Nota stampa
della seduta n. 372 antimeridiana del 24 febbraio 1999
Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis, e successivamente dell'on. Salvatore Zucca.
Discussione della proposta di legge nazionale n. 21
"Modifica alla legge 11 febbraio 1992, n. 157
Norme per la protezione della fauna selvatica omoeterma
e per il prelievo venatorio"I lavori sono cominciati con l'esame degli articoli e degli emendamenti.
Sono intervenuti nella discussione l'on. Diana (Progr. Fed.) che ha dichiarato la sua contrarietà ad un emendamento che reintegrerebbe un termine fisso per la data della chiusura della caccia; l'on. Boero (A.N.) che ha insistito sul fatto che la procedura della proposta modificativa della legge nazionale è l'unica strada per ottenere risultati concreti; e l'on. Piras (Ppi) che ha invitato tutti i gruppi a fare pressioni sui propri rappresentanti in Parlamento affinchè la proposta di modifica della 157 venga portata all'attenzione del Governo.Prima della votazione, per dichiarazione di voto hanno preso la parola gli onorevoli Balletto (F.I.) che ha annunciato il consenso del suo gruppo alla proposta di legge, Marrocu (Progr. Fed.), anch'egli a nome del suo gruppo, favorevole all'approvazione del provvedimento, Boero (A.N.) che ha ribadito la necessità di riaffermare le prerogative autonomistiche della Sardegna, Pittalis (F.I.) che ha addossato le responsabilità dell'attuale situazione isolana in materia di caccia al "Governo ulivista", Amadu (Misto) che si è detto favorevole al progetto di legge e soddisfatto del lavoro svolto dal Consiglio, anche se tardivo rispetto all'attualità della situazione ed infine Montis (Misto-RDCI) per dichiarare il voto favorevole del suo gruppo e per invitare la Giunta a rivedere la legge regionale.
Concluse le dichiarazioni si è votato con il sistema elettronico. Questi i risultati:
Presenti 64
Votanti 63
Sì 62
No 1
Astenuti 1.
Il provvedimento è stato approvato.Mozione n. 173
sulla sovranità del popolo sardoIl Consiglio ha affrontato la fase finale del dibattito della mozione sardista sulla sovranità popolare, con le dichiarazioni di voto.
L'on. Macciotta (Misto) ha annunciato il suo voto contrario sulla mozione sulla sovranità del popolo sardo perché il senso del concetto di "sovranità" è improprio. Nella concezione attuale la "sovranità" non può essere attribuita se non allo Stato, nel caso di uno Stato "federale", così come non si può prevedere la "sovranità della Sardegna in uno Stato federale che deve essere ancora disegnato e realizzato.
Macciotta ha ricordato il contributo personalmente fornito al dibattito sulle riforme istituzionali, nel corso del quale si è spesso parlato di autonomia e di statuto, di riforma dello Stato appunto in senso federalista. Ma questa mozione non appare in sintonia con quello sforzo propositivo e non sembra rispettare le dottrine correnti in materia di sovranità. Per queste ragioni Macciotta ha annunciato il suo voto contrario.L'on. Montis, pur riconoscendo che il gruppo sardista è capace di proporre questioni interessanti da dibattere in Consiglio, ha però dichiarato che l'impianto della mozione è carente la dove non viene espressa autocritica nei confronti delle classi dirigenti della Sardegna anche del lontano Ottocento quando accettarono la fusione perfetta con il Piemonte o la dove si dichiara la sovranità della Sardegna anche del suo mare. Per tale motivo il suo gruppo si asterrà dal votare.
Il gruppo popolare, invece, voterà a favore della mozione anche perché nel corso del dibattito si è arrivati ad una limatura del testo, che appare più consono all'importanza dell'argomento. Il capogruppo Marteddu ha, tuttavia, denunciato il logoramento del concetto di autonomia che sembra pervadere il dibattito in atto sul "federalismo parlato", ben lontano da quel federalismo reale per il quale, invece, si sono sempre battuti i sardi.
