Nota stampa
della seduta n. 371 pomeridiana del 23 febbraio 1999
Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis
In apertura di seduta sono state date le comunicazioni relative a:
- Disegni di legge
- Proposte di legge
- Interrogazioni alle quali è stata data risposta scritta
- Interrogazioni
- Interpellanze
- Mozioni
Il Presidente ha aperto la seduta ricordando l'ordine del giorno, che prevede la conclusione della discussione della mozione n. 173, a firma Bonesu, Sanna G. e Serrenti (PSd'Az.), sulla sovranità del popolo sardo.
Nella precedente tornata, il Consiglio aveva concluso la discussione generale sulla mozione, ma prima di passare alle votazioni era stato chiesto ai proponenti di modificare il documento al fine di trovare il consenso di tutta l'Assemblea.
Prima di trattare l'argomento all'ordine del giorno il consigliere Masala (A.N.) ha criticato la Giunta per un episodio che ha visto protagonista l'on. Frau, dello stesso gruppo. Frau, intervenendo successivamente, ha affermato che da parte di un funzionario dell'Agricoltura, dott. Mannoni, si è registrata un'usurpazione delle prerogative dell'Assessore e del Presidente della Giunta, nel momento in cui si è arrogato il compito di rispondere direttamente alle richieste di informazioni fatte da un rappresentante del popolo all'assessore, secondo il regolamento democratico parlamentare.
Il Presidente, dopo aver ricordato che alla mozione sardista sono stati allegati 11 emendamenti, ha avviato la discussione e l'esame delle proposte emendative.
Nella discussione sono intervenuti gli onorevoli Masala (A.N.) e Bonesu (PSd'Az.).Concluso l'esame degli emendamenti, che hanno modificato in minima parte ma in modo sostanziale alcuni passi della mozione, è stata richiesta, dal capogruppo dei Progressisti Federativi Cugini, una sospensione per poter esaminare il documento nella sua stesura emendata e definitiva prima di esprimere il voto finale.
Il Presidente ha concesso la sospensione ed ha convocato la Conferenza dei capigruppo.
Al termine ha riferito che la mozione sarà votata domani mattina e che il Consiglio avrebbe cominciato la discussione della proposta di legge di modifica alla legge 157 sulla caccia.
Discussione della proposta di legge nazionale n. 21- "Modifica alla legge 11 febbraio 1992, n. 157 -
Norme per la protezione della fauna selvatica omoeterma e per il prelievo venatorio"La proposta di legge nazionale n. 21 con la quale si propone di modificare le norme nazionali in materia di attività venatoria è stata illustrata dall'on. Marrocu (Progr. Fed.). Il Presidente della commissione Agricoltura ha brevemente ricordato le ragioni che hanno ispirato questa proposta di legge, alla quale sono stati presentati tre emendamenti, che tende a tutelare le esigenze dei cacciatori sardi.
La norma nazionale, infatti, prevede che l'esercizio venatorio abbia inizio il primo di settembre e termini il 31 gennaio dell'anno successivo. Un lasso di tempo troppo breve per le caratteristiche geografiche e climatiche dell'isola, interessata dai flussi migratori ben oltre la fine del mese di gennaio. Da tempo, inoltre, i cacciatori sardi hanno rinunciato a numerose giornate di caccia, decidendo di praticare l'attività venatoria nei soli giorni di domenica e giovedì, mentre in tutto il territorio nazionale i cacciatori possono andare a caccia tre volte alla settimana, a loro scelta, con l'unico obbligo di rispettare il "silenzio venatorio" nei giorni di martedì e venerdì.
La specialità dello Statuto sardo riserva "competenza specifica" anche alle attività venatorie e questa particolare "competenza" dovrebbe essere maggiormente rispettata e riconosciuta dal governo centrale. Invece, il governo ha respinto la legge regionale sulla caccia, legge che prevedeva la possibilità di andare a caccia della migratoria anche nel mese di febbraio.
Marrocu ha, quindi, ricordato brevemente il tormentato iter legislativo della legge regionale in materia venatoria ed ha indicato nella proposta di legge nazionale l'unica possibilità che ha il Consiglio regionale per fare modificare le norme nazionali, che così pesantemente condizionano il mondo venatorio isolano.
Marrocu ha anche illustrato brevemente gli emendamenti presentati, che tendono, appunto, a permettere l'esercizio venatorio dalla terza domenica di settembre sino alla fine di febbraio, l'uso della munizione spezzata (pallettoni) nella caccia al cinghiale, la possibilità per gli agenti ed i funzionari di pubblica sicurezza di andare a caccia anche nei comuni e nelle province di residenza.
