una opportuna unanimità.
L'onorevole Sassu ha, quindi, illustrato alcune modifiche che si propongono, tese a favorire una più razionale attività dell'Assemblea consiliare. La programmazione dei lavori, per l'Aula una programmazione bimestrale, la regolamentazione dei lavori delle Commissioni, la possibilità di dedicare parte del tempo alle altre attività istituzionali sono proposte significative così come lo sono anche quelle che riguardano la presentazione di mozioni, di interpellanze, di interrogazioni e delle altre iniziative politiche riservate ai gruppi ed ai singoli consiglieri.
La Giunta per il Regolamento propone anche l'abolizione del question time, considerato ormai strumento superato, mentre al confronto consiglieri-Giunta dovrebbe essere riservata la prima ora della prima seduta di ogni tornata.
L'oratore si è anche soffermato sulle norme che prevedono la costituzione dei gruppi e, nel caso dei consiglieri che entrano a fare parte del gruppo misto, la possibilità di dare vita a "componenti politiche" omogenee.
Altri aspetti particolarmente significativi sono quelli del contingentamento dei tempi degli interventi, della presentazione degli emendamenti, della attività ispettiva dei diversi componenti dell'Assemblea. Aspetti particolari sui quali è opportuno un ulteriore approfondimento, che può avvenire nel corso di questa discussione o anche in una altra occasione.
L'onorevole Sassu ha, quindi, auspicato l'approvazione delle modifiche proposte sulle quali, ha ricordato, è stata raggiunta una significativa unanimità.

Il relatore di minoranza on. Bonesu (PSd'Az) ha ricordato che essendo stato il testo concordato, condivide quanto detto dall'on. Sassu. Ha però affermato che su questo tema possono aversi diverse posizioni ma che nel suo complesso il testo è stato approfondito nel corso dei lavori della Giunta per il Regolamento, anche se rimangono alcuni punti da affrontare e definire, quali appunto la questione del voto segreto ed il problema dei rapporti tra Consiglio e Giunta consiliare.
Bonesu ha quindi ricordato le varie modifiche apportate (question time, interrogazioni, etc.) ed ha concluso con l'invito al Consiglio di esaminare con la dovuta attenzione ogni singola norma.

Se si fosse manifestata una convergenza politica più ampia, si sarebbe ottenuto un risultato migliore. Le proposte presentate, ha detto l'onorevole Salvatore Sanna (Progr. Fed.) migliorano comunque il regolamento consiliare vigente. Alcuni aspetti meritano un ulteriore, rapido approfondimento. E l'onorevole Sanna ha affrontato il tema della composizione dell'Ufficio di presidenza, con la possibilità che ne faccia parte anche un consigliere del Partito che esprime il Presidente del Consiglio.
Altro aspetto "politicamente rilevante" è quello legato alla adesione ai gruppi ed alla loro composizione. Sanna si è anche soffermato sugli articoli che riguardano la Conferenza dei Presidenti di gruppo e la programmazione ed il calendario dei lavori dell'Aula e delle altre strutture consiliari.
Altro aspetto particolare, sul quale l'oratore ha espresso qualche perplessità, è quello legato ai pareri interni, alla attribuzione alle Commissioni, ai tempi assegnati alle Commissioni di merito per concludere il loro lavoro, la durata degli interventi durante le sedute d'Aula e la discrezionalità assegnata al Presidente, in particolari condizioni, per allungare il tempo degli stessi.
L'onorevole Sanna, a conclusione del suo intervento, ha comunque proposto una modifica dell'art. 44, sulle assegnazioni dei provvedimenti alle Commissioni di merito.

Marina Concas (Misto-PDCI) ha detto di condividere complessivamente il lavoro della Giunta per il Regolamento pur se rimangono alcuni punti da migliorare o da modificare. Ha così svolto una serie di osservazioni su alcuni punti che, a giudizio del suo gruppo, sono stati imprescindibili e la cui modifica indurrebbe a votare a favore del nuovo testo.