Marteddu ha anche lamentato il tentativo di "omologazione" che si registra nel dibattito politico nazionale, il tentativo di portare tutte le regioni allo stesso livello; così come ha ricordato i recenti tentativi ministeriali di limare i poteri ed i diritti dell'autonomia speciale della Sardegna.
Ci sono parecchi aspetti oscuri, esistono contrasti notevoli tra il Governo centrale e la Regione sarda, ha aggiunto Marteddu, che non fanno bene sperare. I popolari, comunque, continueranno a lavorare per cercare di superare questi limiti e per garantire alla Sardegna una reale autonomia e sovranità.Secondo il capogruppo di A.N. on. Masala non si è registrato il "muro contro muro" che si attendeva tra il gruppo di A.N. ed i sardisti. "noi ci siamo adoperati per evitare questo scontro badando a che la mozione sanasse l'esigenza di costruire lo stato federale ed accettando il concetto della sovranità sdoppiata tra stato centrale e regione federata".
Dopo aver ribadito che il suo gruppo mira sempre allo sviluppo in senso democratico della Sardegna, Masala ha criticato la strumentalizzazione che è stata fatta della mozione al fine di individuare le posizioni all'interno dello stesso gruppo sardista, ragioni per le quali, come capogruppo, lascia liberi i componenti di A.N. di votare secondo coscienza.L'on. Ghirra (Progr. Fed.) ha annunciato il proprio voto contrario alla mozione perché sono troppe le incongruenze esistenti nel documento. La storia ha una sua serietà e dignità e non può essere asservita alla politica ed alle sue esigenze. Questo asservire la storia alle esigenze politiche ha, tra l'altro, sempre provocato gravi danni.
La discussione di questa mozione, tra l'altro, è stata condizionata dalle "esigenze politiche contingenti" perché "la sovranità del popolo sardo" è stata vista ed intesa più come un discrimine col quale dividere i buoni dai cattivi, in vista delle prossime amministrative, che non la riaffermazione di chiari concetti politici.
La sovranità, il futuro della Sardegna, il ritorno a concetti ed a posizioni politiche ottocenteschi forse superati, anche per l'imminente inserimento nella grande Europa, sono temi che hanno bisogno di un esame e di un approfondimento serio ed obiettivo.
Per queste ragioni Ghirra ha confermato la sua contrarietà alla mozione.L'on. Casu (F.I.) ha espresso il suo voto a titolo personale, precisando che nel dispositivo della mozione, raggiunto attraverso un compromesso, esistono comunque contraddizioni circa il concetto di sovranità. Non è importante avere la sovranità sulla piattaforma continentale quanto avere l'autonomia e quindi l'autonomia economica. Non voterà pertanto né a favore né contro, ma si asterrà
Questa mozione avrebbe dovuto portare elementi di riflessione in questo Consiglio. L'on. Serrenti (Psd'Az) ha ricordato che tutti, a buon diritto, si sentono cittadini sardi, cittadini italiani, cittadini europei. La sovranità è un modo di diventare "cittadini italiani adulti", perché significa che i sardi, la Sardegna devono avere il diritto di fare le scelte più adeguate alle esigenze dell'Isola. La Sardegna è parte dello Stato, ha aggiunto Serrenti, e "lo Stato in Sardegna siamo quindi noi" e noi dobbiamo decidere il nostro futuro.
Nel passato, ha detto ancora Serrenti, questo non è stato fatto e la mozione sardista aveva proprio questo scopo: chiedere ed ottenere i poteri necessari per poter essere sovrani nella nostra terra. La sovranità è un atto di coraggio, è una acquisizione di responsabilità dalla quale non si può sfuggire. Così come sulla sovranità non è possibile giocare al ribasso. Questo Consiglio non ha avuto il coraggio necessario, come hanno invece avuto gli scozzesi, di riaffermare il proprio diritto di essere "padroni in Scozia, a casa loro".