Ricordando il lavoro svolto ed i risultati raggiunti, dopo lunghe ed approfondite riflessioni, il costante confronto con le organizzazioni venatorie, ambientalistiche, col mondo scientifico Marrocu ha definito "buona, moderna, in grado di permettere una corretta gestione dell'attività venatoria" la proposta di legge nazionale sulla quale il Consiglio è chiamato ad esprimersi. Ed ha auspicato la rapida approvazione del provvedimento, anche da parte del Parlamento nazionale.Sul problema della caccia non poteva non parlare l'esponente di A.N. Boero, noto cacciatore, il quale ha sostenuto che il Governo ha vanificato la sovranità della Sardegna in materia di ambiente e esercizio venatorio. Secondo Boero, colpendo le prerogative della Sardegna in questa materia si vuole colpire e vilipendere l'istituto autonomistico e la sua validità.
Gli emendamenti alla legge nazionale sono stati firmati da tutti i gruppi del Consiglio per cui la proposta di modifica della legge nazionale sarà approvata. Tuttavia ciò non basta, è necessario, secondo Boero, che i parlamentari sardi di ogni partito portino avanti la proposta al fine di rendere giustizia ai cacciatori sardi ed alla stessa sovranità della Regione sarda.Intervenendo a nome del suo Partito, l'onorevole Sergio Milia (F.I.) si è augurato che questa proposta di legge trovi rapido accoglimento da parte del Parlamento nazionale.
Alle Camere, comunque, sono state presentate numerose proposte di legge per migliorare le norme nazionali in materia di caccia, ma non sono mai giunte in Aula. Questa scarsa sensibilità, ha stigmatizzato Milia, probabilmente porterà ad insabbiare anche questa proposta di legge. Scarse speranze per una rapida approvazione della proposta consiliare da parte di un Parlamento distratto e "ben chiaramente orientato", quindi Milia ha comunque garantito l'impegno del suo gruppo per "premere" sui loro colleghi parlamentari, per un rapido e favorevole esame di questa proposta di legge nazionale.
Milia ha poi lamentato che le province sarde, con l'unica eccezione di quella di Cagliari, non hanno dato attuazione pratica alle leggi regionali in materia di caccia.
Per il mondo venatorio isolano, ha concluso Milia, i tempi non sono favorevoli; l'approvazione di questa P.L. nazionale sarebbe comunque un passo significativo e l'oratore ne ha sollecitato appunto la rapida approvazione.E' sbagliato, ha detto l'on. Bonesu (PSd'Az), parlare di sovranità e di autonomia ed è anche errato percorrere la strada della modifica della legge nazionale perché così facendo si ricorre al sotterfugio di tentare di cambiare l'ordinamento per ottenere giustizia. Questo percorso, ha detto Bonesu, non porterà ad alcun cambiamento e bisognerà solo prendere atto che ci troviamo in un momento di depressione dell'Autonomia.
Le conclusioni della discussione generale sono state tracciate dall'assessore alla Difesa dell'Ambiente, on. Onida il quale ha ricordato le ragioni scientifiche a sostegno di questa proposta di legge nazionale ed ha anticipato che questi temi saranno approfonditi nel corso di un importante convegno di studi in programma per la metà del prossimo mese di marzo.
L'Assessore ha anche annunciato di aver sollecitato le province sarde a prendere le opportune decisioni, di loro competenza, in materia di attività venatoria.
Onida ha, quindi, ricordato la sua particolare vicenda personale, per ciò che riguarda il prolungamento della stagione venatoria 1998, e come quelle sue decisioni gli siano costate una denuncia, almeno secondo quanto si è appreso dalla stampa.
Comunque, ha concluso Onida, occorre evitare le contrapposizioni sterili, gli integralismi di ogni tipi e colore. Su questi argomenti si deve poter lavorare con serietà, obiettività ed il Governo deve poter esercitare il suo diritto-dovere di governare. Questa proposta di legge, infine, è necessaria per rispettare e tutelare i diritti e le esigenze del mondo venatorio isolano.L'intervento dell'assessore Onida ha concluso la discussione generale della P.L. nazionale n. 21. Il Consiglio ha, quindi, votato il passaggio all'esame degli articoli, esame che inizierà nella seduta di domani mattina.
I lavori del Consiglio proseguiranno
domani mattina alle ore 10,30.