Giudizio positivo sul lavoro della Giunta per il Regolamento è stato espresso anche dall'onorevole Aniello Macciotta (Misto), il quale si è soffermato sul problema della presenza in Aula e della partecipazione o meno alle operazioni di voto. La presenza in Aula del consigliere, ha aggiunto Macciotta, non può essere messa in discussione dalla sua partecipazione o meno alle operazioni di voto.
La programmazione dei lavori è stato altro aspetto particolare sul quale si è soffermato Macciotta, il quale ha lamentato che questo Consiglio non abbia avuto tempi di lavoro particolarmente brillanti. Si deve mantenere uno stretto rapporto con le popolazioni ed i territori dei quali i consiglieri sono espressione, ma una settimana di "assoluta assenza" dal Consiglio avrebbe senso se il lavoro impegnasse per periodi più lunghi di quelli usuali.
Il professor Macciotta ha, anche, brevemente esaminato il ricorso al voto segreto, spesso usato in modo improprio. Le nuove norme sulla verifica del numero legale, alcuni aspetti particolari del voto segreto legati alle modifiche del regolamento, alla composizione di particolari organi interni, alla materia elettorale sono stati approfonditi dall'oratore il quale ha anche sottolineato la necessità, su queste materie, della massima chiarezza.
Nel dibattito sulle riforme, in molte occasioni il Consiglio ha chiesto chiarezza e trasparenza, perché abdicare a questo preciso diritto - dovere nascondendosi dietro il voto segreto? L'esempio viene dall'alto, ha concluso Macciotta, e dè giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità. L'omertà ed il localismo deteriore devono, quindi, essere sconfitti in primo luogo nell'Aula consiliare.

L'onorevole Balletto (F.I.), dopo aver ricordato che nel corso della legislatura si è constatato quante lacune contenesse il vecchio Regolamento consiliare, ha affermato, passando ad esaminare le varie norme del documento, che, riguardo al voto segreto, dove esistono maggioranze consolidate non emergono problemi nella speditezza dei lavori del Consiglio.
La ristruttura delle regole, ha detto Balletto, doveva essere rivista da maggioranza ed opposizione. E si deve dare atto alla Giunta per il Regolamento di aver lavorato, da questo punto di vista, con serenità e con avvedutezza. Balletto si è soffermato soprattutto sul problema del voto segreto sostenendo che in taluni casi non si può né si deve fare a meno di questo strumento democratico.
La proposta contiene modifiche migliorative e ciò fa sperare che il Consiglio della dodicesima legislatura avrà la possibilità di lavorare meglio e con tempi più brevi, considerato che è stato previsto, giustamente, che il Regolamento entri in vigore all'inizio della prossima legislatura. Balletto ha concluso  invitando l'Aula ad aggiornare quanto prima la nuova normativa interna.

Dopo l'intervento dell'on. Balletto, il relatore Sassu ha chiesto una breve pausa per approfondire alcuni degli spunti emersi nel dibattito. La proposta è stata accolta, anche se il presidente Selis ha ricordato che gli eventuali emendamenti devono essere proposti dalla Giunta per il Regolamento dopo un voto unanime e che gli articoli dello stesso Regolamento devono riportare almeno 41 voti a favore.

L'esame del Regolamento è stato rinviato alla seduta di domani mattina. Il Consiglio ha, quindi, ripreso l'esame del regolamento n. 44 sui consultori.

Prosecuzione dell'esame del programma n. 44 - Finanziamento dei Consultori familiari della Sardegna per gli anni 1996-1997.

Il Consiglio ha ripreso l'esame del programma sui Consultori. Il provvedimento era stato esaminato e discusso in una precedente seduta. L'esame era stato sospeso mentre si discuteva su una particolare tabella, alla quale erano stati presentati due emendamenti.

L'assessore Fadda (Sanità) ha confermato la validità delle proposte contenute nei due emendamenti, li ha considerati "accolti" ed ha comunicato di aver dato disposizioni alla struttura dell'Assessorato per intervenire per istituire immediatamente i Consultori ed i Centri di prevenzione del Sassarese, e di provvedere di conseguenza.

Sugli emendamenti è intervenuto l'on. Giagu (Ppi) il quale ha chiesto provvedimenti urgenti ed immediati per evitare disagi e problemi di vario genere ai pazienti che devono poter utilizzare le strutture esistenti ed i costosi apparecchi scientifici attualmente ubicati nella struttura del San Camillo.

Sugli emendamenti è intervenuto anche l'onorevole Amadu (Misto-UDR) il quale ha lamentato che tutto dipenda da una semplice autorizzazione amministrativa. Il S. Camillo ha sempre lavorato molto bene e questa attività deve essere salvaguardata e tutelata. L'Assessore deve, quindi, chiedere che si adempia immediatamente all'espletamento di queste formalità burocratiche. Se esistono altre ragioni lo si deve dire chiaramente.

Sull'argomento è intervenuto anche l'on. Bruno Dettori (FSD-PS) il quale ha lamentato che questo Consiglio possa agire nell'illegalità per tutelare l'illegalità. L'Assessore ha, certamente, gli strumenti necessari per regolarizzare la situazione. Se il Centro ha funzionato bene, si provveda. Se non è possibile tenerlo in piedi, si provveda immediatamente ad attivare le altre strutture di prevenzione previste per il Sassarese.