Dopo aver lamentato la scarsa considerazione nella quale il tema della sovranità è stato tenuto da una classe politica imbelle ed incapace di affrontare il futuro, Serrenti ha stigmatizzato il silenzio di troppe forze politiche su un tema di così notevole importanza.
Lo Stato federale si farà, ha concluso Serrenti, la Sardegna perderà la sua "specialità" e non avrà alcuna reale sovranità. Un giudizio negativo sulla "vicenda mozione", quindi, ma l'annuncio del proprio voto favorevole, perché il partito sardo d'azione ha deciso di votare a favore del documento.L'on. Marracini (Misto), dopo aver affermato che questa mozione avrebbe avuto un impatto differente se presentata all'inizio della legislatura, ha soggiunto che oggi un documento del genere non può trovare consensi e unanimismi.
Portando ad esempio il suo percorso politico, Marracini ha affermato che l'UDR, al quale ora appartiene, ha un impegno politico preciso finalizzato ad operare in piena autonomia. Ha concluso annunciando il voto favorevole del suo gruppo.Dichiarare la sovranità arbitrariamente ed unilateralmente è un fatto naturale, perché la sovranità non si riafferma d'accordo con chi questa sovranità non vuole riconoscere. L'on. Bonesu (PSd'Az.), ha lamentato che sul tema della sovranità il dibattito reale si sia aperto proprio in fase di dichiarazione di voto. Nel corso del dibattito si sarebbe dovuto approfondire il tema della separazione delle diverse sovranità. Tema sul quale sono impegnate le assemblee di molte altre regioni, ad esempio spagnole, sul quale esistono contrasti e forti differenze.
Ma quello della sovranità è un grande tema sul quale ci si deve confrontare. Non una discriminante per evitare alleanze e confronti politici, quindi, ma la piattaforma sulla quale valutare la possibilità di una collaborazione politica con coloro che hanno idee e posizioni politiche affini, non certamente contrastanti.
Bonesu ha, inoltre, sollecitato nuovi impegni politici, più marcatamente autonomistici". Si deve tendere ad uno Stato federale, nell'ambito del quale la Sardegna goda di un'ampia e reale sovranità". Il partito sardo chiederà, di conseguenza, alle altre forze politiche l'impegno a proseguire sul cammino di una reale affermazione della sovranità del popolo sardo.Il capogruppo dei progressisti federativi on. Cugini, ammesso che il tema della sovranità è comune a tutte le forze politiche, ha però detto che la mozione ha dei limiti, non ultima quella di addossare le responsabilità a tutti e a tutto senza fare autocritica e censure per ciò che non è stato fatto dalle passate e dall'attuale classe politica in favore della sovranità.
Non si può infatti parlare di responsabilità collettiva, ma sono necessarie sottolineature diverse. Il suo gruppo, ha aggiunto Cugini, ha a suo tempo presentato un documento più circostanziato che però non è stato utilizzato nella formulazione della mozione sardista. Nonostante le divergenze sostanziali affermate nel suo intervento, Cugini ha tuttavia annunciato che il suo gruppo voterà comunque favorevolmente.Affrontare un tema di così vasta portata, mentre l'Aula è distratta da altri argomenti, non era sembrato e non sembra opportuno. L'on. Murgia (FD) ha lamentato che il mancato approfondimento di alcuni temi ha, di fatto, limitato i temi del dibattito sulla sovranità del popolo sardo.
Esiste un forte deficit di autonomia e di reale federalismo, ha aggiunto Murgia. È difficile, quindi, dare un giudizio compiuto su un tema di grande importanza, decisivo per il futuro della Sardegna. Un tema da approfondire meglio, perché molte volte, troppe volte si parla di autonomia, poi si va fuori dall'isola quando si devono decidere i nomi di coloro che devono essere indicati come presidenti della Giunta o proposti per alti incarichi di sottogoverno. Per questo il tema della sovranità avrebbe dovuto essere meglio approfondito.