Gli apparecchi in attività nel San Camillo possono essere trasferiti anche in altre strutture, ma i Consultori hanno caratteristiche particolari e queste norme devono essere rispettate. L'onorevole Macciotta (Misto) ha sottolineato come negli interventi previsti dal programma proposto dall'Assessore certe somme sono destinate ad un particolare tipo di Consultorio. Se la struttura in funzione è illegale, perché la ASL di Sassari ha sopportato ed accettato questa illegalità? I soldi sono destinati ai Consultori e molte circoscrizioni della tessa ASL sono prive di questi Consultori perché la ASL non ha provveduto alla loro attivazione. Se esiste una illegalità, ha concluso Macciotta, l'Assessorato e la sua struttura devono provvedere immediatamente a sanare questa irregolarità.

Il consigliere Lorenzoni (Ppi) ha messo in rilievo il fatto che non deve essere messa in discussione la forma ma considerato che il servizio consultoriale si svolge correttamente) la sostanza. Un atto politico, ha detto, deve andare al di là degli ostacoli di natura meramente formale e burocratica.

Cugini (Progr. Fed.) ha sostenuto che l'Assessore alla Sanità ha giustamente accolto l'emendamento riguardante il San Camillo, proponendo una soluzione corretta e dicendosi disponibile a sanare successivamente la situazione. Bisogna attenersi alle valutazioni dell'Assessore e chiudere l'argomento nella considerazione che bisogna rispettare i programmi e le regole che ci si è dati.

Secondo Frau (A.N.) il San Camillo svolge un servizio considerevole, ha un'ottima struttura ma non ha un bacino d'utenza quale si richiede per l'istituzione ed il funzionamento dei Consultori familiari.

L'assessore Fadda ha voluto ribadire che il programma che si va ad approvare riguarda l'attività svolta negli anni passati. Il Centro di San Camillo funziona egregiamente per alcune branche dell'assistenza ma non si può né si deve finanziare con i fondi destinati ai consultori. In attesa che l'azienda sanitaria di Sassari istituisca il programma consultoriale si troverà il sistema di finanziare le altre attività in regola con le norme.

Prima della votazione conclusiva sul programma n. 44 è brevemente intervenuto, per dichiarazione di voto, il relatore del provvedimento. L'onorevole Ivana Dettori (Progr. Fed.) ha confermato il proprio voto favorevole al provvedimento ed ha giudicato positivamente le assicurazioni fornite dall'assessore Fadda sul mantenimento in attività del Centro del San Camillo.

Il San Camillo è un ottimo Centro diagnostico, ha concluso Ivana Dettori, ma non è un Consultorio. E' giusto tenerlo in attività come Centro di prevenzione, ma tutti i Consultori previsti dal programma regionale per il Sassarese devono essere immediatamente attivati e tutto il personale previsto negli organici deve potervi lavorare da subito ed a tempo pieno".

Il programma n. 44 è stato quindi posto in votazione ed approvato. Lo scrutinio elettronico ha avuto questo risultato:

Presenti 54
Votanti 34
Astenuti 20
Favorevoli 34.

Discussione del Testo unificato delle proposte di legge nn. 229, 233 e 240 riguardanti "Interventi ed iniziative in favore dei giovani".

Relatore del Testo Unificato delle tre diverse proposte di legge è stato il consigliere Francesco Lippi (F.I.). Lippi ha svolto una approfondita analisi della condizione giovanile delle nuove generazioni affermando che causa prima dello stato di precarietà e d'incertezza dei giovani è la crisi che si è aggravata sul versante dell'economia e del lavoro.
L'obiettivo del provvedimento è quello, ha detto l'oratore, di far prendere loro coscienza e di costruire per essi un futuro, in modo tale da consentirgli di uscire da una deleteria posizione di attesa. Vi sono stati colpevoli ritardi da parte dei legislatori, ritardi che devono essere compensati con iniziative valide, efficaci e realistiche sul piano pratico.
In questo senso, ha detto Lippi, la politica giovanile deve prevedere una serie di interventi indirizzati verso le giovani generazioni in funzione di una crescita armonica della loro personalità, di un maturo atteggiamento di apertura verso l'innovazione e l'imprenditorialità, nonché verso il coinvolgimento nei meccanismi della rappresentanza istituzionale.
Ed è quanto, ha detto Lippi, è contenuto nel primo articolo della proposta di legge finalmente arrivata all'esame del Consiglio.


I lavori del Consiglio proseguiranno
domani mattina alle ore 10.30.