Una situazione, questa, che ha convinto Murgia ad anticipare la sua astensione sul documento proposto dal gruppo sardista.Premettendo che sarebbe stato necessario un maggiore approfondimento su un argomento così importante, l'on. Floris (F.I.) ha ricordato che sono le regioni appartenenti ad uno Stato federale che devono autodeterminarsi dichiarando la propria autonomia e la propria sovranità.
Floris ha quindi criticato il gruppo progressista per le argomentazioni dell'on. Cugini circa le responsabilità nel passato e nel presente. Ed ha elencato tutta una serie di "cose non fatte" dal suo partito che pure è partito di questo governo. Il voto sarà naturalmente a favore.La posizione di Rinnovamento Italiano ed Indipendenti è stata illustrata dal capogruppo on. Randaccio, il quale ha ricordato il lungo dibattito che ha investito molti aspetti della vita sociale e politica dell'Isola.
La mozione, ha aggiunto Randaccio, contiene molti spunti propositivi di grande interesse anche se si punta su uno Stato federale ancora da decidere e costruire. Nella mozione mancano i contenuti di carattere economico, ha aggiunto Randaccio, e sono temi sui quali sarebbe opportuna una maggiore attenzione.
Il concetto della sovranità della Sardegna, la organizzazione dello Stato in senso federalista sono temi sui quali Rinnovamento Italiano ed indipendenti è perfettamente in sintonia con quanto espresso dalla mozione all'esame del Consiglio. Per queste ragioni Randaccio ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo.Ribadendo la posizione già espressa nel corso del dibattito, l'on. Pittalis, capogruppo di F.I., ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo. Ha anche affermato che da parte della sinistra non ci sono stati apporti positivi nel lungo dibattito che si è svolto; i contributi sono invece venuti dall'opposizione che ha chiesto di confrontarsi su temi di tale rilievo politico.
Secondo Pittalis è in ballo il futuro del partito sardo d'azione, che sta diventando la "cenerentola" dello scenario politico sardo. E rivolgendosi all'on. Cugini, Pittalis ha chiesto che cosa i tatticismi del suo partito hanno prodotto in questa legislatura a favore della Sardegna.
Concludendo Pittalis ha confermato il sì convinto del suo gruppo alla mozione sardista.La sovranità, quella popolare, è stata violata anche quando si sono chiamati a far parte della Giunta esponenti politici espressione di gruppi che non fanno parte dell'Assemblea regionale. L'on. Biggio (A.N.), lamentando lo scarso rispetto per la sovranità popolare mostrato dai gruppi dell'attuale maggioranza, ha annunciato il suo voto favorevole, a titolo personale, alla mozione sardista: una provocazione politica non priva di significato, alla quale si deve necessariamente dare una risposta positiva.
L'on. Bruno Dettori (FS-DPS) ha sostenuto che la mozione, pur ricca di contenuti è lontana dalla realtà. Non solo, un documento di tale portata non doveva essere discusso alla vigilia delle elezioni regionali, che hanno condizionato anche i contenuti del documento.
Secondo Dettori, che si è detto "orgogliosamente sardo all'interno di uno stato federale italiano", bisogna impegnarsi per costruire il futuro della Sardegna con fatti concreti ed azioni ponderate e coinvolgenti tutte le forze politiche. Dettori, in conclusione, ha espresso la sua astensione.Concluse le dichiarazioni di voto, su richiesta del gruppo di F.I. si è proceduto alla votazione per appello nominale.
Questo il risultato finale:
Presenti 59
Votanti 46
Sì 44
No 2
Astenuti 13.La mozione è stata approvata.
I lavori del Consiglio
riprenderanno alle ore 17.